SE NON TI INNAMORI GODI SOLO A META'

Se non ti innamori godi solo a metà…. ragionare di questa cosa di fronte ad un Super Lillo e ad una birra media  alle 20.45 del lunedì sera all’apparenza non è facilissimo, ora chi Faentino non è magari non sa che cos’è un Super Lillo, ma  vi assicuro è impegnativo… buono eh... ma impegnativo. È  la mozzarella che ti frega, ti lasci coinvolgere, un tocchetto via l’altro e sei già a 2600 kcal che manco te ne sei avveduto, un po’ come le storie uomo donna: un bacio via l’altro e sei già nel parco secolare di Villa Emaldi a decidere chi deve stare vicino alla zia e chi invece dovrà sedersi fra Ugo e la Marta, che devono necessariamente star  divisi perché altrimenti la festa corre il rischio di diventar tragedia, faida parentale, catastrofe della peggior specie.

E tu non ti sei accorto di nulla, solo un ricordo vago di un pezzetto di lingua, la passione che stracciava i vestiti, tu che aspettavi prima sotto casa, poi dentro casa, poi in camera da letto, poi lei che entrava in casa tua senza aspettare, un bicchier d’acqua in soggiorno se era arrivata di corsa, due calici di rosso se c’era più tempo,  il divano cappottato, la prima notte a dormire da te, la seconda notte a dormire da te, poi le bomboniere oppure in alternativa l’avvocato o l’analista (avvocato se si è partiti in troppi, l’analista se si è arrivati da soli) , poi… poi dipende..., dipende da un sacco di cose…, servirebbe un libro per raccontare tutti i dipende ed  ora non è il caso, concentriamoci su questa insignificante metafora culinaria.  

So che il passo tra la mozzarella del Super Lillo e il pranzo nuziale può sembrare un pelino azzardato ma vi assicuro,  meno di quello che si possa immaginare. Mi spiego..

Voglio vederla quasi solo al maschile questa volta, un  universo di sentimenti semplici ma profondi, veri e concreti, che le donne spesso non comprendono fino in fondo, anzi… aggiungerei molto spesso, convinte come sono che solo per loro sia impossibile scindere sentimento e sesso, amore e carnalità, anima e corpo, psiche ed eros,  che in verità raccontano questa roba ogni tre per due ma spesso sono più ciniche e seriali del peggiore degli scaricatori di porto che bivaccano sulla darsena di Ravenna dalle 14.45 alle 16 del pomeriggio .

Ecco che per questo, tutto quanto sopra doverosamente premesso,  voglio e devo deludervi Signore mie:  l’uomo è capace di distinguere le classiche “due botte” dal “voglio stare con te quasi tutta la vita  perché mi completi”.

  è capace… ed è il “mi completi” che fa la differenza, anzi è “il come mi completi” che distingue davvero.
Sì perché il “come mi completi” fa l’intensità, fa l’intensità del rapporto,  che per i meno romantici si può tradurre in:

 “Ciao Ivo, ieri sera l’ho vista…”
“E allora Luì, dimmi… com’è andata? Anzi com’è?” (“com’è andata?” e “com’è?” nel gergo amical-maschile sono due cose molto diverse: la prima domanda si interessa alla storia nel suo complesso perché la felicità di un amico è la tua felicità, la seconda mira a conoscere i dettagli , sì perché spesso è il dettaglio che fa la differenza e se per caso un giorno i due si mollano un paio di referenze attive fanno sempre comodo – nda)

“Ah com’è…. Come vuoi che sia?! E’ molto di più di quello che sembra, e davvero mi son reso conto che è così perché siamo noi!”

“Ehh?”

“Sì, è così perché siamo noi, sarà la chimica, sarà l’intesa e pure l’intensità, ma io una roba così mica l’ho mai vissuta. Vedi Ivo, hai presente Giulia? Ecco sì… lei era bella, mi piaceva, sì dai mi ispirava pure parecchio se devo essere sincero, però… a metà. E poi Agata, hai presente Agata? Sì, così… parlavamo un sacco, poi i baci col ciocco, e poi sveglia, sempre molto sveglia, e disinibita poi… molto disinibita, però… a metà. E se penso a Giovanna, bè effettivamente Giovanna era calda, molto calda, ma io ti ricordi Ivo, non ce la volevo a casa mia, no, proprio non ce la volevo, mi dava noia, sempre a toccare tutto, sempre a puntualizzare, soprattutto la sera… dai Ivo, Giovanna era calda… però… a metà”.

