Domani Luì impara, basta con la solita storia.... ecco magari dopodomani...

LEGENDA: così Luì parla, (così Luì pensa),wroom wroom è il rumore dell’auto di Luì, bip bip è il cicalino dell’auto di Luì che segnala che le cinture di sicurezza non sono inserite, drin drin è il cellulare di Luì che squilla.

Wroom, wroom…. (ma dove sto andando? Perché di nuovo sta cosa… va bè, carina è carina, mora è mora, gamba giusta, speriamo pure simpatica, dai passiamo la serata…)
“Ciao Luì!”

“Buonasera! Come stai?” (Ti chiami? Ah sì, ok… sono stanco, ho lavorato troppo oggi)
“Bene grazie, salgo…”

…bip bip…
“Luì, le cinture!”

“Grazie, le avevo dimenticate” (no, non le avevo dimenticate, con le cinture mi si sgualcisce la camicia, dobbiamo far tre km, che sarà?)
“Sai ti dico subito che mi ha fatto molto piacere il tuo invito, non me lo aspettavo davvero, sei stato davvero molto gentile”

“Figurati, erano settimane che ci stavo pensando, ma non avevo il coraggio di chiedertelo!” (se il Capitano non mi dava buca stasera ero con lui a mangiare una focaccia “cinese”)
“Dove mi porti questa sera?”

“Ho trovato un ristorantino fuori porta, è stato difficile trovare posto, ma un amico, tre giorni fa, ho chiesto un favore, un cliente, sai com’è…” (spero sia aperto, dovevo chiamare, è che c’avevo pure pensato all’uscita dell’ufficio, poi Lele56 mi ha sfidato a Ruzzle… va bè ma è aperto sicuramente…)
“Oh, mi lusinghi, tutte queste attenzioni… Luì ma non è che vai un po’ veloce? Sai, la sicurezza…”

“Hai ragione scusami, è che sono distratto…” (simpatica, sì, si capisce subito, mi si stanno già triturando le…)
“Figurati, lo so che sei un bravo ragazzo attento alle regole, si vede subito, io ho un sesto senso…  Sai oggi sono andata a comprare un vestitino nuovo, avevo un quattro ore libere e sono andata a trovare un’amica che ha un negozio in centro, bellissimo, elegante, perché sai io ci tengo ad essere presentabile, tu? Tu di solito dove vai a fare acquisti?”

“Ma io, dipende io…” (attento alle regole certo, ma chi sei? Ma se mi vedi oggi per la seconda volta? E che ne sai a che cosa sono attento io! No però adesso recupera, me l’ha detto Alex, “io fossi in te me la farei” e lui ci capisce..)
“Sì ma vai di sabato? No perché il sabato è caotico, meglio il venerdì pomeriggio, non trovi?”

“Beh effettivamente il venerdì..” (domenica vado a Riccione, mi è giusto giusto venuto in mente una roba...)
“Comunque se continuiamo a vederci ti ci accompagno io, da una mia amica, in centro, così magari qualche consiglio…”

“Mi fa piacere, io mi lascio sempre consigliare” (certo, ti passo a prendere domani mattina alle otto per andare a fare acquisti, faccio scegliere tutto a te, io pago, provo e pago, non ti preoccupare, è il mio sogno, non desidero altro. Una tipa che decide per me. Che ore sono? Se guardo l’ora fa cafone… se sbadiglio è peggio, le guardo il culo, merita, così magari si distrae… e inizia a dire qualcosa di sensato…)
“Perfetto, l’avevo capito subito”
….
“Eccoci qua, questo è il ristorante…” (se dici bellino ti uccido!)

“Bellino, molto bellino”
… Signori, prego accomodatevi, ecco il menù…

“Sai qui sono spettacolari i formaggi, francesi, e anche qualcosa di autoctono che mi fa impazzire, cremoso.. proviamo un mistino, ti va?”
“Formaggi? Mah, veramente, cremosi? Quelli che puzzano? Io preferirei qualcosa di più leggero, mi ispira questa tagliata su misticanza di campo, ben cotta però”

“Ah, va bene, ben cotta è la sua morte per la tagliata” (no, odia i formaggi e vuole la tagliata ben cotta! Ma chi è?? Il tacco, il tacco c’è, adesso recupera, sta facendo finta per mettermi alla prova…”)
“Allora due, dai, ordino?”

