EQUITA'

Dice il Governatore di Banca d’Italia: "I nuovi interventi si concentrano per circa due terzi sulle entrate portando la pressione fiscale intorno al 45%".                                
Va ripetendo da settimane come un mantra il Premier Monti:“la manovra è fatta di equità, crescita, rigore”.
Dice Treccani alla voce equità:“Giustizia che applica la legge non rigidamente, ma temperata da umana e indulgente considerazione dei casi particolari a cui la legge si deve applicare”.                         
Vorrei aggiungere molto modestamente due considerazioni pure io.              
La manovra è incentrata“di base” per i 2/3 sulle entrate perché di fatto i tagli di spesa si concretizzano nel taglio dei trasferimenti agli Enti Locali periferici a cui viene poi lasciata possibilità di agire autonomamente sulla leva fiscale.        
Non cambia molto rispetto all’impostazione Tremontiana (tanto criticata dalle vispe e sinistre terese) il quale tagliava sì i trasferimenti in modo lineare ma metteva un tetto all’incremento della pressione locale, qui invece si tagliano i trasferimenti e si chiede di fatto ai Comuni e alle Regioni di tassare, i 2/3 non saranno quindi più tali ma si avvicineranno al 90-95% del totale manovra, non lo so quantificare con precisione millimetrica ma son certo di sbagliare di poco.
I tanto sbandierati tagli alla politica si risolvono in un nulla di fatto, Province docet, tanto da far apparire il professore come l’ultimo dei tecnici e il primo dei politici.
Sarebbe interessante se l’Illuminato ci dicesse se è una svista, se è ostaggio della politica o se la scelta di prenderci in giro con l’ennesimo rinvio a legge ordinaria è tutta farina del suo sacco. Se si degnasse di rispondere magari sapremmo come regolarci.                                
Una manovra incentrata al 90/95% sul lato entrate non è equa per definizione perché non c ’è nessuna indulgente considerazione umana che possa discernere tra casi particolari a cui applicare la legge.
Si tassa la moltitudine per fare massa critica, si tassa al centro come nella più classica delle gaussiane perché è lì che sta la“ciccia”.
Questa manovra è la fotocopia della finanziaria Amato del 92 solo che allora si partiva da una pressione fiscale di diversi punti più bassa rispetto all’attuale (fino al 1991 eravamo sotto al 40% in rapporto al pil), oggi partiamo dall’INSOSTENIBILE.
Non c’è nessuna equità in una manovra che continua a scaricare sulle generazioni future il costo di una spesa pubblica che non ha nessuna ragione etica-logica-morale-politica!
Non c’è nessuna equità in una manovra che continua a caricare di imposte gli immobili privati mentre non muove un dito per alleggerire il patrimonio infruttifero dello Stato e degli Enti Locali.
Non c’è nessuna equità in una manovra che stanga i sacrifici di una vita e rende ancor più conveniente la speculazione finanziaria rapportata al resto.        
Non c’è nessuna equità in una manovra che non tocca i privilegi della politica, non perché lì ci sia sostanza (almeno non tanta da modificare le sorti del Ppaese), ma perché l’abbattimento del privilegio particolare produrrebbe indulgente considerazione nei poveri cittadini, che sarebbero così più equi nel giudicare chi li governa.
Non c’è equità nell’incremento indiscriminato delle accise sui carburanti perché 1,70 euro per litro di benzina hanno un peso diverso se a pagarli è il pensionato o il dirigente d’azienda (poi si fanno le battaglie sulla rivalutazione delle pensioni: ti do la rivalutazione e ti faccio pagare il doppio in accise con complicità del sindacato di turno).
Non c’è equità e c’è molta demagogia.
Demagogia quando il Primo Ministro dice che l’ICI è giusta perché la casa consuma risorse pubbliche ed è quindi equo che venga tassata. Se Monti non fosse un così esimio Professore gli consiglierei di ripassare tributario, ma poiché son certo che sa quel che dice (e lo dico fuori da ironia) voglio evidenziare la sua“benevola malafede”.
L’ICI non è il corrispettivo di un servizio, l’ICI non è una tassa, è un’imposta, non c’è corrispettivo tra servizio e prelievo, questo Monti lo sa e quando dice che l’ICI copre i costi del servizio mente sapendo di mentire, oppure è accecato dall'ideologia e questo sarebbe ancora peggio per un non eletto!
Quando il cittadino costruisce un immobile paga oneri tributari che vanno a coprire in tutto o i parte i costi di urbanizzazione, quando un cittadino paga la TARSU o la tariffa dove questa è prevista, paga un prezzo (più o meno politicamente corretto) per il servizio di pulizia e smaltimento rifiuti,  quando il cittadino paga l’ICI paga un tributo che va alla fiscalità generale.
L’ICI è la prima imposta patrimoniale, colpisce patrimonio per scelta politica, tassa una seconda volta un reddito già tassato che fattosi risparmio si è trasformato in mattone, l’ICI è la più ideologica delle imposte del nostro ordinamento.
Questa è la realtà, il resto sono frottole e prese in giro, dove si fa di necessità paraculaggine e la virtù viene lasciata ai nuovi poveri perché possano consolarsi almeno con quella.