“E lei invece?”

“No, lei no, leì però non mi è nemmeno passato per la testa, neanche un istante,  lei è entrata senza chiedere permesso, dolcemente prepotente con venature di una  sfrontata ed irresistibile timidezza, lei che quando è uscita mi ricordavo il cognome, il giorno del suo compleanno, il colore del perizoma, la targa della macchina, la prima e l’ultima frase della nostra interminabile conversazione, il sapore della sua bocca, la sua canzone preferita e cosa mangiava all’asilo il mercoledì a pranzo. Lei che il suo profumo mi è rimasto sul cuscino per almeno due settimane (anche perché il cuscino Luì l’aveva sigillato sotto vuoto – nda) , lei che continua ad anticipare ogni mio pensiero, lei che-io-glielo-avevo-detto-ad-un-altro-mio-amico-un-giorno-che-facevamo- degli-esempi-che-può-capitare-pure-a-quarant’anni-di-aver-voglia-di-impazzire-di-lei-una- due- tre-volte-in- un-giorno, e lei che soprattutto ha una padronanza del congiuntivo  talmente eccitante che come fai a non innamorarti?”

“Luì, hai detto innamorarti??”

“Sì, innamorarti, credo di averlo detto….”

Ecco care Signore, queste non sono le classiche “due botte”, sono la differenza, quella che l’uomo se ne accorge subito, e magari non lo ammetterà mai per non far la figura del problematico e per dare alla donna l’illusione di quella superiorità sentimentale che è convinta erroneamente di possedere dalla notte dei tempi.
Ma "le due botte” l’uomo lo sa, sono come il Super Lillo senza mozzarella, possono pure essere piacevoli però non filano,  ingrassano meno, minor rischio di colesterolo cattivo, ma lasciano in bocca il senso dell’incompiuto, che hai finito di cenare e manca qualcosa, guardi il menù, vorresti un qualcosina ancora ma non sai cosa, un dolcetto? Una Sambuca Molinari con la mosca? Un caffè diverso dal solito? Un biscottino secco con la marmellata alla pesca bianca? Insomma qualcosa manca... ecco manca il sapore particolare... quello che: "ahh, ci voleva proprio!".
Si, decisamente, se non ti innamori godi solo a metà perché manca il sapore particolare!!!!! 

LA COPPIA SCOPPIA

Voto per l’originalità del titolo: zero. Credo sia stato abusato tante di quelle volte che neanche riesco a contarle, ma  questo è quello a cui sto pensando da oggi pomeriggio....
La coppia scoppia… e lo strano è che sempre più spesso scoppia ancor prima di esser diventata tale. Sempre più spesso la coppia non nasce, stiamo vivendo in un’epoca di “spaiati”, unicità che vagano per le città alla ricerca di qualcosa che apparentemente non c’è: l’Altro (si noti la maiuscola, non è un errore!).
Esagero? Credo di no. E quelli che apparentemente ci riescono? A trovare l’altro intendo (altro con la minuscola stavolta), nel tanto per cento dei casi sono unici pure loro, sì unici, sì perché si può essere unici pure in due, a volte si è unici anche in tre, ci sono un sacco di single sposati, o fidanzati, o conviventi, sì… e più di quanti se ne possano immaginare. Come distingurli? Continuano a cercare l’Altro, magari non apertamente, non lo dicono a nessuno, nemmeno a se stessi, ma cercano. Li vedi che girano in giro, senza distinzione uomo donna, solo differenze comportamentali, l’uomo gigioneggia, la donna svampeggia. 
“ Luì….  come stai?”
Luì è single da quasi sempre, scoppiato da una vita, era singole pure quando si è innamorato l’ultima volta, non per scelta ma per circostanza, stato su FB “relazione ingombrante”, convinto di aver trovato l’Altra, l’Altra non aveva trovato Luì, anzi l’aveva trovato per un po’ in mezzo ad un sacco di altri impegni, diciamo che l’aveva preso in prestito,  “mi sono quasi innamorata di te perché non avevo niente da fare dalle 14 alle 15” potrebbe essere la colonna sonora,  insomma  cose che capitano.
Ora Luì fa il teorico, un po’ di vita vissuta alle spalle, spesso fuori dalle regole, a volte sopra alle regole, fase da collezionista spinto dall’orgoglio ferito, poi asceta concentrato su chi dice no, forse perché vuole sentirsi dire no, poi  osservatore attento, a volte tentato dalla voglia di un abbraccio caldo-stretto-e da tanti baci con la lingua, raccoglitore di storie sue e di storie altrui.
Credo possa essere il tipo giusto per parlare di coppia che scoppia.