“Ok, e il vino? Che dici di un rosso senza passaggio in legno?”
“Bottiglia??? Ma no, poi devi guidare facciamo due calici, dai via, poi non mi piacciono i ragazzi che bevono”

“Va bene allora.. due calici. Come vuoi..” (Ok allora domani devo pagare la prima rata dell’Imu ma con F24? Devo chiamare Gallo, no perché non so i codici… ma mi ha chiamato Erredi? Non mi ricordo… domani nel pomeriggio sento… la mini, dai ha la gonna micro, ora recupera…)
“Ma dimmi un po’… ok la tua storia, ma tu mi dicevi abiti solo? Dove? In centro? E dove parcheggi di solito?”

“Sì, in centro, un appartamento..” ( abito in centro ma parcheggio in campagna! Ma perché, perché??)
“L’appartamento è tuo? Dove hai preso l’arredamento?”

“Mah, mi sono arrangiato, mi piace l’antiquariato, sono andato alla ricerca di qualche pezzo e…” (Lavora all’agenzia delle entrate, almeno una ragione plausibile c’è, perché altrimenti io scappo..)
“Potevi chiamarmi, ti avrei portato da un amica, non proprio antiquariato, ma stile molto, poi dai l’antiquariato invecchia, e magari se una ragazza viene a vivere con te non vorrai farla invecchiare. Perché ti vorrai fidanzare? Ci credi nell’amore vero? Quante volte ti sei innamorato?”

“Ci credo, certo che ci credo nell’amore, qualche volta mi è pure capitato di innamorarmi..” (Due volte mi sono innamorato, due, due volte in quarant’anni, fammi ancora questa domanda e ti uccido! Che diavolo me ne frega di fidanzarmi?! Che c’entra l’amore vero con il fidanzamento? Ci credo, sì ci credo, due volte, basta. Non me lo chiedere mai più)
“Qualche volta, l’importante è che fossero ragazze serie. Io mi innamoro solo di ragazzi seri, mica di quelli che poi li trovi su FB a fare i cretini, io controllo sempre il telefonino ad esempio, non perché non mi fidi ma perché un rapporto è fatto di trasparenza. Ma tu ti innamori subito?”

“Ma no, dipende, credo non ci sia una regola… dipende..” (Tocca il mio cellulare e ti trito la testa. Sì mi innamoro subito, ma perché parli con me di questa cosa, chi sei, non ho voglia di raccontarti nulla, sei fastidiosa come una fistola, che ne sai tu dell’amore… subito sì, subito se ne vale la pena, e te ne accorgi immediatamente se ne vale la pena, vedi la nebbia a giugno se ne vale la pena, potrei spiegarti ma… Dai adesso però recupera, fiducia, le do fiducia, ha il gloss (anche se non so se si scrive così!) adesso recupera…)
“Io no, prima devo capire chi ho di fronte, poi una volta capito do tutta me stessa, a 360 gradi. Ma voglio altrettanto, voglio un uomo a 360 gradi. Tu russi?”

(Sta storia dei 360 gradi è già la seconda volta che me la raccontano. Credo di essermi perso qualcosa, 45, 90, ma 360 non conosco. Dai recupera, adesso mi concentro e decido che mi piace anche dentro, dai magari mi vien voglia di raccontarle almeno come mi chiamo… la faccio uscire un po’ dagli schemi, si fluidifica…)
“No, non russo. Ma dai non sei un po’ schematizzante, come fai a capire tutto prima?”

“Beh, sì capisce, basta fare le domande giuste. Questa tagliata è un po’ troppo al sangue… avevo chiesto ben cotta.. Tu esci con gli amici?”
“Beh, sì, almeno una volta a settimana, sì, ci conosciamo da sempre…”  (Ancora la tagliata ben cotta! Domani devo chiamare anche Giacomo, due faretti non vanno… mi sto divertendo un casino, dai ne conosco almeno due che vorrebbero essere al mio posto, orgoglio maschile, dai orgoglio, poi io ora NON SONO INNAMORATO, che mi frega, adesso mi convinco ancora un po’, guardo la coscia e mi convinco, perché in fondo è pure ammaliante..)

