Epilogo di una breve storia triste - il fumo fa male. Ribadisco che ogni riferimento a persone o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

E comunque (e lo so che non si inizia così), di chi è uscito a comprare le sigarette non si preoccupa più nessuno.
E' un fatto, succede sempre, tutti sono concentrati sul “cosa succede prima”, sul perché, sul quando, sui figli, sulla casa, i bagagli, le bollette, il piove, il c’è il sole, l’amante, il cugino, ma...  sul poveraccio che “esco a comprare le sigarette” cala l'oblio, e invece - dietro a quel pacchetto - c'è un mondo.

- “Un pacchetto di Super senza filtro.. grazie”
- “Eh?! Un pacchetto di cosa?”
- “Mhh.. di Super?”
- “Ma non esistono più! Uscite di produzione nel 1982, ma scusi lei da quando non fuma?”
- “Da sempre, ho deciso di iniziare questa sera!”
- “Ah! Bene. Allora le do le Marlboro light da dieci”
- "Grazie"
- "Prego"
- "Si figuri"
- "Arrivederci"
- "Sì, a presto"
- "Sì"

Fosse un film ora l’inquadratura si allargherebbe in esterna, la porta del tabacchi si apre, la T che sta sopra l'ingresso illumina il marciapiedi sconnesso di una fioca luce blu, lui che esce,  viale alberato buio e deserto, un autobus rosso che attraversa lo sfondo, l’umidità della sera, il giubbotto di pelle, le Marlboro Light nella tasca destra, un nero in bici che passa veloce, lui che digita il numero di un tale “Marino di Ravenna” sullo smartphone...

(Legenda: corsivo grassetto sta per tono di voce vicino a zero, quando lo incontrate leggete per favore pensando in silenzioso, il dialogo acquisirà tutto un altro sapore)
- “Pronto? Ma perché mi chiami a quest’ora?!
- “L’ho fatto!”
- “Dica... Cosa hai fatto, cosa cazzzzzo hai fatto?
- “Me ne sono andato. Di casa. Prima. Dieci minuti fa. Per sempre”
- “Guardi non m’interessa, ho già Sky Premium Infinito… ma sei scemo? E mi chiami pure??
- “E chi dovrei chiamare?”
- “Ora la saluto, grazie... domani scemo, ci vediamo domani razza di un cretino rimbambito

Domani, lei, lei nel senso di “Marino di Ravenna” che avrete notato non ha tra le sue caratteristiche caratteriali quella di essere comprensiva, al solito parcheggio dell’Esselunga di via Como, al solito orario, non c’è.

La spunta non solo non è blu, ma non è nemmeno doppia, il cellulare è proprio spento, il tempo passa, lui guarda le Marlboro, realizza di non avere un accendino.
Ad un certo punto arriva Anita, un’amica di Marino... di Ravenna pure lei.

- “Guarda hai fatto una cazzata, Lisa non verrà e mi dice di dirti che devi cancellare il suo numero, non la devi più cercare, lei non esiste più, anzi mi dice che non è mai esistita, ti ha già bloccato su Facebook, Instagram, Tinder, WhatsApp, Telegram,  Twitter, Messanger, WeChat, e ti avvisa anche che se proverai a cercarla di denuncerà per stalking, ma soprattutto vuol farti sapere che ce l'hai piccolo e se non te l'ha mai detto è perché non voleva ferire il tuo orgoglio di maschio beta, e dico beta perché ad Alpha non puoi neanche aspirare in sogno."
- "Ah, ha detto così"
- "Sì"
- "Capisco"
- "Ma posso chiederti una cosa?"
- "Dimmi.."
- "Ma che ti è saltato in mente di andartene di casa?"
- "... … … … volevo essere libero"
- "Bha.."
- "Comunque ciao, e ti chiedo un favore, portale un messaggio da parte mia, dille che non ce l'ho piccolo, è che sono alto… non risalta"

Lui ora è triste, ci pensa, è libero sì, ma è triste.
Ci ripensa... e si dice che in fondo era triste pure prima, prima di uscire intendo, e non era nemmeno libero.
Ora il lui triste e libero, uscito a comprare le sigarette e scaricato da quella che credeva la vera donna della sua vita conosciuta ben due settimane prima in Corso Mazzini angolo Via Rossini, si lancia nel più classico dei repertori da maschio beta ed in successione fa:

- Invia messaggi whats app fotocopia a tutti i contatti della rubrica che finiscono con la lettera A (Agata, Lucia, Franca, Susanna, Marina, Anna, Antonietta….), tanto che si sbaglia e scrive anche a Nonna e Mamma. Il messaggio è sempre lo stesso, "Hei ciao darling!!! Da quanto tempo, sai ti pensavo e allora ecco, ecco, ti scrivo ciaooooooo!"
Quattordici non rispondono, in sette chiedono "chi sei?", cinque "ti ha mollato?", due "fottiti", una "ciao bibin, come stai da quanto tempo non vieni a trovarmi?!" - questa era la nonna.

