Il Romantico si è estinto, le donne ringraziano

L’uomo romantico si è estinto. E’ stata l’evoluzione…  l’evoluzione della specie, l’istinto di sopravvivenza, la necessità, il mondo, forse il benessere, fondamentalmente il fatto che nonostante i femminosissimi pregiudizi l’uomo è sì un semplice ma non è uno sprovveduto.

E quindi? Quindi diciamolo: la colpa è delle donne.

Non le donne maschio che fanno paura perché vogliono rubare il ruolo, nooo, tutte sciocchezze, azzarderei cagate se non fosse troppo volgare, luoghi comuni… la colpa è della donna perché l’uomo principalmente è un comodo, vuol raggiungere l’obiettivo, magari faticando pure un pochetto, ma deve arrivare, non altro, e per questo semplicemente reagisce alle situazioni, reagisce pro domo sua, da uomo che impara dalle donne, si adegua per interesse, un salvifico egoismo insomma.

Sono anni che la donna si innamora dei bastardi, insegue chi fugge, è fedele agli infedeli, rompe le balle ai buoni, capisce gli incomprensibili, trova noiosi gli sbarbati, scappa con gli artisti, racconta in famiglia che  le dimensioni non contano e nasconde un righello nel cruscotto dell’auto, si sposa con i sicuri, fa figli con i rassicuranti, fa l’amore con i particolari, sesso con gli intriganti, sogni erotici con gli sconosciuti, dorme più volentieri con i freddolosi, impazzisce per gli sportivi, sopporta gli amanti del calcio in tv, guarda i mondiali con gli amici, cena al ristorante con gli uomini di mondo, fa gli aperitivi affollati con i belli e quelli desolati con i divertenti,  limona con i misteriosi, viaggia con i single, mente ai sinceri, è sincera con i paraculi,  va alle Terme di Saturnia  con le amiche e al cinema la domenica pomeriggio con i figli.
E il romantico? In tutto questo il romantico non entra nel novero delle possibilità. Un emarginato poverino, buono per i libri, i matrimoni sulla spiaggia, i funerali e le stelle cadenti a San Lorenzo... ma solo se è nuvoloso.

E allora il romantico necessariamente si estingue, anzi più precisamente si auto-estingue.
Come dargli torto d’altro canto. Anni che non fa l’amore, che non tromba, anni che non entra nei sogni erotici di nessuno, che non si sposa, che non si separa, che non va al cinema la domenica pomeriggio e non sa neppure come sono fatte le Terme, nonostante nel suo immaginario facciano tanto calda atmosfera.
Anni che cena solo o al più con la mamma, pranza con i colleghi, compra fiori ad ogni occasione utile e persino inutile, fiori che vengono immancabilmente gettati nel primo cestino a portata di mano o che marciscono ancora infiocchettati nell’angolo a destra della terrazza che da sul retro di fianco alla lettiera del gatto.
Il romantico capisce le donne ma poi finisce che le donne non capiscono lui, perché non lo ascoltano, e non lo ascoltano perché è lento, troppo lento, perde l’attimo, arriva sempre quando lei è già andata via con un amico di lui, e non sarebbe nemmeno grave se non fosse che l’amico quella sera ha la macchina e lui, per forza di cose, dovrà rientrare in taxi.
Il romantico quando fa l’amante si fa beccare dal marito di lei, quando fa il marito non si accorge che lei cambia le lenzuola del lettone ogni mercoledì pomeriggio e ogni venerdì mattina di ogni santa settimana, perché il romantico è innamorato dell’amore, è distratto dal sentimento, e si perde i particolari, e sono i particolari che fanno la differenza e salvano la vita, quella di coppia e pure la propria in questi casi.
Il romantico non va più,  forse non è mai andato, era un clichè inventato dalle donne per giustificare la fine di una storia d’amore: “Ti lascio perché non mi guardi, non mi pensi, non mi scrivi i messaggini con i cuori, non ti ricordi gli anniversari, non mi regali i fiori, non mi porti all’Ikea, non mi dici ti amo, non mi fai sorprese dolci, ti addormenti prima di me, ti svegli dopo di me e poi a Natale non vuoi andare da Bulzaga e non ti travesti da Babbo Natale per i figli di mia sorella, sì  ho deciso, e lo faccio io perché sono generosa e voglio lasciarti libero, e lo faccio per te, e ringraziami per favore… sì ti lascio, me ne vado, me ne vado perché non sei romantico e io lo merito “il romantico” tanto quanto tu meriti la tua libertà, e sappi che non voglio nulla da te, mi bastano solo gli alimenti, una volta al mese, entro il 10 per favore”, e fuori in macchina ad aspettarla con il motore in moto c’è il sosia di Trentalance, ha gli occhiali da sole a specchio, il giubbotto di pelle nera e fuma le Super senza filtro.

Ecco perché il romantico si è estinto, l’uomo ha fatto due più due, chi  glielo faceva fare di distruggersi di” ti amo perché sei il senso, ti amo perché sei speciale, ti amo perché l’Ikea senza di te - la domenica pomeriggio soprattutto - è come un cielo senza stelle” e perché  “baciami, bacia tutta la mia pelle, ti farò arrivare fino alle stelle…” ogni volta che rientrava dall’ufficio???
No è giusto, ne sono certo, il romantico ha fatto bene ad estinguersi, lo ha fatto per tutti noi, lo ha fatto per le donne, per dar loro quello che volevano… sì perché l’uomo…. le donne… le ascolta, e se può far qualcosa per farle felici, lo fa!!!