Il tempo è relativamente

I#scribacchiando #aperitivoconveniente #pensieri #io 

Io non lo so fare il sommelier, raccontare di profumi e sentori e frutta candita, conosco un paio di tannini ma son sempre quelli, si arrampicano da anni sugli archetti che poi scendono lungo un calice di quasi cristallo.

Ho fatto spesso finta, per avere quell'aria da intenditore di provincia, per comprare un po' di fascino da aperitivo a 5 euro il bicchiere. 
Secondo me il vino rosso si abbina con la marmellata di more, un buon libro ed una biro verde, poi se abbassi le luci e annusi l'aria che viene dalla finestra socchiusa senti l'odore di cantine.
Quelle di fine settembre, quelle che non ci sono più, quelle che frequentavi da bambino, che sapevano di appiccicato, di Fiat 650N verde, di barba che ti pungeva la faccia quando ti avvicinavi per un "bacino", di zucchero e solfiti, che non facevano qualità, ma che hanno fatto un pezzo di una storia, una storia orgogliosa, e grande, e poi punto, e poi fan culo.

Il rosso scuro del vino, i brindisi cresciuti, i crostini, la malinconia, il sughero, le luci soffuse, il diventare grande, poi maturo, poi non si sa, lo slumare con gli abbaglianti, le camice bianche, i tappeti persiani che ti seguono sbruciacchiati dalle scintille infuocate di un ceppo di castagno, due passi.
L'inizio della fine di settembre, ma potrebbe essere aprile, o maggio, o metà febbraio, il tempo è relativamente e ti insegue, come la neve che non scende quasi più, forse c'ha caldo, ma tanto tu te la ricordi ugualmente.