“Ciao”
“Ciao”
“Posso aiutarti?”
“Sì grazie, vorrei vedere quello!” (ed indica un capo sullo
scaffale a colonna di fianco a loro).
“Bello, molto bello, nuova collezione. Come ti chiami?”
“Mi chiamo… (non ho
capito il nome – nda)”
“Che misura ti serve?”
“Mah, misura… posso fare una foto?”
“A chi? A me?”
“No, al maglioncino!”
“Ah, ok, credevo. Ma che misura ti serve?”
“Fammi una consulenza, mi serve una misura per una ragazza
alta come me, magra come te, però con i capelli più lunghi e bella”
“Ahh come me, però bella, quasi quasi ti do il mio numero di
telefono!”
“No, non mi fraintendere, non volevo dire più bella di te,
ma solo bella, molto, alta con i jeans”
“Allora ti serve una L… (ride)… oggi ho anche lo scooter e piove, come faccio?”
“Ah è un problema! Forse ti bagni, ma posso chiederti un’altra
cortesia, lo puoi provare per favore?”
“Ecco! Ti piace? Ho lo scooter perché nella mia auto si è
bruciata la guarnizione della testa!”
“Interessante! Sarà che hai finito l’olio. Ma se la misura
non va bene posso cambiarlo?”
“Sì, sì, non ti preoccupare.
Però questo colore sta molto bene se la ragazza più bella di me ha i
capelli ramati…”
“…. (silenzio)…”
“Altrimenti posso averlo grigio oppure verde! No è che se
piove domani devo accompagnare mia figlia a scuola, lei non ha piacere ma il
primo giorno la vorrei accompagnare, tu hai dei figli?”
“No, cioè sì, ma non
va ancora a scuola. Guarda lo prendo!”
“Questo?”
“Sì!”
“Ma sta bene anche a me secondo te?”
“Sì, molto, un po’ meno che a lei ma molto” (ride)
“Guarda ti faccio anche lo sconto anche se è della nuova
collezione! Lo vuoi il mio numero allora?”
“No, prendo solo il maglioncino, però grazie, sei gentile, è
un peccato per la tua macchina!”
“Va bè, tanto ho lo scooter!”
E’ andata così, è vero, non è una storia, è un fatto vero, c’ero,
ho sentito.
Io per me non ho comprato niente.