Son le relazioni complicate quelle che durano....


“Dai non ci credo, è finita? Cioè ha smesso lui? Ma andava tutto bene... davvero non riesco a capire, non ho mai visto una coppia tanto felice, affiatata, bella, intima, passionale. Sincronizzata, sì perfino sincronizzata: lunedì casa davanti alla tv, martedì un salto dai tuoi, mercoledì a cena da Luigi e Sara, giovedì gli gnocchi, venerdì lui che calcetto con gli amici e tu che aperitivo con le amiche, sabato pizza e poi sesso sfrenato  dalle 23 alle 23.45,  domenica mare e a letto presto che lunedì si lavora, davvero… devo confessarti che era perfino invidiosa. No finitaaaa, dai non ci credo, ma…”

“Eh sì, credici,  se n’è andato, ieri mattina si è svegliato, mi ha guardata un attimo e mi ha detto che non è più innamorato di me, che non è felice, che sì ok va bene, che non si litiga mai, che è  tutto sempre perfetto ma io... io merito di più, anzi merito qualcosa di diverso, anzi non sa che cosa io meriti ma se proprio deve essere sincero è lui che crede di meritare qualcosa di più.. poi in successione mi ha detto che mi vuole troppo bene per farci spegnere in questa storia fatta di quotidianità e noia, mi ha detto che di fronte abbiamo ancora i tre quarti della nostra vita  per emozionarci e per questo mi lascia libera, sì perché in fondo lui è un democratico e quindi pensa che tutti debbano avere una possibilità, e poi mi ha spiegato che possiamo rimanere amici perché ci conosciamo così bene che sarebbe un peccato perdere quello che si è costruito in questi  due virgola cinque anni, poi ha concluso dicendo che un giorno  lo ringrazierò per quello che sta facendo e mi renderò pure conto che per quanto sfrenato possa essere 45 minuti il sabato sera, dopo la pizza, non sono un gran ménage e forse qualche volta ci si poteva spingere anche su  di una tagliata al sangue e una bottiglia di rosso leggermente barricato, e ha chiosato dicendo che non era sua intenzione fare polemica ma anziché chiudere la serata con un rientro a casa qualche volta si poteva andare in spiaggia a limonare e magari pure a bombare sulla sabbia (limonare e bombare sono tipiche espressione del neo quarantenne nell’anno 2014 che fatica ad abbandonare lo slang informale  figlio della propria adolescenza - in altre parole  quando si rompe le balle e vuol farsi capire smette di essere un attore  e dice le cose come le pensa – nda) . E non ci crederai ma  tutto questo lo ha detto mentre  faceva le valige, tre valige per la precisione, tutto di filato, una pausa solo per lavarsi i denti, poi un bacio sulla fronte, una pacca sulla spalla, mi ha restituito le chiavi di casa e se n’è andato..”
“Tre valige? Un bacio sulla fronte? La spalla? Ma piangeva? Tremava? E dove è andato? Ma scusa andava tutto bene, era perfetto, mai un litigio??!!  Sì, ma non ci credo, ha preso l’autobus? Un taxi, la sua macchina, il treno, un aereo, dove cazzo è andato??”

“Dove è andato non lo so, almeno non esattamente, so però che ad un certo punto ha squillato il campanello , ho dato un occhiata al video-citofono e mi sono ritrovata una bruna col capello lungo leggermente boccoloso,  l’occhiale da sole calato, rossetto rosso, un velo di phard, orecchino con brillante luccicosissimo ma delicato, scollatura generosa ma non volgare, che passandosi una mano sul capello mi ha detto: Gigi è pronto? Mi aveva detto alle otto e mezza?!...”

“EHH??? Alle otto e mezza??”
“Sì, e lui da dietro ha urlato: buongiorno Katia, scendo, mi sto lavando i denti!”

