PIUTTOSTO CHE NIENTE E' MEGLIO... NIENTE!

Piuttosto che niente è meglio… niente.

Ora capisco che se la guardiamo dal punto di vista di “piuttosto” la cosa non è carina, se la regola fosse questa ci sarebbe un sacco di gente che va al cinema da sola, che passeggia sulla spiaggia da sola, che cena da sola, che va in vacanza da sola, che si addormenta da sola, e si concluderebbero di certo un minor numero di affari e nascerebbero meno bambini e si sarebbe tutti un po’ più nervosi, ma qui voglio analizzare il punto di vista di “niente”, “piuttosto” qualcosa con cui consolarsi lo trova sempre.

Perché questo argomento?  Mah, essenzialmente perché ci pensavo poco fa mentre rientravo dall’ufficio, finestrino semi aperto in direzione casa, e ci pensavo anche mentre cenavo, e ci pensavo anche mentre sono uscito per prendere il mio solito caffè concilia-sonno e ci pensavo anche prima sotto la doccia che ho provato anche a fare uno schema sul cristallo che si appannava causa vapore ma, sinceramente, non è venuto un granché.  E ci pensavo anche quest’estate, e anche due anni fa, e anche al matrimonio di uno che conosco bene, e anche… insomma ci pensavo da un po’.
Il concetto è estendibile a diversi ambiti: rapporti di coppia, di amicizia, pezzi di vita quotidiana tipo meglio il mio solito sapone neutro o meglio lavarsi  con l’acqua e basta se questo è finito e la ditta che lo produce è fallita.

Io qui voglio scrivere due o tre righe due sul concetto del “meglio niente che piuttosto” applicato al rapporto di coppia.  Sì, lo so, qualcuno potrebbe dire che sono monotematico ma lo faccio perché lo devo a una mia amica, che continua a ripetermi: “Dai scrivi un manuale”, che io le ho pure spiegato che non so fare e l’unica volta che ho provato a scrivere un libro ne è uscita una storia talmente assurda e insensata che ho cancellato tutto (dal pc). Quindi un manuale no, ma un paio di concetti veloci modello bignami sì, con la solita premessa che le faccio sempre (così la smetterà di rinfacciarmi che per colpa mia non si è ancora fidanzata!!): “leggi e fai esattamente il contrario”.
Anzitutto nel rapporto di coppia, o meglio nella fase pre-rapporto, è indispensabile capire quando si è in presenza del “piuttosto”,  sì perché… intendiamoci… si capisce subito e una volta capito scegliere è un attimo. Non voglio dilungarmi troppo, provo a spiegarlo in negativo, ad esempio metti una sera che esci a cena con il potenziale candidato/a (vale per entrambi i sessi) oppure vai a bere una cosa che è meno impegnativo, ecco metti che parli, sorseggi, mangi, sbadigli oppure no, guardi l’orologio oppure no, ordini il dolce, il caffè, l’amaro, un altro caffè, due biscottini, una Citrosodina solubile, insomma fai serata. Ecco metti tutto questo, saltiamo come finisce che  non è importante, può succedere qualsiasi cosa, non è questo il punto, il punto è quando ritorni a casa, la tua, apri la porta, la richiudi dietro di te e possono succedere due cose:

1 -    “Devo chiudere bene che in giro ci sono i ladri, domani mattina alle otto dove devo andare? Che sonno, faccio la doccia ora o al risveglio? Ho dimenticato di chiamare il mio analista… lo farò giovedì. Ho gettato l’immondizia? Buona la tagliata, il vino un po’ troppo barricato con quel retrogusto di pesche mature e pere volpine che persiste al palato in maniera eccessiva. In tv non c’è niente, che palle… Prendo un’altra Citrosodina, è meglio. Ahh domani mattina la chiamo (o lo chiamo – è uguale, l'ho detto – nda),si dai va che la chiamo, verso le 11 magari, oppure primo pomeriggio, magari alle 16.30 quando esco dall’ufficio, oppure alle 18.45 mentre vado al supermercato a comprare i fagioli con le cotiche. A che ora l’appuntamento con il dentista? Devo controllare, meglio farlo subito. Comunque dai, vestita bene, bellina quella camicia bianca… o era marrone? Forse rossa? Va bè ho lavorato molto oggi, se poi non la chiamo alle 18.45 magari la chiamo giovedì prossimo, a noo cazzarola… giovedì ho l’analista,  sì però la chiamo, non si sa mai (non si sa mai è devastante, primo passo verso la negazione di se stessi – nda)”.

