Il segreto di uno giovane che conosco io

E poi il tempo passa, e tu diventi grande, o adulto? O anziano? O uomo? O vecchio?


Sarà che il brizzolato fa pendant con i quaranta e un po'; 

sarà che ad un tratto ti accorgi di star seduto sopra ad una montagna di ricordi ed esperienza, e qualcuno pure sdraiato; 

sarà che le mezze stagioni non sono più quelle di una volta quando si stava meglio se si stava peggio; 

sarà che effettivamente le foto da magro di un qualche anno prima - riviste per caso alle 20.39 di un martedì sera qualunque - hanno il sapore dell'affanno in una corsa verso il tempo che passa... beh ecco... sarà tutto questo ma ad un tratto tu capisci che il segreto, la chiave, l'importante, non è sentirsi giovani: bisogna esserlo!!!


E per essere giovani non servono mica vent'anni, eh no, troppo facile, per essere giovani serve la testa, serve il gel, serve sorridere, serve l'abbronzatura e serve fare l'amore al freddo come se non ci fosse un domani, serve suonare i campanelli e poi scappare, e soprattutto serve non prendersi mai troppo sul serio.

Serve arrabbiarsi con grinta, serve il sole e serve pure la neve, servono gli sci, la macchina veloce e limonare per strada, serve fare le cose all'improvviso, serve essere gelosi per tutto ciò che si sente proprio, serve dirlo, serve vivere, serve dormire parecchio, serve dormire poco come prima dell'esame di matematica 1, servono le contraddizioni e i colpi di testa, serve la spiaggia e servono gli scogli.

Serve un po' anche saper tacere, come a scuola, quando il prof diceva basta.


Per essere giovani servono le passioni, ah sì le passioni, quelle belle urlate sottovoce che le possano sentire solo quelli che ti conoscono davvero.

Serve la paura dell'essere timidi, ma anche la sfrontatezza di non avere paura, serve dire le parolacce, serve pensare che le tardone del Kursall Lido sono diventate milf solo per colpa dei social ma continueranno a spararla via a caso come in un grande gioco dei ruoli.


Per essere giovani serve lasciar passare il tempo, ma non sopra, di fianco! 


E allora vedrai che le rughe diventeranno semplicemente d'espressione, il rincoglionimento un effetto collaterale del Topexan, le serate con gli amici un must e non un revival, l'Inglese sparato a caso continuerà ad essere l'evergreen del pataca, e il toy boy semplicemente il cugino di Big Jim.


E ci si innamorerà con le farfalle, e così si diventerà grandi... sorridendo, con un sacco di sogni e di futuro, e di obiettivi, e "di voglia di fare tutto io", e di rabbia, come un qualunque ragazzo qualunque, e così si continuerà, banalmente, a restare giovani.

Il romantico poco compreso

Ritorno un attimo sul tema del romanticismo maschile, dicevo qualche tempo fa che il romantico si è estinto ed è successo per colpa delle donne, ne sono sempre convinto, ma non voglio parlare nuovamente di questo, mi piacerebbe spendere invece qualche parola sul "romantico incompreso", brevemente, così, per una para-analisi di questa categoria bislacca.

Il romantico incompreso normalmente è moro, lavoro socialmente accettabile che garantisce un reddito medio, sportivamente elegante con stile discreto e tratti velati di eccentricità, colteggiante, normodotato ma con spiccate doti sessuali che confliggono con un espressione apparentemente eros repellente (cioè non c'ha la faccia ma tromba con soddisfazione reciproca), longilineo a tratti (cioè tratti sì e tratti un po' meno).
Il romantico incompreso è un dolce senza fronzoli, saluta col buongiorno ma non apre lo sportello dell'auto per far salire, è un gentile che non sconfina mai nello sdolcinato, bacia per passione non per spot, usa la lingua e guarda negli occhi, è educato ma diretto, non dimentica le ricorrenze ma solo le valorizza in modo e a volte in tempi diversi, perché è fantasioso!
Quando si confronta con le persone a cui vuole bene dice quello che pensa, magari senza filtri, poche chiare parole, che sanno di ruggine ma sono più confortevoli di quelle melense conversazioni decadenti che hanno il profumo dei fiori regalati all'amante di turno.
È un accoppiato fedele ma un single un po' paraculo, ma paraculo con visione, nel senso che guarda sempre avanti.
Riesce a far sentire importanti le persone che lo meritano, anche se non si spertica in pucci-pucci-micci-micci.
È l'uomo ideale per la donna indipendente, intelligente, delicata a tratti, passionale parecchio, senza tabù ma con l'espressione discretamente timida capace di sorprendere, automunita, che adora il calore discreto ma non appiccicoso, gli slanci importanti e le frenate improvvise, contemporaneamente amante da grandi spazi e da angoli angusti come il sedile di un'auto.
Viene invece "fuggito e dileggiato" dalla donna convenzionale, dipendente, anappetente, controllante, legata agli schemi, amante routinaria da salotto con il pigiama rosa e i calzettoni, la faccia sfacciata da selfie e la verve sexy del tapiro.
Il romantico incompreso ama a modo suo ma lo fa con la sincerità di un'amore che attraversa i tempi, fugge con insensatezza e ritorna con una dolcezza decisa. 
Ha l'espressione apparentemente triste ma gli occhi che brillano, fa sentire importante la donna che ha di fianco anche quando appare scostato e scostante.
È un bla bla bla con giudizio, non parla a caso, straparla assennatamente.
È attratto dalla forza, d'animo e di sensi, dalle gambe lunghe e della testa veloce, dalla sintonia, dal basta uno sguardo per capirsi tutto.
Sa stare da solo ma ama stare in coppia con colei che sa stare altrettanto sola.
È soddisfatto, a tratti molto soddisfatto, anche se non lo da a vedere, anche se è sempre alla rincorsa, un vintage con lo sguardo sul futuro a volte ingabbiato nell'inevitabile routine del dovere.

Ecco il romantico incompreso, un po' ultimo moichano, che si destreggia in questa giungla di milf da sbarco e toy boy palestrati, un geloso per davvero, uno che mantiene le promesse anche se non lo ripete ad ogni attimo, anche se finge di dimenticarlo, anche se, anche se, anche se...