Ogni tradimento ha il suo perchè....

Bar in zona centrale, tavolino ombreggiato, un caffè per far compagnia al mio quotidiano d’abitudine, di fianco due donne, una signora ed una ragazza, bionde, capirò poi essere madre e figlia.

La ragazza ad un certo punto attacca: “Ricordi Giulia?? Sandro l’ha beccata con Valerio, a casa di lui, alle due del pomeriggio, a letto, quasi nudi, lui ancora con i calzini, lei con le meches appena rifatte, rosse. Ma scusa…,  ma perché diavolo si tradisce!? E con il calzino calzato poi!!”

La risposta è stata fulminea: “Semplice cara… è per fuggire alla noia di un rapporto troppo rassicurante, salvo poi rientrare ogni sera nella noia di un rapporto doverosamente rassicurante. E’ una questione di aggettivi.”

Fantastico, ho iniziato lentamente ad avvicinarmi a loro, fingendo nochalance e un vago "mi sposto perchè ho caldo",  mi interessava origliare, storie di vita, intrighi, amplessi e dolori.
E’ stato molto istruttivo, ne è uscito un fantastico e tragico quadro d’insieme, una “specizzazione” del tradimento e dei traditori, partendo dall’assunto che è la noia il vero motore dell’instabile rapporto di coppia, ed è sempre la noia il collante del duraturo rapporto di coppia.

La conversazione fra le due è stata interessantissima, veloce e nevrotica, uno spaccato di vissuti, mai un giudizio, una semplice serie di punti di vista, racconti e considerazioni, di donne e di uomini, innamorati e disillusi, felici e tristi.
Provo a raccontarla come l’ho ascoltata, la specizzazione del perché, e tu che leggi sii consapevole che i perché del tradimento sono molteplici, ad ognuno il suo.

Ed ecco che allora c’è chi tradisce perché non può farne a meno, due è meglio di uno, esistono in natura bulimici da relazione sessuale multipla e clandestina, è la ricerca della quantità che apparentemente appaga, uomini e donne pari sono, entrambi i generi si muovono in maniera frenetica.
Bugiardi professionisti, freddi racconta balle, specialisti della negatività plausibile che si abbandonano all’evidenza proprio per renderla incredibile.
Non si innamorano mai, a casa, di fianco, hanno sempre la persona che avrebbero voluto come padre o madre dei propri figli. Il tradimento? Per loro è solo un modo per rendere più sopportabile il rapporto primitivo (nel senso di "quello che è venuto prima"), l’amore è un sentimento troppo pesante per reggerlo in due, serve essere almeno tre.
La noia è la molla? Probabilmente sono annoiati dentro e cercano invano di fuggire da questo senza accorgersi di abituarsi all’eccesso, dimenticando però che l’abitudine, qualunque essa sia, comunque annoia.

C’è invece chi tradisce perché non lo ha mai fatto. 
E’ un po’ come andare al cinema da soli, all’inizio non lo fai perché ti sembra brutto, fa triste, però ne hai voglia, c’è proprio quel film lì che ti piacerebbe un sacco e a tua moglie “non le va”, tuo marito ha il calcetto, e tu le balle piene, ed è a questo punto che te ne freghi: prendi e vai, vuoi vedere l’effetto che fa.  Arrivi tardi, giusto 30 secondi prima dell’inizio della proiezione, ti infili in silenzio nel posto assegnato e ti abbassi sulla poltroncina per non dare troppo nell’occhio.
Ecco, il traditore e la traditrice di questa specie  fanno così. Non è mai capitato loro e la curiosità li divora, vorrebbero ma non si può, “eh ma però chissà... ma poi però che sarà??”, “non l’ho mai fatto in fondo… per una volta…”. Si giustificano con “nella vita bisogna provare tutto”, arrivano giusto 30 secondi prima dell’inizio della pausa pranzo, si infilano in silenzio in macchina di lei e si abbassano sul sedile per non dare troppo nell’occhio. Spesso questo è l’inizio della fine, sì perché mancando di professionismo corrono due rischi clamorosi: farsi beccare, innamorarsi.
La noia è la molla? Probabilmente sono solo noiosi in cerca di riscatto.