“Agata… come mai questa domanda proprio ora? Bene… sono qui…”

“Luì perché non mi sposi?”

“Agata, basta con questa storia, non ti sposo prima di tutto perché errare è umano ma perseverare è diabolico e poi tu sei già sposata, e non sei innamorata di me, e ci conosciamo solo da una settimana, e abbiamo iniziato subito dalla parte sbagliata anche se è divertentissimo e lo so, a tratti direi appassionante, fa battere il cuore,  fa sudare, fa perdere la testa, ma ho la più che fondata certezza che non sia amore.”

“Ma io credo di non poter più vivere senza di te?! Mi manchi, mi manchi già che sei ancora qui e so che tra poco me ne andrò..”
“Agata… vedi… non ti manco io, ma semplicemente non hai voglia di ritornare nella tua casina e pur avendo il tuo maritino di fianco sei incazzatissima perchè  non riesci più ad essere distratta da lui!”

“Distratta??”
“Sì distratta! Distratta tipo che tu arrivi, togli il cappotto, lo guardi, lui ti guarda sorridendo e tu fai cadere il cappotto nel portaombrelli. Distratta che hai una voglia improvvisa di baciarlo e dimentichi le scaloppine al limone sul fornello che dopo devi gettare le scaloppine e pure il fornello. Distratta che hai talmente voglia di sederti di fianco a lui sul divano per raccontargli tutto quello che di bello-brutto-forte-intenso-scemo-inutile ti è capitato durante la giornata che dimentichi che la sedia a dondolo su cui vi state arrampicando completamente nudi è a dondolo, e conseguentemente rovinate a terra. Ecco tutto questo ti manca, non io”
“Sei uno stronzo Luì”

“No, sono uomo di mondo, sono uno che è passato di lì mentre tu cercavi ste cose qua e mi hai trovato, e pure io ho trovato te, niente da dire, e ne sono pure felice (…purché tu non resti a dormire a casa mia!...), ma mi sembra un po’ pochino per un matrimonio…”
“Luì me ne vado, non so se vorrò rivederti…”
E Agata esce e raggiunge il parcheggio, e Luì si alza dal letto e raggiunge il bagno, e Agata scrive un messaggio, e Luì legge un messaggio: “Luì sei uno stronzo, ci vediamo domani, solita ora… mi fanno ancora male le gambe… stronzo. Un Bacio. Agata”. E Luì pensa: “Ok, però a dormire da me non resti nemmeno se tuo marito è in trasferta in Uganda”.

Bip-bip – “Ciao Luì, andiamo al cinema questa sera?”

“Sta scrivendo…” – “Ciao Simo, ok, passo io, 20.06 sotto casa tua!”
20.06 – smack-smack sulla guancia
“Luì, che bello che sei venuto”

“Simo, mi piace vederti lo sai. Ma che succede, oggi è mercoledì…”

