Capita una sera, passeggiando e pensando, di incontrare un pezzo di una storia in bianco e nero



Lui è Franco, fa il playboy, un malvissuto malinconico col sorriso che sa di tabacco e i capelli che fanno pendant con la sua Alfa Cabriolet. 
Un morto di fame con il portafogli Borbonese e un paio di cinquantamilalire alloggiate nella tasca esterna.
Martini ghiaccio e oliva e sempre una storia da raccontare, storie divertenti che parlano di donne, giubbotti di jeans, serate in centro e tramonti vista mare.
Franco c’è, c’è per quell’aperitivo del giovedì, per una pinella al Victor Bistrot di Viale Ceccarini, per una notte di baci e sesso d’antan a casa di lei.
Un nostalgico con i RayBan.
La sua stagione è l’estate, caffè all’aperto, l’imbrunire, un sacco di amiche, è innamorato di Alice, è fidanzato con Carla.

Carla porta gonne lunghe su gambe bellissime e foulard di seta splendida su capelli neri.
Fa la giornalista, beve vino rosso a pranzo e acqua naturale a cena.
È curiosa di ogni cosa che sa di vita, intelligente come il suo sguardo.
Passionale, timidamente audace, ama l’amore e la solitudine, stupisce con la sua delicatezza intransigente.
La sua stagione è la primavera, non ha figli ma vorrebbe un maschio con i jeans stretti e il mocassino scamosciato, viaggia. Viaggia molto. Lo fa per compensare e per riempire la propria insoddisfazione.
Reggiseno e culotte in pizzo, romanzi impegnati e risate con pochi amici. 
Il lago, Venezia, quell’osteria di campagna di fianco al forno della Flora, pane caldo all’alba. 
Una sola donna che le sta attorno: Alice.

Alice si lascia indossare da gonne mini, arroganti e travolgenti come lei. 
Alice fa l’attrice, magistrali e filosofia classica, pare che Nietzsche se ne sia invaghito tra la seconda e la terza ora del lunedì, a pagina 125 di Zaratustra. Una super donna per un super uomo.
Franco non conta, lo usa, gli consente di godere di un sentimento a senso unico e delle sue cosce interminabili.
Champagne e Milano, zona Navigli, egoista e imprevedibile, bionda fuori e castana dentro con riflessi ramati. 
Fa l’amore sempre, sesso mai, anche quando non le importa nulla, non vuole figli, concentrata su se stessa, vive come fosse qualcosa di fatalmente inevitabile.
La sua stagione è l’autunno, il profumo delle caldarroste che non comprerà mai, il sapore di mille occasioni perse, la nostalgia per la nonna eccentrica, un filo di perle, quel sorriso che si nasconde dietro a bellissime labbra rosse.

Il tempo sbiadito si adagia su manifesti stanchi che raccontano spezzoni di vita vissuta, o anche solo immaginata, in una sera di scirocco sabbioso.
In un esasperato romanticismo vintage.