“Mhh, una volta a settimana. Ma non è un po’ troppo, no dico così per dire, cosa vi raccontate una volta a settimana? Io credo che in famiglia ci si possa raccontare tutto, gli amici, ok, sì va bene, però… Ma come mai la barba incolta? No, stai bene, però così… con il tuo lavoro… tutto questo vino mi fa girar la testa…”
“Ok, che dici andiamo?” (la mia barba va bene così, mi stai dando ai nervi, quasi quasi ti chiedo di sposarmi…)

“Va bene, visto che abitiamo vicino mi fai vedere casa tua? Non pensare male, sono una brava ragazza io, ma sono curiosa davvero di vedere il tuo arredamento. Di solito a che ora ceni la sera? Esci tardi dall’ufficio?”
“Certo, mi fa piacere… Beh dipende, dipende se ho molto da fare, non ho un orario fisso…” (ok, è fatta, viene a casa mia, i 360 gradi magari ora scopro, dai Luì non è male, sei un uomo, NON SEI INNAMORATO DI UN’ALTRA, e anche fosse ora non c’è che ti frega, ogni lasciata è persa, sei un uomo, un uomo vero, se fai così poi ti inseguono, che ti frega del resto, guardala... ancheggia, ha detto che è ubriaca, magari conoscendola meglio è pure intelligente, magari colta, magari… dai convinciti, smettila con questa cosa che se non ti emozioni… ne vuole dai…)

“Ah ho capito, però così diventa difficile… si perché pensa ad una ragazza che vuol prepararti la cena, oppure che so se tu arrivi prima e cucini per lei.. non si sa, non c’è regola… Vai al supermercato di solito a fare la spesa?”
“Ma, dipende, dove capita…” (scherza, dai sta scherzando, ora pensa che vuol venire a casa tua, che ti frega della cena, che ti frega del formaggio che non le piace. Come si chiama? Luì non ti sbagliare, non fare come l’ultima volta che poi si incazza e c’ha ragione!)

“No, io solo negozi tipici, non mi piace quella confusione….”
“Ecco, siamo arrivati, io vivo qui, ora apro…”

“Bello, mi piace, carino, ma il divano come mai lì, no bello sai, è che così…”
(Il divano? Il divano?? IL DIVANO?? Tu non provare nemmeno a toccarlo quel divano, no tu devi uscire da qui subito, immediatamente, ora trovo il modo, perché se provi a sfiorare il divano sei morta…)

Driin… drinn… (Capitano!! Grande capitano!! Giuro che ti offro la cena per tre venerdì di seguito..)
“Mamma? Dimmi!... a piedi? Dove? Ma la macchina? No, certo che arrivo, mica posso lasciarti lì… emergenza, mezz’ora e sono da te…  Scusami, mia madre, è rimasta a piedi con l’auto, sta fumando il motore, teme che esploda, ha cercato un taxi, ti prego scusami è…”

“No, capisco, dai mi avrebbe fatto piacere passare ancora un po’ di tempo con te…”
“Certo, anche a me, non mancherà l’occasione, magari già domani, ti chiamo.. “ (…la prossima volta imparo, adesso mi impegno e imparo che io non sono innamorato, che quindi mi devo lasciare andare, poi anche fossi innamorato di un’altra magari così è il modo giusto per farmela passare, se fossi... che poi devo dare una possibilità, anzi meglio due, che poi se continuo così resterò  solo, domani la chiamo, domani magari recupera, sì dai un’occasione, domani che lavoro faccio glielo racconto, sì magari dopodomani, no no ne ho voglia, in fondo faccio sempre così, mi ci vuole un po’ di tempo per perdere la testa, mica è come prendere un caffè o bere una birra… ok, no io non sono innamorato, ora lo dico trecentoventidue volte di seguito e domani la chiamo, sì deciso dopodomani, anzi no dopodomani devo pagare l’IMU, facciamo prossima settimana…)

2 commenti:

  1. Ma non ci uscire, Luì, se devi fare così... fatti passare la sbronza, prenditi una vacanza, emigra all'estero... ma basta con queste uscite, ci fai una pessima figura. Squallido e nevrotico. Fai una stima del tempo che ti occorrerà per uscire dal tuo attuale stato di NON INNAMORAMENTO e fino a quel giorno abbi il coraggio di stare da solo. Se sei un uomo, un uomo vero. Non uno di quelli che slumano minigonne, cosce e culi, quelli delle tacche sulla cintura, quelli che "facciamo domani, anzi meglio dopodomani"... E se invece vuoi essere uno di quelli, fintanto che non ti passa, almeno divertiti.
    F

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  2. Adesso glielo dico io a Luì! Vedrai che mi ascolta!!!

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