Gli Intesi

Si diceva dell'intesa mi pare, quella mentale, "incastro di cervelli" la chiamano.
Si diceva che l'intesa mentale è più forte della passione, del sesso e anche del tempo, quello che precede e quello che succede.
Si dice che l'intesa mentale si nutra di coincidenze, di attimi che si rincorrono e di parole non dette, perché tanto non importa... "gli intesi" arrivano un attimo prima, giusto giusto quei due secondi che servono a capire che non serve dire, è già tutto terribilmente chiaro al primo sguardo.
Se approfondiamo poi, ci si rende conto che è chiaro pure se lo sguardo non c'è, "gli intesi" si capiscono e basta, hanno il cuore sincronizzato, al 70% dalla nascita e al 30% dalla prima volta che hanno fatto l'amore.
L'intesa la puoi pesare, 20 chili, tutti lì a schiacciare il bisogno che c'è di incontrarsi, di sentirsi e di cercarsi. 
Cercarsi sempre, sempre nel tempo e sempre nello spazio, durante, prima e dopo, sempre.
L'intesa è sexy e "gli intesi" godono, godono da pazzi, si godono a vicenda, sudano, ridono, piangono, si lasciano travolgere e stravolgere, tanto da non poterne più fare a meno, salvo uscirne inariditi, tristi, vissuti ed esigenti, dei futuri incontentabili, che spesso rinnegandosi si rifugiano nel "piuttosto", quel posto lì freddo e ammuffito che sa di carta di giornale bagnata e che prima o poi li espellerà accartocciandoli.
"Gli intesi" non sono uguali, questo ha da esser chiaro, a volte sono simili ma sempre certamente si completano. 
È per questo che non puoi separarli, mai per davvero, mai fino in fondo perlomeno, sarebbe solo finzione, e pure apatia, tipo nebbia e cioccolato con le mandorle amare cotte al vapore, che detto così pare non aver senso, ma se provi ad assaggiarlo in una sera di metà novembre, in una vaschetta da mezzo chilo senza cucchiaino tra le valli di Comacchio, poi lo capisci che cosa volevo rappresentare.