Lei Sofia, lui non lo so. Vent'anni? Massimo ventuno.
Sono saliti a Castel San Pietro, seduti uno di fianco all'altro, belli, puliti, vicini, serenamente agitati, lui ricciolino, lei pallida e con le unghie tutte smangiucchiate, esame di economia o qualcosa di simile di lì a poco (sono fuori da quel mondo da troppo tempo per conoscere i titoli), il Conto Economico e lo Stato Patrimoniale, riclassificazione a Valore Aggiunto, a Costo del Venduto, a Costi Variabili e Margine di Contribuzione, il MOL? Cazzarola il MOL. Poi i tratti di evidenziatore giallo, i post-it gialli, le note a margine.
"E' noiosa sta roba, preferisco scienza delle costruzioni" dice Sofia e scopro che è d'accordo anche la madre, glielo dice sempre, "No ma ripassiamo dai... parliamo del consumo dei materiali" diceva lui disegnando nell'aria uno schema mentale con la mano sinistra, uno, due, quattro, tac tac.... sembra una scala a pioli.
Io continuavo ad indugiare su pagina diciannove del "Club delle cattive figlie" comprato nel fine settimana in uno dei miei pellegrinaggi tra una libreria e l'altra, ma non riuscivo a concentrarmi, distratto da loro, nemmeno il chihuahua antidroga salvato da morte sicura e per questo sempre grato a Monica (protagonista delle prime pagine) è riuscito a riportarmi al punto.
Ordinati nella loro tarda adolescenza (se ne sentiva ancora il retrogusto pur essendo abbondantemente avviati all'uscita), ordinati gli appunti, ordinate le dispense, ordinati i raccoglitori, e subito penso (è più forte di me) che si può essere ordinati e non per questo noiosi, e ancora li descriverei bonariamente tesi ma concentrati, sognanti, vicini.
Volevo intervenire: "lo Stato Patrimoniale immaginatelo come fonti di finanziamento e impieghi di capitale, è molto meno noioso così, credetemi, vi farà capire che cosa serve per fare che cosa, anche il capannone che un giorno progetterete avrà bisogno di essere finanziato, per farci dentro quello che servirà e lo Stato Patrimoniale ve lo racconterà e vi farà capire un pezzetto della storia".
"E' un po' come nei rapporti di coppia" avrei aggiunto, come nel vostro, fonti di affetto e impieghi di sentimento, cosa darsi a vicenda per fare cosa, un po' lo dovete mettere voi (è il Patrimonio di Condivisione) un po' potete prenderlo a prestito (i Debiti di sentimento), l'importante è che il risultato economico sia positivo, e che Margine Amoroso Lordo sia più alto del Costo del Debito, Modigliani e Miller sono arrivati alla dimostrazione del loro teorema partendo da lì: i rapporti con Giuditta e Genny (le loro fidanzate dei tempi del liceo), ne sono praticamente certo!!
Ma non riuscivo ad interromperli, affascinato dalla loro giovane complicità, da quello stare appiccicati. Vicini.
Parlavano sottovoce, Sofia guardando lui, lui guardando la sua scala a pioli immaginaria, senza accorgersi del mio sorriso impossibile da trattenere, la tenerezza fa brutti scherzi, quei due stavano costruendo un pezzetto del loro futuro, lì sul Regionale Veloce TTPER 17438 delle 6.59 (che non sono le 7.00 non è pignoleria è necessità di salirci in tempo...se arrivi alle 7.00 e il treno partiva alle 6.59, hai perso il treno, punto.), il loro futuro, lo stavano costruendo insieme, per un giorno, un mese, due anni, una vita, non importa "quel pezzetto" era così, lì, in quel momento, vicini.
Libri e limoni, anche se non subito, troppo esame e troppo sul pezzo, ma sono certo dopo avrebbero recuperato.
Lui si agitava, sostenendo le proprie tesi non del tutto corrette, "il valore aggiunto è prima del costo del personale, ha ragione Sofia fidati di lei" anche questo volevo dirgli, ma non l'ho fatto.
Lui si agitava e lei di tanto in tanto gli accarezzava il naso, dolce ma non portatrice di carie, vera, non lo voleva sentire teso, sapeva come calmarlo, ci è riuscita, almeno per cinque minuti.
Ho sentito il bisogno, subito assennatamente abortito, di scrivere a qualcuno che comunque non avrebbe capito: "dovresti vedere come sono belli!".
Non poter o non voler condividere gli attimi che ci colpiscono è una delle violenze più ingiuste che la vita ad un certo punto decide di regalarci.
Il regionale era decisamente in orario, "dai preparati, siamo in arrivo, Bologna centrale" dice lui - passano trenta secondi - "che fai rompi me e poi ritardi tu?" dice lei, lei già in piedi, zaino in spalla, sciarpa forse eccessiva ad aprile nonostante la pioggia, sguardo comprensivo, lui ancora a infilare i raccoglitori, a recuperare il giubbotto, a dire "arrivo, arrivo".
Li ho osservati ancora per più di un po', li ho visti affrontare il sottopasso, risalire le scale, attraversare l'androne che porta al porticato, schivare gli autobus in transito, sgattaiolare in mezzo a quella follia di auto-moto-bici-tram-pedoni che ogni giorno si aggrovigliano in quel confuso costruire la giornata, anche sotto la pioggia come oggi, anzi con la pioggia ancora di più.
Li ho osservati camminare vicini, come prima sedevano vicini, nessuna velleità voyeristica, solo un affetto generazionale, un po' di sana invidia, la nostalgia di qualcosa che non mi è mai capitato, il compiacimento che deriva dal rendersi conto che il mondo non vive di soli maranza, influencer e lobotomizzati e che forse la mia pensione ha ancora qualche chance di essere pagata.
Non sono totalmente d'accordo sul fatto che scienza delle costruzioni sia più interessante delle riclassificazioni a valore aggiunto, soprattutto se il valore aggiunto è tanto, ma se lo dice Sofia forse è vero, dovrò riflettere anche su questo.
Piove, il quotidiano ha inghiottito anche me, devo entrare in ufficio, è giunta l'ora, prima di abbandonarli con lo sguardo non sono riuscito a sussurrare tra me e me: “in bocca al lupo, in bocca al lupo per oggi, ma soprattutto per domani, anche per dopodomani e continuate a stare vicini che siete…. siete belli si, siete proprio belli belli, fidatevi di me".
Sofia si è voltata un attimo, ha guardato ed ha sorriso, o almeno credo, lui le ha detto: "dai andiamo che è tardi" e le ha preso la mano.
Hanno iniziato a correre….
Baratto per sopravvivere al meltin pot: caipiroska alla fragola per spianata !!! Grazie per lo sblocco
RispondiEliminaQuesto tuo racconto é bello, è proprio bello! Fidati di me! E consiglio…. Condividili quei messaggi quando hai voglia di scriverli alla persona che pensi, è bellissima la spontaneità e se non condivisa amen, fa vivere bene se stessi.
RispondiEliminaBelli erano quei due ragazzini, belli davvero!
RispondiEliminaPer il resto ho imparato che non bisogna mai regalare nulla a chi non lo merita, soprattutto i pensieri!
Quanta ragione hai! A chi lo dici
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