A 41 anni sei nel ciocco però capita che non sai più innamorarti, o quasi, sarà mica colpa delle cotolette??

La mia amica F potrebbe rabbrividire per quello che andrò a scrivere, anzi dipende, forse no, perché non so ancora dove questo racconto andrà a parare, sono all’inizio, solo sensazioni, come sempre…

Una settimana fa, più o meno, stavo leggendo un bellissimo  libro che mi è stato regalato con grande entusiasmo e ad un certo punto mi sono ritrovato un due tre righe che facevano all’incirca così: “Io non so se sono ancora capace di amare veramente qualcuno o qualcosa, oltre alla cotoletta che servono da Peter Luger… Scusami Helen..”. Ho chiuso il libro e sono andato a correre. Erano tre mesi che non lo facevo, di correre dico, e mentre correvo ho pensato con intensità a come poteva stare la povera Helen in quel momento.
Oggi sono andato a correre per la seconda volta dopo d’allora, al rientro mi sono messo on line per cercare di condividere Runtastic e invece ho  trovato Simona che citava: “…non c’è un giorno che ritorni, non due notti uguali uguali, né due baci somiglianti, né due sguardi tali e quali”. Volevo uscire di nuovo e ritornare a correre, ma sono un bancario, tra l’altro altamente deprofessionalizzato, e non un atleta. Sono andato a farmi una doccia. La stessa frase me l’ero ritrovata ormai una vita fa in un messaggino watshappato. Le coincidenze a volte…  pure allora stavo correndo.

Ora a parte dov’ero e cosa facevo mentre leggevo ste cose, che capisco essere davvero  poco interessante, vorrei portare l’attenzione sulla consecutio logica che sta dietro alle due frasi. Oddio frasi, "ai due perché", ecco sì "ai due perché" mi piace.
Il concetto è questo: nella vita ti può capitare di mangiare le cotolette da Peter Luger, oppure le costolette d’agnello fritte da Gigi il Troione, puoi sposarti Helen, o diventare l’amante di sua cugina, puoi fare pure dei figli, uno, due, tre, quanti riesci, puoi avere un lavoro interessante, ben pagato, un mutuo, una casa, due case, tre case, quattro case, una macchina nuova incidentata, un Ciao Piaggio usato, tre cani, un canarino, una bicicletta, puoi essere socio al Golf Club, al Country Club, allo Yatching Club (non so se si scrive così ma non vado a controllare e me ne frego!),  puoi non riuscire più a pagare le rate del mutuo perché spendi tutto il tuo stipendio in tessere Club, puoi diventare pure vegano, ma... e dico ma… …  se per caso però  ti capita un giorno, di baciare di notte, con la lingua s'intende, una ragazza con il tacco... che ama la tagliata al sangue... con lo sguardo che di “tale e quale” non ha proprio niente..., e tu ne sei ben certo di questo perché baciando con gli occhi aperti te ne accorgi subito..., e se poi anche l’espressione è un po’ così, tipo tra l’arrabbiato e lo sfrontato con venature di fascinosa ed irresistibile sicurezza di sé, bè ecco..., dicevo..., ecco… Helen  effettivamente mi dispiace, io mi sono impegnato un casino, davvero tanto...., ma io, Helen, giuro... non ti amo.
E nemmeno tu Rosalin, credevo che… e invece.
E Agata…, tu Agata… tu che mi dicevi perché non ci vediamo quando  ti va, se ti va, dove ti va, bè ecco, Agata… sono dispiaciuto…  non mi va.
E tu cara Angelina, che la mattina dopo ero l’amore della tua vita, mi dispiace, ma almeno lascia che ti dica come mi chiamo di cognome, poi magari proviamo, non ti amerò mai, ma se non altro quando ci diremo addio saprai esattamente chi sono!
E tu Teresa che forse ti ho detto ti voglio bene, e a te non fregava niente, bè ecco quando me ne sono accorto, che non ti fregava niente intendo e pure che sei rimasta anche poco soddisfatta, bè quando me ne sono accorto mi sono sentito rincuorato… mentivo sapendo di farlo e ho avuto quello che mi meritavo.

Ecco, lo so che ora qualcuno dirà: “Il solito cinico mitomane”,  ma non è così, mitomane sì, non ho uno yatch e non conosco Helen, però cinico no, solo realista.
Ora innamorarsi è difficile, amare è anche peggio, spesso ci si può invaghire!