Ora non mi dilungherò oltre sul racconto di Agata, dico solo che per cercare di riprendersi dallo shock e capire i perché della sua vita difficile la sera ha chiamato Franco, il pastaio sotto casa, quello che ogni giovedì prepara gli gnocchi freschi, e singhiozzando gli ha chiesto se riusciva a liberarsi per il solito aperitivo... anche se non era venerdì, aggiungendo poi: "Puoi venire da me, ho la casa libera per un po' ".  Ecco non mi dilungherò su questo ma perderò due minuti per descrivere Katia e Franco, gli altri, quelli che c’erano prima di nascosto e forse ci saranno d’ora innanzi... almeno per un po'.
Katia è una collega di Gigi, Gigi e Katia, sempre fianco a fianco, sempre da clienti, sempre a  fare il budget e poi sempre la riunione di direzione, e addirittura sempre a fare jogging, ogni  venerdì sera, nell’anello che circonda il campo da calcetto. Katia ha un figlio e una relazione complicata con il padre del bambino (che non chiama mai compagno), è infelice a meno che non sia al lavoro o a fare jogging il venerdì sera, o in spiaggia a limonare subito dopo. Katia è attenta, dice a Gigi quello che Gigi vorrebbe sentirsi dire, fa a Gigi quello che Gigi vorrebbe sentirsi fare, Katia ascolta Gigi, Katia perde la testa con Gigi, se ne frega se la incontrano gli amici del padre di suo figlio quando è con Gigi. Katia non crede nell’amore a lungo termine ma di Gigi si è innamorata, ne è quasi sicura. Katia per il momento resterà a vivere con il padre di suo figlio, è passata a prendere Gigi alle otto e mezza perché lui ha la macchina dal carrozziere, sta pensando che è giunto il momento di far diventare la sua storia con Gigi da clandestina a “colleghi chiacchierati” mentre la storia con il padre di suo figlio si trasformerà di converso in relazione molto complicata.

Franco fa il pastaio, prima di quello era il direttore finanziario della filiale Italina di una multinazionale del petrolio, una delle sette sorelle, ora il giovedì fa gli gnocchi. Gli vengono bene e lui si rilassa. Il negozio di pasta fresca l’ha comprato con i soldi della liquidazione. Ha abbandonato la sua carriera da CFO perché si è innamorato, una ragazza più giovane di lui, lui che aveva quarantuno anni quando si è innamorato di lei, lei che faceva la pastaia ma il negozio era troppo piccolo, lui che si è innamorato talmente tanto di lei  da non poterne più fare a meno. Franco oggi è single. Perché? Perché lei ad un certo punto si è resa conto che poteva fare tranquillamente a meno di lui. Franco si è comprato il 50% del negozio di pasta pagandolo un fottio, ma lei così è stata felice. Franco non riesce a togliersela dalla testa, lui è figo, lei pure, ma lui non riesce a fare a meno di lei anche se è costretto dagli eventi e soprattutto è costretto da Luca, il nuovo compagno di lei, figo pure lui ma molto più grosso di Franco. Franco è diventato un bulimico da relazione  istantanea, sfodera uscite convulse e clandestine con le clienti del negozio, clandestine perché due su tre sono in stato “non single”, convulse perché se entro le prime due ore non è riuscito a portarsela a letto le riporta a casa e getta il numero di telefono, gli gnocchi però continua a venderglieli. Franco ora sta spiegando ad Agata che non è bene che loro si vedano ancora, lei non può usarlo come ripiego e lui non è pronto per una storia vera, ha ancora testa e cuore occupati da “lei”, sta vivendo un periodo complicato,  “Agata perdonami di non essere in grado di darti quello che meriti, sono certo che troverai qualcosa di veramente bello non appena smetterai di cercare, qualcuno che ti renderà felice davvero, credimi lo faccio per te, un giorno mi ringrazierai, hai ancora tre quarti di vita di fronte a te, troverai l’emozione”.
So di certo che Agata si è rotta di tutti questi ringraziamenti.

Sono passati sei mesi, Katia ha mollato Gigi, si è accorta che lui era troppo innamorato, tanto innamorato da essere diventato uno zerbino, e poi ha beccato il padre di suo figlio con la maestra di suo figlio, Katia a quel punto ha capito di essere ancora innamorata di lui. Perché? Soprattutto perché è uno stronzo, è complicato, affascinante, sportivo e soprattutto la maestra di suo figlio è figa, ed ora, da quando ha saputo che Katia vedeva Gigi, è diventato pure attento, premuroso, presente e non vede più la maestra del figlio.

Katia adesso in pausa pranzo rientra a casa, cucina lei per tutti, tutti i giorni, tranne il giovedì, si perché il giovedì compra gli gnocchi, ha scoperto un negozietto di pasta fresca, è uno spettacolo, lo gestisce un quarantunenne, un tal Franco, uno che prima faceva il CFO…