12 cose che rendono una donna irresistibile



Mi ero ripromesso che avrei fatto altro, giuro, questa sera niente storie, già Venere in questo periodo mi dicono sia favorevole e quindi dovrei sfruttare le occasioni, anzi dovrei crearle che altrimenti poi le occasioni si offendono e mi abbandonano, e perciò  uscire e via, niente soste né inutili tentennamenti..
Sono stato indeciso fino all’ultimo tra l’andare a cena fuori, andare al Cinedream a guardarmi Lupin III contro Conan o eventualmente approfondire le procedure pre-concorsuali e i risvolti del concordato in bianco, che magari mi capita un giorno di incontrare un’esperta di art. 182 che vorrebbe innamorarsi di me ma finisce che mi snobba perché non ricordo a memoria i termini dell’omologa del piano di risanamento, insomma un variegato ventaglio di opportunità.
Invece questa mattina mi è capitato “tra capo e collo on-line” un post strano,  anzi più che strano singolare, un’amica ha condiviso l’attenta analisi di una donna che parlava di uomini: “11 cose che rendono un uomo immediatamente sexy”.
Ed ecco che addio ai miei propositi e sono di nuovo qui.
Due passi in centro li ho fatti, pure un caffè d’orzo tazza piccola con scorza d’arancio per essere precisi, mica niente! 
Poi non ho saputo resistere, mi sono sentito in dovere di analizzare dall’altro punto di vista, quello mio, quello maschile, senza pretesa di rappresentare il genere, sia mai, e visti i risultati aggiungo pure “per fortuna”, e lo dico per il genere… mica per me.

E così ecco le 12 cose che rendono una donna immediatamente irresistibile, ne ho voluta trovare una in più per distinguermi e dare l’immagine di una maggior capacità di argomentazione, 12 è più di 11, e poi irresistibile e più di sexy, sexy è un di cui dell’irresistibile.

E allora via al dodecalogo, scritto senza pensare che forse viene meglio, sì perchè le cose migliori, così come le peggiori, le faccio e le ho fatte sempre senza pensare, vediamo cosa ne esce.
La donna immediatamente irresistibile…

E’ una donna che “Dice no”, o se proprio non dice no dice forse, ma non lo dice subito, prima ci pensa. Mica per stronzaggine, no tutt’altro, dice no perché si basta, non ha bisogno di "noi", si certo "noi" è meglio... ma non un "noi" qualsiasi bensì un "noi" che fa la differenza. E quindi niente ansia da orologio biologico o da “che cosa faccio questa sera che è finito pure Sanremo e le mie amiche sono tutte sposate??”. La donna che dice no sa aspettare, aspetta la differenza, e se la trova passa immediatamente al sì, senza problemi, sfacciatamente, pure con un po’ di romantica arroganza se vogliamo, e dice sì senza che lui abbia chiesto nulla, almeno non direttamente. E perché immediatamente irresistibile? Perché ti sceglie, ed essere scelti da chi sa scegliere è irresistibile.

E’ una donna che “fa sorridere”, che è di più dell’ironia, va oltre, ti contagia, lei  ti guarda per la prima volta e tu, uomo che punti ad avere almeno 4 punti su 11, smetti di pensare e automaticamente ti accorgi di avere le labbra con gli angoli proiettati all’insù. E’ provato, la donna che fa sorridere non ti lascia il tempo di pensare, tu la guardi e sei felice e vuoi che lei vada avanti, lei parla tu rispondi, tu parli lei risponde, non pensi a cosa dire, è la situazione che ti guida. 
E la conversazione continua, folle e divertente, va da sola, tu sei troppo impegnato a ridere e a lasciare che il tempo passi senza che nessuno dei due si renda conto di questo, e il tempo finisce e finisce anche che la bottiglia, un buon rosso autoctono, è vuota, e tu sei in auto che rientri dopo averla salutata con un bacio e ancora quel sorriso stampato, non riesci a smettere e stanne certo... non è una paresi.

E’ una donna “sincera”, non voglio mica essere troppo pesante a questo proposito, nessuna menata “sull’importanza della verità nel rapporto di coppia che è alla base della fiducia reciproca che altrimenti devo controllarti il cellulare, assumere un investigatore privato e pagare la tua miglior amica perché mi dia indirizzo e numero di telefono del tipo che ogni giovedì pomeriggio viene dall’estetista con te”, no, la donna immediatamente irresistibile è sincera perché nessuno le ha chiesto di stare con te, nemmeno tu,  siete voi che avete deciso di stare, quindi che diavolo di ragione c’è per mentire?? Fingere di essere, fingere di avere, raccontare di aver fatto, di star per fare, di non dire, di non andare, perché? Siamo liberi, tu lo sai, lei lo sa, quindi è sufficiente la verità.

