Manifesto dell'ideologia

Agosto sta arrivando, si stanno scavando le trincee per difendersi dall'attacco della speculazione internazionale che vuole uccidere l'Italia per distruggere l'Euro.
Scorrendo le pagine della cronaca economico-finanziarie di questi giorni pare di leggere bollettini di guerra dove al posto dei carri armati stanno remoti terminali di mitici e mistici operatori finanziari, al posto delle bombe sibila lo spread, anzichè i morti ammazzati troviamo i defunti da default, al posto dei generali i Cfo delle banche d'affari, la resistenza la fanno i commentatori economici che si nascondono non nella boscaglia ma nelle pagine virtuali degli econo-blog, la ricerca del vero libor ha sostituito le strategie di occupazione del territorio.
L'etica epica della finanza ha sostituito l'ideale.
E la politica? E l'uomo? E le idee? E la società? E l'individuo? E la forza delle tradizioni? Che fine hanno fatto? Sono forse morti in questa guerra non dichiarata tra valori umani e valori mobiliari.
Io credo di essere un pragmatico, attento alle cose terrene, attento ai fatti e con la consapevolezza che le persone prima di ogni altra cosa hanno fame, e sete, e il cibo e l'acqua costano, e la vita di tutti i giorni ha un prezzo, io credo nel libero mercato, assolutamente libero e assolutamente mercato, ma nonostante questo non mi capacito di questo assurdo capovolgimento delle parti.
Il mercato è fatto dagli uomini e non possiamo vivere pensando che sia il contrario e cioè che sia il mercato a fare l'uomo. Politica, quella vera, dove sei? Dov'è la supremazia delle poche regole valoriali che stanno alla base? Si badi, non le regole della finta-fanta-finanza nè tanto meno i regolamenti, che altro non sono che un modo per ingabbiare le libertà individuali, sono allergico alle gabbie, credo nella libertà, cio' che cerco sono le regole dettate dai valori di fondo, roba tipo ciò che voglio, perchè lo voglio, perchè ci credo, perchè ci sono cose giuste e cose sbagliate, c'è il bene e c'è il male. Insomma le regole dell'ideale, mi spingo oltre? Le regole dell'ideologia.
Si credo proprio che ci sia bisogno di un ritorno all'ideologia, quella che a volte fa male, quella che a volte fa dei danni, ma li fa in nome di un qualcosa che usa il mercato per il bene dell'uomo e non si fa prendere per il culo (concedetemi la licenza volgare) da convenzioni fatte da pochi per violare la libertà. In nome di cosa poi? Del profitto? Io voglio il profitto, voglio il profitto legato al merito, credo nella vittoria dei forti e dei giusti, anche dei giusti di parte. Ma qui il profitto ha lasciato posto al profittevole, all'approfittatore, al parassita.
E allora? Allora c'è bisogno di ideologia, l'ideologia di chi ci crede, di chi combatte per quello in cui crede, di chi combatte con la parola, con le idee e con l'anticonformismo, questo abbattimento/appiattimento generale dei valori in nome di un buonismo nichilista che sta creando generazioni di amebe.
L'ideologia delle idee deve ri-prendere il controllo e spazzare via i professori delle finte convenzioni.
L'ideologia delle idee al posto dell'ideologia dello spread.
L'ideologia delle idee al posto del piattume..
Voglio la vittoria dell'ideologia delle idee sulle costrizioni della finanza di carta, che parla di rigore e sacrifici senza parlare di uomini e di priorità.
Voglio che l'uomo riprenda il controllo e non che subisca passivamente "il regolamento".
Altrimenti rassegnamoci a morire di spread, di immobilismo, di paura e di coglionaggine, sotto i colpi della calda speculazione agostana.