L'acqua e la politica dei giorni nostri

Queste provinciali mi hanno affascinato poco, sarà che la politica (locale?) fa notizia solo per le lotte interne agli schieramenti, sarà che io sono annoiato, sarà che la campagna elettorale si è mossa sottotono e tutta concentrata nelle grandi città, ma questo è... allora dove trovare spunti di riflessione in una giornata piovosa di metà maggio che ricorda l'autunno avanzato?
Questa mattina durante l'abituale colazione al bar mi sono "origliato" una conversazione a due tra privatisti e pubblicisti dell'acqua, il referendum (forse) si avvicina e l'unica cosa che pare scaldare gli animi è questa puttanata dell'acqua pubblica (una volta!!). Abbiamo finiani che sconfessano il "decreto Ronchi", su FB ho trovato inviti dei seguaci del Presidentissimo della Camerissima a votare SI' e mi chiedo: ma l'ex Ministro Ronchi, oggi membro del FLI, lo sa? Ho sentito dipendenti Hera Spa (quella società quotata che ha chiuso l'ennesimo bilancio con utili, margini e volumi in decisa crescita) urlare che l'acqua deve rimanere pubblica, e mi interrogavo: ma il premio di produzione legato al profitto da dove credono che venga? Ma il corso del titolo in Borsa lo influenza l'ex ATO o il fatto che la concessione pubblica ad Hera privata sia stata data senza gara???
Ricordo il dibattito che in Consiglio Comunale fu sollevato quando si decise di cedere la proprieta' delle "reti gas" ad Hera (si noti bene: proprietà delle reti!), e oggi come allora mi chiedo: ma se le reti diventano private, e la concessione è già privata, il gas resta pubblico o privato? Morire di freddo è certo più improbabile che morire di sete, se non altro più lento alle nostre latitudini, ma il gas e la sua distribuzione possono essere annoverati tra i servizi fondamentali per il cittadino o no? Dovrei chiedere ad un Rifondatore Democratico (incrocio Emilian Romagnolo tra sinistri di varia specie - nda), io su questi argomenti non sono pratico!
Siamo alla fiera permanente dell'ipocrisia, ipocrita il politico e ipocrita l'elettore. Ipocrita l'ex Sindaco, o l'ex Assessore, o l'ex Consigliere Comunale che oggi siedono nel consiglio di amministrazione di Hera (o del ConAmi) e a cui, magari, qualche anno fa hanno consegnato direttamente o con il loro voto pro-quota la stessa concessione che oggi vorrebbero evitare fosse messa a gara.
E ipocrita pure io che forse accetterò (e dico forse) che nel nuovo statuto del nostro inutile Comune venga scritto in premessa che l'Acqua è fondamentale per la vita e soprattutto che l'acqua è di tutti. Sì, probabilmente accetterò, a patto che venga scritto pure che "l'aria serve al popolo e se smettessimo di respirare non ci resterebbe che morire" e forse anche pretenderò che venga scritto che "nessuno tocchi l'estate e l'inverno" perchè già non ci sono più le mezze stagioni, se tolgono anche quelle estreme allora dico io, siamo messi bene.
Ok, sono convinto, farò così, d'altro canto un Comune deve fissare i paletti fondamentali del vivere civile, CRIBBIO!