Ho quasi cambiato idea, io "per esempio" continuo a non esserne capace, sarà l'inquietudine, però....

Giornata di lavoro difficile, come tante ultimamente, iniziato presto, finito tardi, rientro al telefono, la Zanzara “on the air”, Cruciani-Parenzo, sarebbe bene andare immediatamente a casa e bersi una mezza bottiglia di Bombardino riserva, guardare Bones sul canale 38 e poi andare a dormire… sbronzi.

Ma è lunedì, ed un salto alle Cicogne il lunedì è da fare, a comprare niente, due cose giusto così, ricordate no?? Il lunedì è la giornata single e si può andare per intortare, o semplicemente per osservare, oppure per acquistare "ad esempio" le bacche di Goji Berries.

Io questo ho fatto, le bacche intendo, e lì… tra uno scaffale e l’altro, tra un carrello e l’altro, cercando di evitare una coppia che limonava al reparto latticini nascosta dietro la pubblicità della mozzarella di bufala d.o.p., non riuscivo a non pensare a quello che giusto ieri, un’amica così per caso, mi ha scritto: “..l’amore, quello vero, talmente intenso da dare inquietudine…. è il solo che merita di essere cercato, trovato e raccontato…”.

Che guardate non è una roba banale, ma proprio per niente.
Io avevo appena pubblicato su questo mio blog una storia datata che raccontava di uomini che si stavano abituando alla negazione del romanticismo, e questo per senso pratico e soprattutto per colpa di donne ciniche-pretenziose-fredde-utilitaristiche-con la fissa della misure over performance, che questa giovine tutto ad un tratto se ne esce con una cosa così.
Un’apologia “dell’amore vero che da inquietudine”!! Mah?!

Ok, ancora qui sono a parare, lo so che qualche mio amico poi domani dirà: “hai rotto le balle con queste storie”, ma cosa volete, questo concetto merita di essere approfondito, ne sento giusto il bisogno e mi diverte.
Sì perché mi sono detto: “Vuoi vedere che esistono donne romantiche per davvero?!”, donne romantiche che cercano uomini romantici? Donne inquiete che cercano uomini inquieti per relazioni inquiete? Va a finire che esistono donne che cercano l’esagerazione e fuggono, ma fuggono sul serio, il caldo noioso ed accogliente di una storia termosifone, che scalda i piedi ma non il cuore e la testa??
Pensate, forse esistono donne che cercano uomini che al ristorante, sempre "ad esempio", seduti l'uno di fronte all’altra, riescono perfino a parlare! Sì parlare, e non solo a controllare se il risvoltino del pantalone fa pendant con il coprimacchia!

Ecco io credo che se queste esistono davvero allora l’uomo ha ancora una piccola speranza di riuscire a salvarsi dal suo inarrestabile e autoindotto processo sentimental-disgregativo! (Quest’ultima considerazione tutta senza punteggiatura mi sembra proprio forbita!!).

Immaginate che cosa può succedere se due così si incontrano, non è importante lo stato di partenza, non conta se single, fidanzati, sposati, separati, divorziati, disinteressati (categoria quest’ultima che va per la maggiore over-40), si incontrano e basta.

Beh signori, potrebbero essere scintille… io immagino un po' di segnali di base e se questo fosse un tema direi: ed ora lo “svolgimento” dei fatti a partire da quella volta che quei due si incontrarono magari per un caffè.

Di base, sempre "per esempio", potrebbe esserci che lui, nonostante si tratti di primo appuntamento, non senta necessariamente il bisogno di compiacere lei, anzi potrebbe sentire proprio il bisogno di essere se stesso; e lei potrebbe non sentire il bisogno di ridere ad ogni insensata battuta di lui, solo per educazione o semplicemente per rassicurarlo.

Di base, ed è il momento di togliere il dubitativo, lui sente all’improvviso il bisogno di ascoltare quello che lei ha da raccontargli guardandola itensamente negli occhi, certo sentendo anche il bisogno di guardarle spesso le gambe, e magari anche il culo mentre lei si alza per andare in bagno, ma soprattutto gli occhi; e lei, mentre lui parla, si fissa sul tono della voce, gli guarda le mani e pensa,  anche se non lo ammetterà mai quella sera stessa: “incredibile, è proprio quello che volevo dire io!”.

Di base due romantici inquieti che si incontrano la prima volta il caffè lo bevono amaro, e lui racconterà della propria vita come se ne parlasse a se stesso, così, senza filtri, senza chiedersi: “oddio che cosa penserà se non le dico subito che Bulzaga prima di Natale è paragonabile ad un orgasmo multiplo??” (ma poi esisterà davvero mi chiedo?? L’orgasmo multiplo intendo, non Bulzaga!!); e lei, sempre un po’ con i pensieri di corsa, sempre un po’ col telefono in silenzioso se non è completamente sola, gli dirà che tutto sommato lo trova pure un po’ interessante nonostante sia un uomo.

Di base due romantici inquieti dopo il primo caffè si salutano con sofferenza, sì la sofferenza di chi ne ha voglia zero di salutarsi ed andarsene, si accorgono così "per esempio" di avere ancora un sacco di cose da dirsi, che mica se le ricordano che cosa di che cose sono, ma sanno che devono dirsele.
Ma si salutano ugualmente, perché sono tipi interessanti e impegnati e hanno anche un sacco di cose da fare oltre che da dirsi, e se ne vanno, ma appena saliti in auto poi succede che sentano il bisogno di scriversi un attimo, perché c’era giusto quel concetto che era rimasto in sospeso, ed era una roba che riguardava la “guerra dei trent’anni”, sì lui è certo di averle raccontato di quella volta che la maestra lo interrogò su questo, ma poi il discorso era rimasto a metà,  e lui deve assolutamente sapere e allora: “…ciao, scusa, ma volevo chiederti, sai prima…, quando si diceva del il Sacro Romano Impero Germanico…. ecco una curiosità, che cosa fai domani mattina a colazione???”; e lei: “domani mattina a colazione ci vediamo alle 7.45 nel bar di fronte la stazione”.

Di base due romantici inquieti si cercano, ma si cercano un casino, senza motivo apparente, come il ferro con la calamita, come gli stickers di mia figlia con lo sportello della mia automobile, come il cacio e i maccheroni, come la tagliata al sangue e il Sangiovese superiore, come Stanlio e Olio, come Bud Spencer e Terence Hill, come la sabbia e il mare, come le stelle e il cielo, come gli album da disegno delle elementari e il Vinavil, come la fiamma e la candela,  come due che all’improvviso si sono incontranti e non sono più capaci di smetterla. Di incontrarsi intendo, perchè mi piace precisare.

Ho cambiato idea, a guardare attentamente, in fondo in fondo, cacchio cacchio, lemme lemme, l’uomo romantico forse esiste, la donna romantica forse esiste,  ma se ne stanno nascosti ben bene che a far del casino c’è sempre tempo. Sempre?! Sì, insomma, un po’ di tempo, non troppo però, che poi la vita passa.