“Cos’è successo Master?”
Il tavolino obliquo dove la sera prima avevo fatto un
aperitivo con una amica era sempre più instabile, il caffè scendeva a valle,
verso il Corso, aveva ragione la mia amica, non era stata lei a rovesciare il
bicchiere, è stato il tavolino. Tavolino pericoloso.
“Luì, un casino… un gran casino… una tragedia… è grave,
gravissimo… credimi… non ci posso credere…”
“Master mi stai mettendo ansia, che succede? Ti credo anche
se non ci puoi credere ma dimmi!”
“Luì… giura che non lo dici a nessuno, Luì giura perché è
importante”
“Giuro dai, ma quante cose so di te che non ho detto a
nessuno, poi sono ricattabile, come potrei parlare?!”
“Luì, no qui è seria, Luì… Luì... Luì ho limonato…”
“….” “…. …. ….”
“Ah! Chi? Tu? Limonato?! Cioè limonato nel senso di baciato
con la lingua tipo i francesi? Va bè hai usato la tecnica “bacia, bacia tutta
la mia pelle ti farò arrivare fino alle stelle” e mentre lo dicevi tenevi le
dita incrociate e guardavi fuori dal finestrino?! ”
“No Luì, no così, ho detto tragedia, Luì ho limonato davvero, ma tu ridillo piano
per favore, dillo piano e anzi non lo ripetere… Come te, mi sta succedendo come
a te, Luì tu almeno hai 40 anni e sei abituato a fare delle cagate, io no, io
sono lucido. Poi sai la cosa più grave?”
“Più grave di questa?”
“Sì, il problema è
che mi è piaciuto. Luì come a te, come a
te, mi è piaciuto e vorrei rifarlo… ahhh Luì… tragedia”
La “dada dei piccioni” si è fermata a guardarci di sbieco,
parla con l’orsacchiotto appeso al giubbotto, anche un piccione si è fermato,
ci osserva pure lui. Sembrano preoccupati.
“Ora Master tu mi racconti di nuovo, mi dici che stavi
scherzando e che te la sei portata a letto, l’hai trattata malissimo, lei si è
quasi tagliata le vene, ti ha chiamato 36 volte di seguito, ha iniziato ad
inviarti foto in abiti succinti a distanza di 37 secondi l’una dall’altra fino
ad arrivare al nudo integrale, ma limonata con piacere no. Non tu Master.
Oppure mi dici che il bacio è stato assolutamente fine a se stesso anzi è stata
la chiave di volta per poter entrare dove volevi, ma che lo vuoi rifare no.
Questo no, Master. E poi per favore, non dire mai più: come te!!”
“No Luì è così, come te, come te…”
“Cazzarola…”
Il piccione se n’è andato, ha iniziato pure a piovere, la
dada dei piccioni continua a fissarci, ora ride.
Questo è effettivamente grave, Master è stato l’unico che mi
ha detto con la cinica lucidità che lo contraddistingue e con la confidenza che
tanti anni di amicizia vera gli consentono, che stavo facendo una colossale
cagata, io chiaramente non l’ho ascoltato, e per inciso non lo ascolterei
nemmeno in futuro, ma sapere che domani mi avrebbe ripetuto con insistenza: “Io
te l’avevo detto!”, mi dava sicurezza. E tutto era iniziato con lui che mi
diceva: “dai racconta…” e io che rispondevo: “no stavolta non posso Master, perché
poi mi fai incazzare quando ribadisci i tuoi punti di vista, no stavolta no..”,
e lui a insistere: “ma te la sei fatta?”, e io a dire: “non parlare di lei così…
Master ti dico solo questa, l’ho limonata, non subito, dopo un po’, Master
quando ho finito ho capito che sarei dovuto scappare a piedi correndo lungo la
circonvallazione in direzione Forlì, Forlimpopoli, Cesena, Fano, Pesaro,
Ancona, Pescara… invece sono rimasto a gustarmi il piacere mitico di quel bacio”. E Master per tre giorni non mi ha
parlato.
E ora. Ora dice “come te, Luì come te…”, e lo dice con un
tono disperato di chi sa che potrebbe essere catastrofe.
So che può sembrare tutto esagerato, che non è poi così
grave, che l’uomo vero come Master può avere un cedimento ma poi si rialza, ma
se qualcuno “limona” e succede che gli piace e gli viene voglia di rifarlo e si
ricorda il sapore, e se lo ricorda mentre lavora, mentre dorme, se lo ricorda
sotto la doccia, mentre va a comprare i
cracker nel negozietto di fianco casa, mentre va a mangiarsi una pizza al
taglio alla pizzeria Italia che in casa non ha voglia di restare, e se lo
ricorda nel tempo, il sapore sempre, anche dopo una settimana, un mese, 46
giorni, 7 mesi, e si ricorda non solo il sapore ma anche il colore, il colore
che era rosso, rosso intenso con venature leggermente ramate e dice: “lo
rifarei”… ecco è grave, è grave ed è da gestire.
“Ecco allora Master adesso andiamo a cena, ordino io da
bere, ci ubriachiamo, soprattutto tu, parecchio pure, ti riporto a casa io,
dico che lo hai fatto per me, domani sul tardi ti svegli, mi richiami e dici
che hai raccontato un sacco di storie che nemmeno ti ricordi. Ok?”
“Luì? Come a te cazzarola, come a te…”
Il tavolino obliquo si è ribaltato. La dada dei piccioni sta raccogliendo la tazzina di caffè caduta a terra, di fronte passeggia un'infermiera che conosco di vista, piove.
Si è ripreso Master? Secondo me aveva solo un po' di febbre...sono cose che passano poi in fretta quando uno ha il fisico.
RispondiEliminaF
Quando uno ha il fisico sì!! Altrimenti....
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