E’ una donna "mora”, al limite castana dentro con riflessi ramati. Colori che nascondono un recondito significato? No, semplicemente preferisco le more, anche se una delle due volte che ho perso irrimediabilmente la testa era bionda, ma bluffava, tutta scena per confondere le acque e non farmi subito impazzire, sapeva il fatto suo.

E’ una donna "che non ha niente da dimostrare a nessuno”, questa l’ho copiata dal post dell’amica della mia amica che parlava di uomini sexy. A me la donna che non deve dimostrare niente a nessuno fa perdere il controllo, perché le logiche conseguenze di questa caratteristica sono sicurezza di sé, amante perfetta, intelligenza, stile. Sì ecco stile, il proprio, non altro, stile come modo di essere, di vestire, di apparire, che se ne frega delle convenzioni, e lo fa senza eccedere, cercando solo il proprio piacere, sì perché non deve dimostrare niente a nessuno se non a se stessa. Confermo, irresistibile.

E’ una donna "che ascolta”, sì perché quando siamo noi, o sono loro, o siete voi, insomma mettetela un po’ come volete, si è in due ecco il senso, uno parla e l’altro ascolta, poi uno ascolta e l’altro parla, ci si racconta a vicenda, e c’è il piacere di raccontare e farsi raccontare, dipende dal momento e dal perché, dal quando e dal dove, semplice reciprocità gratuita. Il contrario?
“Ciao amore mio, come stai? Com’è andata oggi?”
 “Beh dai, giornata complicata... pensa che..” 
“Ah complicata la tua?? Pensa me che mi sono alzata alle sette, pioveva e Gastone era chiuso e volevo l’integrale al miele e ho fatto colazione in quel bar dove quella barista con la voce da uomo che poi in ufficio quella stronza della Giusy pensa acida come pochi che io ho dovuto fare il mio, il suo e pure quello di domani e poi la parrucchiera e il tagliando all’auto e la spesa e adesso qui a cucinare che mica la Francesca che ci pensa sua madre che poi guarda sono triste perché a quell’incarico ci tenevo, sì ci tenevo, ma ora sono stanca, mi faccio una doccia e vado a dormire, tu che fai? Vieni a letto?”

E’ una donna "che le gambe lunghe sono molto lunghe”, come le more di prima, a me piacciono le gambe lunghe, se le incontro mi giro, con discrezione si intende, magari fingo di aver perso le chiavi dell’auto o di salutare un amico sull’altro lato della via, ma mi giro, perché sia mai che pure lei c’ha Venere favorevole e proprio me stava aspettando, meglio dar l’idea di essersi accorti, che fa sempre piacere a tutti. L’indifferenza paga ma a volte fa maleducazione.

E’ una donna "che non devi spiegare”, sì, non devi spiegare perché basta uno sguardo, un sorriso, basta il tono di un saluto, l’intensità di un abbraccio, basta il modo in cui dici “ehi, sei molto bella oggi…”, senza bisogno di aggiungere niente, mai, e la differenza sta nel quando succede, la donna a cui non devi spiegare è così da subito, dalla terza volta in cui la vedi, non c’è una ragione, non c’è l’abitudine degli anni, la conoscenza profonda, c’è solo la chimica, o chiamiamola affinità intellettuale, anche empatia se piace di più, c’è che… “ehi vieni qui, non dirmi nulla, ho capito…”.

E’ una donna "che non ha paura di aver bisogno di te”,  si perché immediatamente irresistibile è anche chi ti fa sentire uomo, e l’uomo protegge, lasciamo al genere maschile qualcuna delle sue ataviche peculiarità o presunte tali, ci piace, ci piace sentirci forti, da sicurezza, io maschio e tu fantastica amore mio, “ora ci sono io, è tutto a posto”.

E’ una donna che “io e lei a letto insieme te lo ricordi tutta la vita”, che non è assolutamente da confondere con: “Ehi fantastico, mai capitata una roba del genere! Davvero è la prima volta, giuro !!” – “Guarda pure per me, o madonna, o madonna, unico, solo tu, sempre tu, sempre di più, non lo dimenticherò mai, mai più, mai più”. No, è diverso, è sono due anni che non la vedi, che non la tocchi, che non le parli, ma ogni sera, ogni mattina, in ogni pausa pranzo, in auto, al mare, in ufficio, in coda alla cassa delle Cicogne il lunedì pomeriggio, almeno per un istante, forse due, pensi a lei, e la ricordi nuda, con te, appiccicati, molto appicciati, un sacco di volte, una cosa sola, e non lo dici a nessuno, solo a te stesso.

