L'insoddisfazione aiuta la coppia

Sì sì, è l'insoddisfazione che tiene unite le coppie nel tempo.

Nell'87% dei casi direi.


Dopo profonda e meditata analisi socio-antropologica sono arrivato a questa conclusione: l'insoddisfazione unisce.


Perché? Essenzialmente perché l'insoddisfatto di coppia si abitua all'insoddisfazione, come chi soffre di colesterolo si abitua al Danacol, ogni giorno che passa la cosa cronicizza, accompagna il quotidiano e si fa routine, ed essendo l'uomo assolutamente tranquillizzato dalle abitudini è molto facile comprendere.


Poi l'insoddisfazione stimola, stimola l'esterno. 

E stimolare aiuta il tempo a passare.


Gli insoddisfatti dentro hanno una vita molto movimentata fuori, occupano gli spazi vuoti, è il cosiddetto effetto marea, perché oltre ad essere tranquillizzati dalle abitudini gli uomini sono pure attratti dalla pienezza degli spazi.

Siamo tutti dei ciccioni inconsapevoli, dei finti magri di spirito, siamo degli accaparratori di sentimenti vari, spesso nascosti e soprattutto di nascosto.


Vogliamo una vita piena, piena di emozioni, perché abitudinari sì ma emotivamente stimolabili.


Lo so, sembra una contraddizione, ma è un po' come quello che porta i sandali con i calzini, lo sa pure lui che fanno cagare ma continua a metterli ugualmente, perché lo ha sempre fatto, e quando li toglie si emoziona tranquillamente, sa che domani potrà indossarli di nuovo, e ne è felice, serenamente felice. 


Smaciullati di insoddisfazione ecco allora che l'esterno diventa rifugio, un esterno con mille facce, facce di donne altre e di uomini altrui, di cosi e di cose, di botole e cani morti (*), di lavoro e di hobby, di sesso e ascetismo, ad ognuno il proprio, ma vissuto fuori, fuori dalla coppia, ma non in maniera aperta (che ci sta sia inteso), ma assoluta e segreta.

E segreto in caso di amanti è pure quasi scontato, non sempre ma abbastanza in realtà, ma segretamente singolo in caso di calcetto, o libri, o ballo, o amici, o viaggi, o la piadina con la salsiccia alla baracchina fuori porta, è tenacemente voluto invece.

Un modo per tenere la parte emotiva al riparo dall'insoddisfazione.


Di contro i soddisfatti si mollano, circa nel 68% dei casi ho calcolato.

Sì perché dopo tutto quel sesso spinto, quell'intesa perfetta, gli orgasmi multipli, la prima e la seconda casa, i figli, la comprensione reciproca, l'aiuto reciproco, le vacanze reciproche, gli amici reciproci, la dichiarazione dei redditi congiunta, la pizza bufala e crudo divisa sempre a metà, ecco che scatta la paura di perdere tutto e patataffete. 

Si mollano.


Ho sempre sostenuto che niente è meglio di piuttosto, ma la statistica dice il contrario.

Non sono d'accordo ma ne prendo atto.

Piuttosto allunga la vita, la vita di coppia e pure la vita a prescindere.

Fossi la Ghisleri farei un sondaggio scientifico a riprova e mi confermerei di aver visto giusto.

Certo non è obbligatorio vivere a lungo, lo dice anche quella storia del leone e delle cento pecore o i cento giorni delle pecore - ora non ricordo bene - ma io non do giudizi stavolta, faccio solo una banale constatazione, ad ognuno la propria scelta.


Ho finito, se vi va rifletteteci un po' sopra bevendo Sangiovese fresco o una CocaZero, altrimenti chiudete il link e uscite ad emozionarvi per strada, ma date retta a me, moderate la soddisfazione!!!


(*) per la comprensione profonda di questo accostamento consiglio "Gli Uomini amano troppo" di Filippo Facci.


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