2-  “mmh… però… ehhh… in effetti… quel vestitino in lana modello colazione da Tiffany tre-virgola-quattro centimetri sopra il ginocchio e l’anello in pandan con l’orecchino, e le tessere magnetiche nel portafoglio tutte belle ordinate, e come è salità in macchina, no dico... com’è-salita-in-macchina, pazzesco, un piede dopo l’altro, che gamba, che equilibrio. Mmh però… ma se le faccio uno squillo ora (sono le 3 e 45 di notte – nda) cos’è disturbo? No va bè, magari domani… (passa la notte… )… Cazzarola ho dormito con la porta aperta… va bè però… mmh… in effetti… sms: “Buongiorno! Niente, avevo un gran bisogno di salutarti.. niente.. ciao”.

Ecco il secondo caso non è “piuttosto”.

Una volta individuata la fattispecie, amica mia, si passa alla seconda fase: la decisione.

Caso 1, dopo una settimana da solo/a e tutti i tuoi amici che vanno al cinema in due, a mangiare in due, a volte in quattro, a volte in sei, che vanno al mare a giocare a racchettone, che prenotano le vacanze per l’estate prossima, che hanno l’influenza ma non devono uscire perché tanto ci va lui/lei a comprarti la Tachipirina, che va bè cazzarola è già una settimana che… anch’io ho le mie esigenze… ecco che succede: “Ciao, come stai? Scusa se non ti ho chiamato prima, ma mi hanno rubato il telefono e ho impiegato un po’ a ritrovare il numero, che dici stasera? Ci sei?”. Piuttosto risponde: “Si ci sono.. certo che ci sono…” e contemporaneamente pensa: “Ma chi è questo?? Ahh quello della scorsa settimana! Il biondo.. o è moro?” (questo perchè il piuttosto... è piuttosto per tutti!!) e conclude: “…mi fa davvero molto piacere, anzi un piacere immenso, aspettavo la tua chiamata con ansia, non ci speravo più! Facciamo alle 20?”. E tu: “Ok, alle 19.55 sono da te”.

Caso 2, ore 8.15 del giorno dopo, dopo l’sms delle 7.45, chiami: “Buongiorno, no ti chiamo perché salutarti solo via sms mi sembrava che ti avevo salutato poco, e poi volevo chiederti che cosa fai questa sera alle 16.45… Come dici? 16.45 è ancora pomeriggio? Va bè, sempre attenta al particolare tu…”.

Ora amica mia, non ti fissare sulla risposta che il candidato o la candidata daranno al caso 2, non è neanche quello il punto, il punto è che se il candidato dirà sì tu alle 16.30 sarai sotto casa sua e avrai saltato pure la pausa pranzo perché non avrai fame, se invece il candidato  dirà no, alle 20.45 sarai ancora in ufficio e avrai saltato la pausa pranzo e pure la cena perché non avrai fame. In entrambi i casi, la sera, quando rientrerai a casa continuerai a pensare: “mmmh, però, ehh, non è la stessa cosa… no, no, decisamente non è la stessa cosa” e se la risposta sarò no,  capiterà forse che 8 week end dopo,  magari, ti ritroverai al cinema da solo/a a vedere “Un castello in Italia”, e farai pure attenzione a non sporcare perché avrai portato un po’ di sabbia sulla poltroncina, il pomeriggio faceva caldo, piuttosto che stare a parlare di piuttosto meglio una passeggiata in riva al mare a fare niente….

Ecco piuttosto che niente è meglio niente…. tu  però pensaci e decidi, ma ricordati, fai sempre il contrario di quello che ti suggerisco io…. e sappi che la colpa di ogni scelta non è mai di piuttosto ma solo la tua!!

