Adesso non la voglio menare con un trattato di psicologia
alternativa, tanto più che ripeto ho fatto ragioneria e al massimo se ripasso
potrei raccontare della partita doppia, del dare e dell’avere, e di come può
succedere che Pasini venga interrogato in scienze per sette volte di seguito,
che puo’ sembrare una coincidenza ma in realtà è successo che per fargli uno
scherzo qualche suo amico mise 18 volte il 19 nel sacco dei numeri che venivano
utilizzati per estrarre a sorte per le interrogazioni a sorpresa. Pasini era il
19… quando si dice il caso… e allora chiamiamole se volete coincidenze, anche
se non credo che le interrogazioni di scienze gli abbiano cambiato la vita.
Perché questo cappello iniziale? Così, mi è venuto in mente
poco fa, mentre passeggiavo di ritorno da un ristorante, vino e semifreddo alla
liquerizia per chiudere, vino e formaggio francese puzzone per aprire, vino e un
mistino di fegatelle soffritte con contorno di fagioli borlotti per
intermezzare, che detta così può sembrare pesante ma in realtà se lo
confrontiamo con la frittata di cipolla e lo strudel di mele del tavolo di
fianco sembra la mela cotta che ti servono il giovedì sera all’ospedale.
Insomma cena impegnativa che fa riflettere, e quando si riflette a stomaco
pieno non sempre c’è la certezza dell’obiettività.
Ecco allora apparire il ricordo di queste coincidenze
sincronistiche, e allora può capitare che alle 23.30 non hai sonno e ci pensi,
e allora ti chiedi come mai, e soprattutto perché, può capitare in successione che un giorno incontri da vicino, da molto vicino, l’amica
di una tua amica non proprio amica, che l’avevi vista una volta che ancheggiava
di pomeriggio con il rossetto rosso e salutava tutti tranne te, e l’avevi
incrociata una mattina che correva
veloce e se tu fossi stato più sveglio forse saresti stato pronto per
raggiungerla quando ancora eri in tempo.
E può capitare ancora che un giorno ti trovi spostato da un’altra parte
per causa di forza maggiore e non ti cambia molto perché tanto le facce sono
sempre le stesse, i luoghi sono sempre gli stessi, ma tu invece sei cambiato,
sei cambiato perché hai incrociato di nuovo l’amica di una tua amica non
proprio amica, che ti dice “Ciao!”. “Ciao??”, ma ciao è impegnativo, non il
ciao in sè, il tono, il tono del ciao, un tono di quelli che ti fermi un
secondo e dici: “Ma cos’è successo?? Ragioniamo un attimo, ha detto ciao? Ho
sentito bene?”. Sì, hai sentito bene, non sei mica sordo, perché è qui, anzi perché
è lì? Era là! Ma là molto là! Sarà mica una coincidenza.
No tranquillo, non è una coincidenza, non è una coincidenza
che ad un tratto tutto inizia a parlare di lei, le tazzine del caffè, lo
scarabeo di Jung, l’R3.., gli orecchini che sono rimasti per otto mesi sul tuo comodino, Eros, il sindaco di Castel Bolognese che è indeciso
se potare i tigli del viale della stazione, il capo dei muratori che ti
ristrutturano la casa, tua figlia, la moglie di Dioscoride Dalmonte, le
polverizzazioni al padiglione di fianco la fontana, la morosa di un tuo omonimo
che ti sta seduto di fronte, Jigen (il socio di Lupin), i tuoi vicini di casa
(quelli dell’appartamento di sopra), la commessa del negozio di Diego Della
Valle in Galleria Cavour che non sa se il polso è medio o piccolo, la sua sosia
che ti rifà la tesserina nuova per entrare in automatico, la tua amica non
proprio amica che dice che in fondo tu non hai niente da perdere e tu le avevi
anche fatto gli auguri di Natale, la Tim che non dovevi abbandonarla per la 3,
la 3 non scrive mai! Gli occhiali da sole nuovi che li porti anche quando
piove, la barachina del Rio Brado che WA non funziona e non c’è un collegamento
rapido con Marradi e allora vai a piedi
alla Travatona per vedere se c’è campo, e il campo non c’è. E Sbarzaglia che ti fa la multa sul crocione, e la sveglia alle sette per uscire alle 7.30 e aspettare le 8.18 perchè il caffè se lo prendi preparato è tutta un'altra cosa. E Carlo Zauli, ah
sì Carlo Zauli di Romagna che c’eri andato una sera che lei aveva i capelli
bagnati e la bicicletta e poi vi è venuta fame e i rumeni e la piadina e il viale della stazione e il parco Tassinari Bertozzi vien dal Mare con la quercia dietro la casa del petroliere che tanto non ti vede perchè è buio e voi siete accecati dall'azabajamento e credete che tutto il resto del mondo sia così. E poi Mina, sì Mina, anzi Mine, sì sono due, la meno
nota è la cantante, quella che l’importante è qualcosa che non mi ricordo, e l’altra,
la più nota, è la barista che ti sorride ogni volta che te la incontri fuori
orario e pensa : “E’ bella la tua amica”. Sì cazzarola, parecchio pure.Ahh le coincidenze, che strane che sono, scrivono la storia, una storia che inizia in bici, prosegue in macchina, inizia col sole, finisce con la pioggia, un casino di pioggia che non si vedeva da anni in questo periodo, una pioggia così fa venire l’artrosi, mentre il sole faceva riluccicare tutto, faceva anche un po’ sudare, soprattutto la domenica pomeriggio, a luglio, quando correre era da matti, ma i matti perdono la testa e fanno perdere la testa, e succede che ti metti a scrivere delle storie strane, iniziate alle 23.30 e finite alle 1.05, senza capo né coda, scritte per il gusto di riassaporare degli attimi particolari e, anche se l’ho già detto mille volte, i particolari non te li dimentichi mai. cazzarola, mai…. Buonanotte….
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