- Chiama tutti gli amici dalla prima elementare all'ultimo anno di Giurisprudenza passando per quelli dell'oratorio, li inviata a mangiare una pizza, al cinema, a vedere una partita di baseball, a fare un aperitivo, un caffè, con due si propone pure per aiutarli a fare i lavori socialmente utili.
Riesce a rimediare un solo appuntamento, è Franco, quello basso e con le ascelle che puzzavano già a quindici anni, non fuma e non ha nemmeno l'accendino.
Vanno a bere una birra, parla sempre Franco, che tocca e sputa come quando aveva quindici anni.
A mezzanotte, per carità divina, Franco si spegne come quando aveva quindici anni e va a casa.
Il nostro lui esce e va a dormire dalla nonna, in mano un pacchetto di Marlboro Light e ancora non ha comprato l'accendino.

- Si abbandona ad un uso smodato di tutti i social del mondo, chiede 2.548 nuove amicizie su Facebook a donne che vanno dai 18 ai 65 anni e per ogni conferma smolla un "Ciao, grazie per aver accettato la mia amicizia"; piaccia tutte le foto vecchie di almeno tre anni di tutti i profili femminili che visita, raggiunge i 5.000 follower su Instagram, il 98% sono hacker Russi tanto che Report gli dedicherà una puntata speciale accusandolo di essere uno sporco fascista che vuole rovesciare la stabilità democratica di Ortona.

Dopo tre giorni decide che forse iniziare a fumare non è stata una bella idea, lentamente si avvicina alla sua vecchia casa, prima passa in auto, poi in autobus, poi a piedi, poi in bici, poi decide di fermarsi, è l'ora di cena, Carla sarà certamente rientrata chè finisce alle cinque ogni pomeriggio, si è messo l'abito nuovo, quello che piace tanto a lei, quello con il lupetto e la giacca in tinta, si è pettinato, lavato i denti e le mani, ha fatto il bidet e si è cambiato i boxer.

- "Driin…"
- "Sì?"
- "Hei ci.. mha…eh… ma scusa tu? Tu chi sei? Sei l'idraulico?"
- "Io? Io sono Andrea, tu piuttosto chi sei?"
- "E che ci fai qui Andrea!"
- "Io qui ci vivo!^
- "Ma come Carla ha venduto casa senza dirmelo?"
- "No, io qui ci vivo con Carla!"
- "Ci vivi con Carla?!?!?!?!?"
- "Sì, cosa c'è che non ti è chiaro"
- "Ma, ma, ma!! Ma Carla è la mia donna!!"

Rumure di passi felpati si avvicinano allegri alla porta d'ingresso…

- "Andre chi è alla porta? Ah… questo… che vuoi??"
- "Ma Carla, ma come hai potuto? Ma dovevamo fare dei figli! E poi non ti ha spiegato Anita, non ce l'ho piccolo, sono solo alto.."
- "Andre per favore pensaci tu, mandalo via a calci in culo…"
- "No, no Andre, tranquillo vado da solo…"
- (Andre): "Ecco bravo, sciacquati di torno e non farti più vedere"

Rumore di passi strascicati si allontanano lungo il vialetto, è il nostro lui che si avvia mesto, libero e afflitto, poi un guizzo, un dietro front improvviso, di corsa verso la porta, l'impeto dei giorni migliori, gli occhi iniettati di sangue e di vita, vede il campanello e di nuovo:

- "Driiiiiiiin, driiiiiiiiiiin.."
- "Allora cerchi guai amico!"
- "No Andrea, no, nessun guaio, solo una domanda, fumi?"
- "Sì perché?
- "Hai da accendere???"



Tre anni dopo…

La storia di Carla e Andrea, anzi Carla e Andre, ha ispirato il nuovo libro di Fabio Volo dal titolo: “E quella volta che mi sono innamorarmi in tre giorni (anche se la frequentavo da due anni) e decisi di vivere felice per sempre a casa di lei".

La storia di lui, di cui nessuno ricorda nemmeno più il nome, ha dato il via ad una nuova cura per la disintossicazione dal fumo attivo, la stanno ancora sperimentando.