4 commenti:

  1. Va bene, il caso uno è chiaramente un Piuttosto. Di Niente abbiamo già parlato e abbiamo un'idea in proposito. Ma il caso due non è certo il contrario di Niente e nemmeno quello di Piuttosto! Se proviamo a fare una parafrasi al femminile del caso due da te proposto appare subito evidente che non si tratta di certo di una grande alternativa alle due casistiche summenzionate!
    "Mmm...pero'...quel BMW dalla scocca così elegante, con i fari allo xenos così abbacinanti e ben abbinati a quel suo completo di Armani, e tutte le carte di credito numerose, dorate e ben ordinate nel suo portafogli panciuto... Ovvio che comincio già da stanotte a bersagliarlo di messaggi questo tipo qua, mica me lo posso far sfuggire!"
    Questo è il caso due così come l'hai proposto tu... Anche se ho capito che intendevi un'altra cosa.
    Una cosa tipo questa:
    "Mmm... Però ...quella cosa che ha detto prima, e il sorriso che mi ha rivolto, e quello sguardo complice, e quella canzone che piace a tutti e due e l'hanno appena fatta, e quando ci siamo sfiorati e forse l'ha fatto apposta, e anche se avesse addosso un sacco di juta io forse non me ne accorgerei, ...ma dai, indossa davvero un sacco di juta... Al liceo avevo una borsa dello stesso materiale, non può essere un caso...!"
    Mi sbaglio? Magari sì, ognuno ha i suoi casi e forse il mio due e' diverso dal tuo...alla fine però credo che comunque diventino tutti casi uno.
    E quindi...meglio Niente!
    F

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  2. No F, non l'ho proposto così, volevo calcare la mano sull'attenzione al particolare di chi osserva anzichè guardare! E non mi fare così venale che proprio non mi appartiene!! Il caso due è il contrario di piuttosto e per negazione è il metro per misurare "niente".
    In fondo però vedo uno spiraglio, tu come me dici meglio niente di piuttosto e chiudi scrivendo "tanto diventano tutti piuttosto alla fine"... ahh eccoli... il rammarico e la speranza che una volta ti fecero dire: "ne valeva la pena".
    E poi quei puntini di sospensione prima di "meglio Niente", sono un chiaro segnale di un'attesa che usi per convincerti di essere nel giusto.
    F, ne sono certo, ancora un po' e ti porto sulla mia strada... meglio niente, è vero, ma se provi il contrario di piuttosto bè allora... eh bè allora... ecco... dicevo... bè sì, puoi dire: "effettivamente ne valeva la pena anche se adesso ho niente!!!"

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  3. ...ed è vero, 9,6 volte su 10 resti con niente in mano, ma quelle 0,4 volte fanno, fanno un bel po'...

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  4. Mi spiego meglio, dato che non ci siamo capiti. Non ti stavo dando del venale. Nel tuo caso due, che dovrebbe essere il non plus ultra, l'attenzione al particolare, io vedo solo l'espressione della superficialità di un uomo che non sa andare oltre all'aspetto fisico. Ho voluto controbattere con un analogo esempio di superficialità, declinato al femminile. Anche la mia ragazza cliché e' attenta al particolare, allo stesso modo del tuo seduttore fashionista. Ma il particolare dell'abito modello Tiffany con gli orecchini che fanno pendant non mi sembra la cosa giusta da notare ad un primo appuntamento con qualcuno per cui potrebbe valerne la pena.
    E comunque no, non credo che mi porterai sulla tua strada, nessuno spiraglio (che fai, mi copi?), nessun rammarico e nessuna speranza, solo un modo di pensare un po' diverso rispetto a qualche anno fa, come e' normale che sia per chi forgia le proprie idee sulla base delle proprie esperienze. E il nostro modo di pensare e' troppo distante, possiamo incontrarci in un punto, ma tutto il resto diverge, e soprattutto è diversa l'importanza che attribuiamo all'argomento.
    F

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