Bologna-martedì-18.04

Sono attimi rubati al quotidiano, pezzetti, robe così, ti ritagli un piccolo spazio, riordini i pensieri e le sensazioni, calici profumati, “genti” di fretta, ragazze dalle lunghe gambe, un sangiovese, le vetrine, i discorsi di giovani a fianco che travalicano il confine della privacy, la loro, non la tua.

Ci sono situazioni, città, vie, pertugi, che parlano al tempo che passa e che a volte ritorna, è curioso osservare ciò che ci sta attorno, a volte è un rivivere, altre volte un vivrei, spesso un vivrò, anche solo sognato.

Bologna il martedì alle 18.04 è viva, veloce, confusa, colorata, varia, tiepida, accesa.

Bla, blablabla, bla bla, qualcuno dice così, in realtà l’essere bisognerebbe prima capirlo e poi giudicarlo, oppure banalmente fregarsene senza commenti, non serve.

Giocare con le frasi e le parole per raccontare a se stessi e al mondo che cosa succede nel microcosmo di una via antica del centro storico è un gioco rilassante.

Attardarsi tra tortellini e salumi, luci e lustrini, osterie e panettoni artigianali, dopo una giornata di lavoro è dolce, dolce e leggermente malinconico, che poi l’uno è parte dell’altro.

Descrivere i sapori e le sensazioni e gli attimi non è mica facile, la grammatica e la sintassi non sono matite, l’unica cosa è gettare appunti, per descrivere che succede.

Ecco, tutto qua.

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