E io vado subito in ansia da prestazione! E adesso che
racconto?? L’orco no, l’orco è in letargo, l’hanno mandato a dormire, lui non c’aveva
voglia (ci apostrofo aveva mi raccomando!) ma l’hanno mandato ugualmente, e
allora? Scrivo dei quarantenni? Già fatto, sarei ripetitivo, va bene che lo
scrivano come lo scrittore ha i suoi temi, ma sempre le stesse cose no! E allora
scrivo dei single? Anche questo già fatto, era venerdì. “E allora maresciallo
sono a corto… a corto di idee e di ispirazione…, potrei scriverti del mio
lavoro ma non è tema da racconto on line, potrei dirti che una delle ultime
imprese dell’orco è di aver rifiutato l’opportunità di trasferirsi in città,
vitto e alloggio di classe per sviluppare in centro, un orco sotto le due torri,
:” “(virgolette nelle virgolette) dai
vieni a trovarci Orco, cambia prospettiva, ti conviene! Credimi!!”, “no signora
molto gentile che parli con me, non posso, sono impegnato, oddio impegnato,
sono, ecco sono, non posso perché sono. “ “ (chiuse tutte le virgolette).
“Non posso perché sono?! Ma lo vedi maresciallo cosa sto
scrivendo?? Dai basta, devo abbandonare. “, “No dai racconta!!”. E invece non c’è nulla da raccontare, gli
sburi veri avrebbero da raccontare, gli sburi veri avrebbero risposto qualcosa
del tipo: “Sviluppo sotto le due torri??? Io sono lo specialista dello
sviluppo, io sotto le due torri ci faccio una festa, sono il pr dello sviluppo, voglio l’ufficio dentro le due
torri, sono piacione e divertente. Quanto mi paghi?? Così poco? Voglio almeno
il triplo”. E invece questo povero orco anche alla seconda telefonata, quella
del venerdì sera alle 19.05 in cui veniva invitato a ripensarci, diceva: “No,
sono a posto così!”. Dai maresciallo ma ti pare una risposta questa? “Sono a
posto così!”, ma non ci crede nessuno, non ci credeva nemmeno lui mentre lo
diceva, e non ci crederà nemmeno domani quando e se lo scriverà, però l’ha
detto… E io dovrei raccontare una cosa del genere?
“Eh effettivamente… e perché allora??”, “Ma non c’è un perché
maresciallo…”, è così, a volte capita di scegliere secondo istinto, una scelta
sragionata ma di cuore, e non di cuore quello smieloso, di cuore quello che batte
quando serve, veramente anche quando non serve, anzi quando non dovrebbe, di quello insomma che pompa il sangue a 123 km
orari anche alle 22.47, anche con un tre quattro bicchierini di Montenegro che
serve per digerire, di quello che il pomeriggio anziché dormire ti
fa giocare a Ruzzle contro tutti, anche contro mammina12, che poi scopri essere
un agente dei servizi segreti infiltrato nel tuo blog da kamicaze deviati in
lotta con se stessi, di quello che ti dimentichi anche di prendere l’antibiotico
per tre sere di seguito e la cura la inizi con tre giorni di ritardo, insomma
quel cuore che ti fa fare un gran casino,
un gran casino dentro e fuori.
Ecco maresciallo ho scritto, ho scritto un rompicapo, anzi
ho scritto niente affinchè tu possa interpretarlo come ti pare, è un racconto
consapevole di quello che è e non dovrebbe, di orchi e cuori battenti, di
letarghi (??) e pr d’assalto, di servizi segreti e deviati, non c’è un filo logico, anzi non c’è proprio
filo, però così hai qualcosa da leggere, sei contento?
Sono d'accordo con il maresciallo, anzi sto già pensando di contattarlo per farti fare la multa quando scrivi e non pubblichi... cosa importano le statistiche e i sondaggi online!? proprio stanotte magari un cacciatore di teste di una casa editrice potrebbe incappare nel tuo ultimo racconto e trovarci sugo per un bestseller...ah, ma non l'hai pubblicato, niente bestseller, niente emozioni, niente cuore e l'Orco se ne rimane in letargo. Ben lontano dalle due torri. Capisco che Isengard e Barad-dûr possano incutere parecchio timore, ma lo facevo più coraggioso questo Orco. Saranno i quarant'anni...
RispondiEliminaF
Scrivere è necessario. Vivere non è necessario. (cit)
RispondiEliminaAnche se ti ho convinto che "non ne vale la pena" lo sai che non mi riferivo al fatto di scrivere, e neanche tu, se è per questo...
F
Paura!!?? No, io non ho paura, quasi mai, non di scrivere almeno, infatti continuo a farlo e mi leggo pure e certe volte, se mi piace, mi rileggo anche, perché ho interesse, perché mi diverto o perché penso. Pubblicare invece non è sempre bello, lo faccio se credo di poter far divertire o riflettere o emozionare o anche far arrabbiare, comunque provocare qualche generico interesse, ora credo di non riuscire in questo e soprassiedo, poi il maresciallo mi provoca e allora!!
RispondiEliminaSul fatto che tu mi abbia convinto che non ne vale la pena mai dovrei scomodare la filosofia, ma io ho fatto ragioneria, che ne so di filosofia? Comunque non sono del tutto certo tu sia nel giusto, mi sto avvicinando alle tue posizioni ma ancora devo elaborare, allora oggi direi forse "ne varrebbe la pena", varrebbe la pena di correre, rischiare, inseguire, perseguire, non mollare, lottare e faticare, ne varrebbe sempre la pena ma.... ma c'è la contingenza, la perdita improvvisa di fiducia, i bisogni divergenti, e quindi solo i fortissimi continuano a lottare e se ne sbattono le balle se vale o no, loro fanno quello che vogliono sempre, il gusto per il giusto, il giusto a prescindere, ma la domanda allora diventa: "esistono i fortissimi??"
RispondiEliminaDi al tuo amico della citazione che vivere non è necessario, è indispensabile!!!
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