Breve storia triste (ma neanche troppo), dove ogni riferimento a persone o cose realmente accadute è puramente casuale

“Ciao”
“Ciao”
“Com’è andata oggi?”
“Mah... al solito”
“Come ieri quindi?”
“Si, più o meno”
“... o meno, sì...“
“E tu?”
“Mah... al solito”
“Come ieri?”
“Si, più o meno..”
“... o meno, sì...”

Silenzio, titoli del Tg5, tintinnio di posate, Cesara Buonamoci in sottofondo, un gatto miagola nell’appartamento di fianco, il profumo della guacamole si lascia vincere dall'aroma della cotoletta.

“Mi passi l’olio”
“Cosa?”
“L’olio!”
“Ah... ecco, tieni”
“Domani?”
“Cosa?”
“Domani com’è?”
“Bah.. come oggi direi”
“Ah.. e tu?”
“E tu nel senso di io?”
“Si, siamo in due”
“Bah... come oggi direi”
“Immaginavo”
"Eh già"
"Sì"

Meteo 5, “si è aperta la porta dell’Atlantico”, pioggia incessante a Nord Ovest, silenzio assordante di menti spente, calici opachi, sguardi persi tra resti di insalatina scondita e cotolette alla milanese.
Due estranei in sala da pranzo, il gatto del vicino miagola ancora, fuori fa sempre più buio adesso che l'ora legale è diventata solare.

“Senti... ...”
“Si sento, molto bene tra l'altro, perché?”
“No senti nel senso di ascolta! Ma tu..., tu mi ami?”
“... ...”
“... ...”
“Io?”
“E chi sennò?”
“Ma che domanda è?”
“Una domanda”
“Bah... certo, si, ti amo”
“Sicuro?”
“Ancora? Si, sicuro. Mi passi il pane”
“Ma che cos’è l’amore per te?”
“Eh?!”
“L’amore! Cos’è l’amore per te?”
“Mmmh... per me l’amore è un apostrofo rosa”
“Quello è il bacio”
“E chi l’ha detto?”
“Cyrano”
“Beh per me è l’amore è un apostrofo lo stesso, un apostrofo rosa tra le parole dammi tregua”
“Stronzo”
“E il pane?”
“Prenditelo da solo”
“Ah sì! E allora tu? Tu mi ami?”
“Io?”
“Sì tu!”
“Mah, più che altro mi annoio”
“Ti annoi di me?”
“Mi annoio di noi”
“E allora che ci stai a fare con me?”
“Sono abituata, e l’abitudine mi rassicura, e mi da la possibilità di pensare all’evasione, e mi riscalda durante l’inverno, e mi fa sembrare meno brutte le rate del mutuo, e magari un giorno i figli, e gli amici sempre gli stessi che non devo cercarne altri, e la Panda di tuo cugino, poi la COOP il sabato mattina, e se non mi raso le ascelle ogni tredici del mese non è la fine del mondo, e poi le sigarette”
“Ma se non fumi?”
“Infatti, pensavo a te, pensavo che un giorno potresti uscire per comprarne una stecca senza rientrare mai più”
"E che faresti se non rientrassi mai più?"
"Sposterei le tue cose in cantina, getterei il tuo spazzolino da denti, comprerei un cane, una bici, un paio di scarpe da jogging, metterei la spirale, ridipingerei di rosa la cabina armadio, passerei la notte a guardare le stelle, mi farei una storia con Giulio, sorriderei, andrei a quel vernissage in via dei Carmelitani, farei colazione al bar ogni mattina, scriverei una lettera d'amore a Renato Zero, il venerdì farei l'aperitivo con Giulia e il giovedì con la Frency, sarei felice, perderei tre chili, mi farei quel week end nella Spa di Villa Abbondanzi, preparerei gli addobbi di Natale a metà ottobre, sarei felice, ricomincerei a studiare, mi farei una storia con Luca, perderei un altro chilo, mangerei in salotto, andrei a dormire con il pigiama di flanella il perizoma e le autoreggenti, guarderei solo il TG1, piangerei, andrei all'Ikea il martedì pomeriggio, sposerei Aldo" 

Silenzio, Brumotti sta prendendo a cazzotti un drogato vicino alla stazione di Rogoredo e non gli hanno nemmeno distrutto la telecamera, il gatto del vicino è diventato afono, la caldaia a condensazione non funziona come dovrebbe ed inizia a vibrare paurosamente.

"Mi passi l'acqua"
"Tieni. E tu che faresti?"
"Io? Beh vedi io non lo so che farei… forse, forse ti penserei"
"Sì, prima te ne vai e poi mi pensi? E poi a cosa penseresti?"
"Penserei che fumare fa male"
"... …"
"Mi passi il giubbotto per favore?"
"Hai freddo?"
"No, esco un attimo, vado a comprare le sigarette"