Hai mai provato a fotografare l'amore?


Caldo, faceva caldo, per la prima volta dopo settimane di pioggia fuori stagione il sole di nuovo a riscaldare pezzetti di mondo e pezzetti di vita.

Poi si potrebbe proseguire raccontando di lei e di lui abbracciati su quel lettino, appiccicati e appiccicaticci, adolescenzialmente intrecciati, carichi di sentimenti e beltà (cazzarola beltà, fa davvero poesia).
Lì vicini a raccontarsi e a limonare, a selfarsi e a toccarsi, a progettare e a bastarsi.
Che poi osservandoli te lo chiedi: "ma sono in ferie o non hanno un cazzo da fare nella vita?"

Oppure si potrebbe scrivere di lei, sola, bikini e camicia di lino abbondante, con lo sguardo carico di “ahimè”, perso nelle onde leggere di quel mare che borbotta, evidentemente consapevole (il mare) dello strazio che sta vivendo la poverina, che si è ritrovata sedotta-abbandonata-ripescata-risedotta-riabbandonata da quello stronzo con la faccia da bravo ragazzo (i peggiori).
Non si dovrebbe mai dare confidenza ai bravi ragazzi.

E qualche riga si potrebbe spendere per raccontare di lui, capello brizzolato, barba artatamente incolta, pantalone verde pluritasca, t-shirt e camicia di jeans, sigaro, Ray-Ban a goccia, pensieri sparsi e malinconia, impegnato a cercare ostinatamente un po’ di “cazzi propri”, al riparo dai mille travolgimenti del quotidiano dopo una vita di tormenti e passioni.
Manca solo l'auto cabrio parcheggiata di fianco al molo, servirebbe per completare l'atmosfera.

E sono certo che osservando attentamente poco lontano, proprio di fronte a quel caffè, si potrebbe scorgere la camicia botton down a quadretti grandi di quel giovane vecchio convinto che età debba necessariamente far rima con noia, coppia con routine e serietà, reumatismo con quarantacinque.
E' cornuto, la moglie va con un idraulico di ventiquattro anni, forse lo sa ma fa finta di nulla, ha fatto ragioneria e bisogna essere seri anche in questo ad una certa età.

E quei ragazzetti col monopattino elettrico? Eh per loro sorrisi e lentiggini, la scuola che sta per finire e i sogni che stanno per iniziare.
Fermi all'angolo a bere una the alla pesca, con due cannucce, mangiando un bombolone alla crema e soffiandosi lo zucchero a velo sul naso.
Studenti innamorati dell’amore e del futuro, persi in “un per sempre finché dura”, e a sto tempo e con sto sole sembra “che non debba finire davvero mai”, anche se in realtà non è mica così, lo scopriranno.

Oppure lei con i capelli castani raccolti in una coda fluida ed impertinente, con le tette grandi affacciate su di una scollatura generosa, e i pantaloncini blu molto corti che fanno pendant con un abbronzatura oro che sorride fascinosa guardando lui, lui con la bicicletta e gli occhiali da sole, denti bianchi e fare delicato, ormoni che si sciolgono al sole, insieme e fortunati, sì fortunati, ché la fortuna la riconosci da lontano.
Hanno appena fatto l'amore, stanno andando a prendere un caffè, lei un pasticcino e lui niente, è a dieta e un po' vanesio, i denti bianchi sono finti.

Si potrebbe raccontare così quello che gli uomini e le donne chiamano tutti allo stesso modo, ma che ognuno vive un po' come gli capita: amore.

Amore... che poi sono amori in realtà, fotografie di un attimo, immagini a colori-sbiadite-sgualcite-incorniciate-strappate-riattaccate con lo scotch-svolazzanti-brutte-belle-fantasmagoriche-collage-raccolte in un album-perse tra le pagine di un libro-sovrapposte, descritte con una profusione tale di aggettivi e specificazioni che manco Salvini in campagna elettorale ne userebbe tanti.

L’amore è tante cose, perché tutti sono tante cose diverse, un casino di casini, un crocevia di sensazioni, esseri e non esseri.

L’uomo (questa volta inteso come essere umano) cerca l’amore, è nella sua natura, qualcuno lo trova e qualcuno non lo trova mai, altri sono convinti di averlo trovato, molti sanno di possederne solo un surrogato (chiamiamoli amoricchi) e se lo fanno bastare.

La ricerca dell’amore è già di per sé amore (questa è una cagata ma mi sembra che a questo punto del racconto possa agevolare la prosa!).

L’amore è un regalo, a volte una maledizione, certamente consente la prosecuzione della specie, anche se spesso capisci che si poteva fare di meglio (per la specie intendo) visti i risultati.

L’amore è come la pizza 🍕margherita, preferibile se soffice e ben cotta, lievitata al punto giusto, meglio appena sfornata, un filo d’olio d’oliva extravergine dop, il basilico, preparata con cura e con attenzione al particolare, mai d’asporto.

Storie d’amori che passano attraverso immagini di coppie e di single in un pomeriggio d’iniziò l’estate, tutti a guardarsi disperatamente e distrattamente attorno per riconoscere il proprio, perché tutti ne abbiamo uno, qualcuno anche due, e spesso pure tre.

Ciao ciao… … e buona estate a tutti.