“No Luì… è finita. Dai non ce n’era, due mesi e già mi andava stretto, e c’aveva caldo, e c’aveva freddo, e così no perché mi spettino, e “haa è stato fantastico” che sembrava rantolasse, e poi non sapeva niente di me, non avevo voglia di raccontargli nulla e non me ne poteva fregare di meno di quello che lui mi raccontava, e poi io carne bianca e lui carne rossa, io Aulente e lui Verdicchio… dai una tragedia… e poi sbaglia i congiuntivi, mangia con la bocca aperta, sì ok addominali scolpiti e occhi verdi e capello nero maledetto e panta grigio perla d'ordinanza… ma una noia… ma che tipi ci sono in giro? Ma ti rendi conto?”
“Simo, ma dai, credevo c’avessi fatto il callo! E’ la trentasettesima volta che ne parliamo negli ultimi sei mesi. In giro  effettivamente c’è questo, c’è nessuno, dei nessuno che escono per locali, che fanno aperitivi, che giocano a calcetto, che bevono bollicine esclusivamente perché impazziscono  sentondosi Vip mentre dicono:  “per me una bollicina darling” (darling perché l’hanno sentito da uno sburo qualche sera prima e lei, la darling, ha riso per trentotto secondi di seguito… - nda),  dei nessuno che rincorrono se stessi perché non riescono più a distrarsi!”

“Distrarsi?”

“Sì distrarsi, una roba che spiegavo oggi ad un’amica, lascia stare, è troppo lunga… Comunque ci sono anche un sacco di “nessune”. Quasi peggio dei tuoi nessuno. Nessune che vagano per locali, che bevono bollicine e si selfano mentre bevono bollicine, perché adorano scrivere “bollicine” sotto il selfie con tanti emoticons a forma di stelle-stelline e calici.
Oppure nessune che hanno il male dentro, il male che si chiama “orologio biologico accellerato” che sta per scadereee-sta per scadereeeeee-sta per scadereeeeeeee, e ti viene un’ansia che hai voglia di Xanas, Tavor e Lexotan a nastro!
E nessune che l’ultimo libro che hanno letto è “Storia della ceretta dal dopoguerra ad oggi”.
E ancora le nessune politicamente impegnate, che vorrebbero amarti ma il mondo ha bisogno di loro e non possono amare te e salvare il mondo allo stesso tempo.”
“E’ devastante Luì, sono a ridosso dei quaranta, tu già li hai superati e niente. Tutto intorno la delusione, la desolazione, la delusione per la desolazione. Ma non è Luì che siamo noi ad essere sbagliati? Ipercritici per comodità, noi che scartiamo prima per paura di essere scartati dopo. Non è che sono loro i normali e noi gli strani? Luì non è che è sbagliato riuscire a vivere anche da soli?! Luì non è che continuare ad inseguire chi non si può avere alla fine è una scusa per nascondere la propria incapacità? ”

“Incapacità di?”
"Incapacità di essere coppia, di essere due, di esserlo felicemente, di continuare ad essere esageratemente appassionati al limiti dell’infoiamento anche dopo i primi due anni! Incapacità di abbandonare la libertà di fare quello stracavolo che ci pare! Luì, non è che siamo sbagliati noi?!”

“Simo la coppia scoppia non per nostra incapacità, noi siamo solo scoppiati incalliti, ossidati dal tempo, scoppiati che pensano troppo, si accontentano per niente e non cercano il perfetto in assoluto ma vorrebbero semplicemente Altro, Altro e Altra con la maiuscola. Un’Altra che “haaaa” ti ricordi che esiste, e se esiste da qualche parte dovrà pur essere, perché rinunciare a cercare!”
“Scoppiati incalliti… Forse hai ragione Luì. E la soluzione?”
“Simo, ora andiamo al cinema poi dopo vieni da me e me la dai, Ok??”
“Scemo! Se la volevi davvero non dovevamo diventare amici io e te! E forse chissa, ci saremmo pure innamorati!!”

“Sì probabile... innamorati giusto giusto quel poco che vien subito prima che la coppia scoppi in una bella convivenza d’ordinanza o in una beata e libera solitudine di ritorno, solitudine part-time s’intende, perché anche i puri cedono qualche volta.
Dai Simo, il cinema lo pago io, tu offri i bomboloni caldi quando usciamo.”


La coppia scoppia e si continua a cercare Altro, mi raccomando però, se in giro incontrate Luì, non fateci caso... in fondo....  è solo un cercatore!!!