C’è poi chi tradisce perché cerca "fuori dalla coppia" quello che non riesce a trovare "dentro la coppia". La trasgressione ad esempio, il sesso spinto, l’amore spontaneo, le parolacce, i sorrisi e gli sguardi, i complimenti che non si fanno e non si ricevono più, il “voglio prendere l’iniziativa io”. Vogliono quello che non hanno, ma non lo vogliono tutti i giorni, solo un po’, di tanto in tanto, tipo la cioccolata al latte che se la mangi a nastro poi non te la gusti più.
Due vite parallele, la routine e l’eccitante, il rassicurante e l’imprevedibile, il canonico e l’esaltante, il doveroso e lo spontaneo, due facce di tante medaglie.
La noia è la molla? Probabilmente la noia è l’anticamera dell’insoddisfazione, con la coppia ufficiale che diventa il medicinale generico che cura ma non guarisce e la coppia clandestina che diventa l’originale, che guarisce sì, ma c’ha pure, e dico “c’ha”, un sacco di effetti collaterali.

C’è poi chi tradisce perché lo fanno tutti. Questi sono dei fedifraghi modaioli, dei traditori da passerella. Tradiscono e vogliono che si sappia, fanno finta ma poi gigioneggiano, dei poveretti oserei dire, nove volte su dieci sono pure cornuti, cornuti dentro fra l’altro. Non hanno nemmeno la capacità di scegliere con convinzione, saltano sul primo amante che trovano.
La noia è la molla? Sì, probabilmente è stata la molla della loro partner ufficiale, che ha tradito per prima tra l’altro, e non per moda, per convinzione, la convinzione di essersi messe con un coglione.

E poi c’è chi tradisce perché è “meglio prima io che prima lei”, e altre che lo fanno perché “lui lavora troppo”, e quelle che “sei cambiato, voglio quello che eri una volta, c’è giusto il nostro vicino che somiglia da pazzi a quando avevi vent’anni”.

C’è chi tradisce perché la vita è difficile, è arida, e poi i figli, i problemi, l’Imu, la Tasi, Renzi, l’Isis, il TG, la mafia, la macchina dal gommista, le domeniche all’Ikea, il dentista, e poi “perché non facciamo più l’amore??”.
C’è chi tradisce perché “gli voglio troppo bene per lasciarlo, ma non sono più innamorata e voglio sentire il mio cuore battere ancora”.
C’è chi tradisce perché “non avevo niente da fare”.
C’è chi tradisce perché “sono depresso” - “e perché sei depresso?” - “perché non godo più del vivere insieme”.
C’è chi tradisce perché "fatta la prima fatte tutte".
Ci sono quelli che tradiscono “solo con il pensiero” e anche quelli che tradiscono “solo con il corpo”.
C’è chi tradisce perché “mi sono sbagliato”, c’è chi tradisce “non lo so il perché”, e chi tradisce perché vuole rimanere giovane.

E poi c’è chi tradisce per caso, ed è su questo che hanno convenuto le due donne: “Cara sappi che c’è chi tradisce per caso”.
Credo sia un buon venticinque per cento del totale.
Può capitare così all’improvviso, senza un perché apparente: “ero lì sull’autobus che leggevo il giornale ed ero appena andato a comprare i calzini da Calzedonia che guarda te che roba, mah… proprio fuori porta Mascarella!”.
E se s’innamorano? Eh a volte succede, a volte si innamorano, a volte capita.
E se capita è un gran casino, sì un bel casino, con due sole alternative tra l'altro: farsi del male o fare del male. 
Ed il brutto è che spesso sono vere entrambe.
E si può evitare? Io questo non lo so, forse no, al caso non si comanda, ci sono gli antidoti certo, e ce n’è uno che si chiama “amore vero”, una roba rara, ma per caso può pure capitare che ci si possa sbagliare nel valutare "se era proprio amore vero”, così ad esempio: "Ohhh i sintomi c’erano tutti, ma io... Io mi sono sbagliato mi sono”.
Sia chiaro, questa volta lo sbaglio più grande non è stato tradire ma far finta di essersi innamorati.

Sono uno sporco possibilista? Un giustificazionista irresponsabile? Può darsi, non credo ma può essere, in questi casi però bisognerebbe avere chiara una roba: “Se ti sei sbagliato, rimedia”.

Ecco, è così, è finita, un bel dedalo di lui e di lei, e le due hanno pagato il caffè, e io ho pagato il caffè, e solo una domanda è rimasta senza risposta: “Ma perché cazzarola Valerio non si è tolto i calzini??”.