A 39 anni, la vera adolescenza dell’uomo medio, si rischia moltissimo in questo senso e si può anche uscire di senno e non rientrarci più se per caso capita, ma la certezza è una sola: mai cercare di trovare le stesse emozioni, gli stessi brividi, lo stesso bisogno di lei, ché tanto non c’è nulla da fare, non torna.
E’ diverso? Sì, è diverso, è sempre diverso, uno è amore, l’altro è mi sembrava. Può capitare non lo escludo che uno è amore e poi anche l’altro è amore, ma le probabilità sono le stesse che si hanno di trovare un buono benzina da 10 euro giocando con l’applicazione YouWin.

Poi arrivano i 40, e l’uomo medio matura, passa dalla fase adolescenziale alla fase della quasi consapevolezza, nel senso che continua a cercare perché ancora ci crede di poter riuscire a ritrovare qualcosa di simile, “due baci somiglianti” magari, ma niente è un bluff, collezionismo e birra alla spina.
Poi dipende sempre dalle situazioni, il single è così, lo sposato non innamorato è così con due possibili varianti: se la fa andar bene e riversa la sua insoddisfazione di mediocre in un’invidia acida che sa tanto di zitella (sì perché il numero delle trombate annuali di questo soggetto è di poco inferiore a quello di una  zitella brutta!);  se la fa andar bene ma nel frattempo accumula un numero di relazioni extraconiugali tale che servono almeno tre telefoni cellulari dual sim per gestire il traffico.
Non è chiaramente contemplato in questa cosa il quarantenne innamorato davvero che sta costruendo la sua prima, massimo seconda, storia unica.
Poi arrivano i 41, il ciocco per l’uomo medio (ciocco inteso nel senso romagnolo del termine, si badi!), con un inciso: la vita si sta allungando e il ciocco si sta gradualmente spostando in avanti, se non si allunga comunque si intensifica e studi di una certa rilevanza dicono che a partire dal 2015 il ciocco per l’uomo medio sarà intorno ai 42 anni!!
Ecco dicevo arrivano i 41, fase del ciocco post-adolescenziale con l’esperienza della vita vissuta, il vigore di un fisico maturo mantenuto da una discreta attività sportiva, e la ricerca che continua. Anche qui dipende dalle situazioni, non ritorno sul tema però  due parole per lo sposato non innamorato versione uno voglio spenderle: a forza di inacidire è andato a male, ora la sua attività sessuale è passata da 1 volta ogni sei settimane, il sabato, a 1 volta in assoluto, l’ultima, sta aspettando il momento buono perché vuole giocarsela bene, non sa ancora quando capiterà.
Anche a 41 comunque nulla... “non due notti tali e quali”, anche perché il 41enne diventa un po’ geloso del proprio letto, e prima di far dormire qualcuno lì sopra per tutta la notte ci pensa dalle 9 alle 10  volte, e per il 41enne che "non si rassegna  al brivido che non ritorna",  9 o 10 volte sono un’esagerazione, quindi il problema  viene aggirato: non due notti tali e quali perché ti riaccompagno alla macchina prima che faccia mattina.

Ma perchè allora non ci si rassegna? Perchè si continua in questa ricerca spasmodica? Non sarà mica perchè si è vivi (a parte lo sposato non innamorato versione uno)? O piuttosto perchè quella volta o due che è capitato è stato talmente travolgente che in fondo non si riesce a farne a meno?? (a parte sempre lo sposato non innamorato versione uno).

Ahh cara Helen..., se solo ci fossimo conosciuti prima, prima che io mi innamorassi davvero intendo, non dico la prima volta, ma almeno la seconda sì, prima della seconda forse ci sarebbe stata ancora qualche possibilità, chissà, ora invece… difficile, non essere arrabbiata con me… non è colpa mia, è la vita.
P.S.: c’è chi dice che può capitare anche una terza volta, non di trovare due baci somiglianti, ma di trovare qualcosa che il giorno dopo anche il 41enne possa dire tra sé e sé: ”mmh però..., non è uguale ma…. ma perché ci sto pensando così tanto, sarà mica stata la strada di Celle e quel parcheggio di quel ristorante chiuso??”.  Qui il tema sarebbe da approfondire, ma sono quasi certo si tratti di fantascienza, e io di fantascienza non ci capisco nulla, poi sicuramente sarebbe talmente complicato che nemmeno si potrebbe affrontare l’argomento. Quindi? Quindi, punto. Ci si ferma qui, "punto", come amava dire una mia amica che se non altro mi ha insegnato a correre.