LA REPUBBLICA, non ne perde una....

Ho voglia di ricominciare da dove avevo lasciato qualche tempo fa, i due pesi e le due misure o come diceva il mio vecchio amico Gelo M, “le travi e le pagliuzze” dove le travi erano sempre le mie e le pagliuzze sempre le sue, è chiaro.

Lo spunto mi viene ancora una volta da “La Repubblica” il giornale partito, anzi il partito giornale che ha preso il posto dell’opposizione nel nostro Bel Paese.

Uno dei moralisti di punta del partito, pardon del giornale, il sig. Massimo Giannini ha vergato un pezzo con questo titolo: “Il caso: Mondadori salvata dal Fisco – scandalo “ad aziendam” per il Cavaliere”.

Sintetizzo brevemente la storia: 1991 - il Fisco nell’ambito di un controllo societario nei confronti del Gruppo Mondadori ritiene di aver individuato alcune irregolarità fiscali legate ad un’operazione di fusione infragruppo, senza entrare nel merito dico solo che ritiene colpevole la Mondadori di aver evaso/eluso il fisco ed emette avvisi di accertamento per circa 200miliardi delle vecchie lire.

Succede che la Mondadori ritiene di avere fondati motivi per non pagare e impugna gli avvisi di accertamento di fronte alla Commissione Tributaria di primo grado e succede che vince. Il Fisco fa ricorso, dibattimento e sentenza della Commissione Tributaria di secondo grado, succede che vince ancora La Mondadori. Il Fisco si appella nuovamente e fa ricorso in Cassazione, nel lettore a questo punto potrebbe insinuarsi il legittimo sospetto che forse le pretese del Fisco poi così fondate potevano non esserlo, ma non si faccia illusioni perchè tutto questo per Giannini non conta.

Nel frattempo (anno 2008) inizia il suo iter parlamentare un provvedimento voluto dalla maggioranza che in buona sostanza prevede che qualora un contribuente si trovi in contenzioso con il fisco e sia risultato vittorioso in primo e secondo grado possa evitare la Cassazione pagando il 5% della pretesa. E' chiaro l'intento del Governo di fare cassa invogliando il contribuente a pagare pur avendo titolo per resistere. Il “bravissimo” Giannini non vuole neanche considerare questa remota ipotesi ed entra nel merito dei vari passaggi parlamentari e se vi interessa andatelo a leggere, su dove vuole arrivare è presto detto: "legge ad personam", e da brillante mago della penna conia il fantastico neologismo “legge ad aziendam” che avete trovato nel titolo di apertura.

Ho raccontato la storia per capire meglio, ma qui vorrei soffermarmi su alcuni passaggi fondamentali dell’articolo, dice Giannini:

“sotto i nostri occhi, distolti dalla Parentopoli privata di Fini usata come arma di distruzione politica e di distrazione di massa, sta passando uno scandalo pubblico che non stiamo vedendo. Questo scandalo si chiama Mondadori. Il colosso di Segrate …. Doveva al fisco la bellezza di 400miliardi di vecchie lire. Un condono riservato, una legge ad aziendam….

Rapubblica ha già dato la notizia, in splendida solitudine, l’11 agosto scorso... ma ora che la propaganda di regime costruisce teoremi assolutori sul “così fan tutti” e la macchina del fango istruisce dossier avvelenati, è utile tornarci su”.

Mi fermo qui col citare il Massimo, è sufficiente. Vorrei però fare al signor Giannini un po’ di domande, 10, 8, 7, va così di moda oggi.

1) Perché dice che la Mondadori “DOVEVA AL FISCO” 350milioni di euro? I due gradi di giudizio vinti per lei non valgono nulla? Allora i magistrati in cui riponete tanta fiducia sono attendibili solo quando pare a voi? O solo perché si tratta di Mondadori/Berlusconi siamo in presenza di una colpevolezza a priori iscritta a ruolo d’ufficio? Me lo spiega?

2) Perché dice Legge Salva Mondadori? Mondadori nel 2009 ha fatturato circa 1,54miliardi di euro, i 350.000.000 contestati rappresentano poco più del 2% del fatturato di un anno. Se doveva pagare forse che Mondadori sarebbe fallita? Crede che non sarebbe riuscita a trovare il denaro?

3) Perché non si scandalizza invece che una lite tributaria possa durare oltre 10 anni (e siamo stati brevi), con una marea di denaro perso perché nel frattempo il contribuente è morto, fallito, scappato, ha venduto tutto?

4) Perché non racconta di quanto denaro è stato recuperato con quella norma (non solo da Mondadori ma dal sistema tutto)?

5) “Parentopoli Privata di Fini”. Mesi or sono ce l’avete menata ogni santo giorno con il NoemiGate, il VeronicaGate, il PatriziaDaddarioGate, nulla di penalmente rilevante, solo una campagna moralizzatrice sul Premier che doveva essere specchiato e trasparente, e oggi i fatti di Fini che svende una casa lasciata in eredità al Partito ad una società off-shore di cui “non si conosce” il vero titolare ma che è abitata dal cognato è Parentopoli Privata? Anche questo me lo dovete spiegare, perché Santoiddio fatico a capire.

6) Il Giornale viene definito senza essere citato “macchina del fango”, le vostre decine di inviati sotto casa di Noemi, Patrizia, Veronica, che cosa facevano? Ramazzavano? Villeggiavano? Cantavano? Chiedevano l’elemosina?

7) Mi puo’ dare sig. Giannini una definizione di libertà di stampa?

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