E’ una donna che “il tacco dodici non è un optional, è di serie”, e qui non voglio aggiungere altro, ho scritto pagine e pagine, i particolari mi affascinano, perché sono i particolari che fanno la differenza, non c’è niente da fare. E non datemi del materialista superficiale, non è il tacco che conta, è il modo di portarlo.

E’ una donna “che incuriosisce”, sì incuriosisce, mi spiego con un esempio, con quello che direi a lei, alla donna incuriosente intendo: “Ho voglia di conoscerti sai? Voglio sapere di te, cosa pensi, perché lo pensi, perché guardi in quel modo, perché ti arrabbi per nulla, perché piangi sorridendo, perché mi abbracci, perché mi cerchi, perché scappi, perché non mi chiami, perché mi chiami, perché hai ancora voglia di chiamarmi, perché se non ci sei ti voglio, perché se ci sei ti voglio, perché ci sei, perché, perché, perché…” – “Ma proprio oggi, anzi ancora oggi tutti questi perché? Stiamo insieme da tre anni….” – “Appunto!”.




Non è colpa mia se il romantico si è estinto ma solo sua! Parola di donna!

Lo sapevo ho esagerato… una mia quasi cara amica si è arrabbiata, molto contrariata dalla visione spiccatamente filo maschilista  che ho dato circa le ragioni che hanno portato all’estinzione del romantico.
Si è arrabbiata, ha preso carta e penna e mi ha scritto una lettera densa di concetti e sentimenti, è sì proprio sentimenti, sì perché dietro ad ogni concetto espresso con decisa chiarezza si nasconde un sentimento, ve la leggo, anzi ve la riscrivo, non è mia, è sua, lo faccio per lei, per rendere il giusto onore alla sua posizione onesta:

“Stefano, Stefano non sono d’accordo, non mi rallegro affatto per la morte del Romantico, e tanto meno me ne sento responsabile, anzi! Premetto che a me il Romantico non piace, soprattutto nell’accezione smielo-drammatica, mi infastidisce, non fa uomo, non fa decisione, non fa carattere, fa  soap opera, fa che ti senti pure un po’ in imbarazzo, quell’esagerazione studiata, quell’abbondare di aggettivi in issimo,  non sai se diventare rossa, se fare la sorpresa, se ridere o stare seria, non sai dove mettere le mani, se baciarlo con le labbra o con la lingua, se abbracciarlo subito o aspettare che abbia finito la sua sorpresa tipica, standardizzata, quasi a comando, la sorpresa da festa segnata in rosso sul calendario. Ecco questo non mi piace, per me il Romantico non è questo. Anzi sai che ti dico, per raccontarti il mio Romantico utilizzerò un’altra definizione, una roba molto più chiara e vera,  sinonimo del vero Romantico  è:  l’uomo-che-ti- fa-capire-che-stare-di-fianco-a-te-non-è-la-stessa-cosa-che-stare-di-fianco-ad-un’altra e-te-lo-fa-capire-perché-lui-ne-è-ben-consapevole-e-non-recita-una-parte-ma-semplicemente-ti-dice-con-decisione-a-te-ci-tengo-perché-con-te-è-molto-molto-molto-più-bello-e-ne-vale-pure-la-pena,  altrimenti detto, che sennò qua la sintassi ne soffre, l’innamorato coraggioso.
Ecco questo sì che si è estinto, l’Innamorato Coraggioso si è estinto e si è portato con se la donna Romantica Vera, quella che tu liquidi descrivendola come una sanguisuga amante dei giubbotti in pelle, delle Super senza filtro e dell’odore del cuoio invecchiato, opportunista e volubile, pretenziosa ed egoista.
Ecco io che sono una Romantica Vera invece, mi sono estinta circondata da troppi Innamorati Coraggiosi che hanno abdicato al ruolo.
Stefano la colpa dell’estinzione del romanticismo è dell’uomo, è da lui che nasce il tutto, uomo che rinuncia  ad essere uomo, si fa donna, donna bla-bla e mucci mucci, e quindi la donna in ruolo inizia ad occupare spazio, a sentirsi trascurata, a cercare quello che non c’è, si stanca di stancarsi, e ne segue la roba che hai raccontato tu.
Ma dico io è tanto difficile essere (non fare, essere, fai attenzione!)  Innamorati Coraggiosi? Basta davvero poco, ragioniamo per esempi, perché so che tu - uomo e semplice - potrai meglio comprendere.
Ad esempio, ma rincasare la sera dall’ufficio, entrare in casa e: “Oggi è stata una giornata difficile, molto, diciamo pure del cazzo, sono arrabbiato, nervoso, mi sudano le mani, ho mal di stomaco, però, ora, adesso, ecco…. Slurp smach (rumore di bacio con tanta lingua – nda)..ora è meglio, è davvero uno sforzo tanto disumano??.
E sai quanta differenza c’è nel sentirsi dire: “ahh col cavolo che oggi vengo all’Ikea, dai mi suicido, non riesco, mi vengono i conati, vacci da sola, chiama Fulvia…”, anziché: “Guarda piuttosto che venire oggi all’Ikea andrei a piedi in pellegrinaggio a casa di Mattarella, però sto pensando a quanto mi piace tenere la mia mano sulla tua coscia mentre siamo in macchina all’uscita di Rimini Nord, e mi fa impazzire farti il solletico anche se ti da fastidio, e poi non ti dico quanto è bello guardarti il culo di nascosto mentre sali le scale mobili, quindi oggi andiamo, la prossima volta ci penso”.
E immagina invece una sera, a letto, silenzio,  solo il rumore di lei che si rigira, una-due-tre volte, e la sveglia del cellulare che si illumina per vedere che ore sono, e lui, l’Innamorato Coraggioso che si avvicina, non dice nulla, la guarda e soprattutto la vede pure se fa buio, si avvicina di più, l’abbraccia, ha sonno lo sa, un sacco pure, lei lo sente, lui non ha voglia di star sveglio, ma non ha neppure voglia di dormire finchè non ne avrà  pure lei, non le chiederà niente perché sa già tutto, la stringerà e le trasmetterà quella vibrazione che ha un effetto strano, risolve il problema dell’insonnia ed entrambi si addormenteranno, due minuti, vicini, quasi appiccitati”.
E sai quanto fa piacere sentirsi dire “No, non hai ragione!” col sorriso deciso sulle labbra e lo sguardo attento di chi ti ha ascoltata mentre parlavi?. Ed è un no che resta no, non che diventa un forse, e tanto meno sì, perché un no così ti fa innamorare ancora di più.
E se l’Innamorato Coraggioso non si fosse suicidato ecco che fan culo il maledetto, va che se scappi ”ti insegue tua sorella non io”, e “non andiamo da Bulzaga tranquillo, ci vado domani con Fulvia”, e stasera non ho mal di testa, anzi ho una voglia incredibile di te, e questa mattina non ho mal di testa ho una voglia incredibile di te, e le Super senza filtro mi hanno sempre fatto cagare, e se c’è un problema si risolve, ma si risolve davvero, perché il cuore mi batte, perché oggi in pausa pranzo quando hai saltato il pranzo per correre nel mio ufficio e mi hai detto: “avevo voglia di vederti…” mi hai baciata e te ne sei andato e io ti ho risposto “anch’io cazzo avevo voglia di vederti”, e dico cazzo perché voglio sia chiaro che non sono smielosa!
Ecco se tutto questo succedesse, la donna, non io sia chiaro la donna in genere, non sarebbe acida, distratta, rompiballe dentro ed un po’ zoccola fuori, occupatrice di un ruolo non suo, vendicativa, opportunista e a-passionale, ma sarebbe solo e sempre se stessa, quella che hai conosciuto all’inizio, e se tutto questo succedesse l’uomo resterebbe solo se stesso, quello che lei ha conosciuto all’inizio, non altro ma semplicemente quello che l’ha fatta innamorare, quello che ha preso il posto di un altro o di nessuno non importa, perché non ci sono regole.
Vedi Stefano, è così  semplice essere e restare Romantici.
Con affetto, una tua quasi cara amica”.

Ecco l’ha chiusa così, io chiaramente non sono d’accordo, resto fermo alle mie teorie già più volte illustrate, tutto questo succede solo nelle favole, però un giorno, dovesse ricapitarmi di salire le scale mobili dell’Ikea, mi ricorderò di quanto può essere bello guardarle il sedere dicendole: “Però, sai che me lo ricordavo proprio così nonostante l’Ikea?!”.