Le coppie

- Tipi di coppie dici?

- Ma sì, coppie...

- Mmm... 


Da che mondo è mondo la coppia cerca di definirsi, di regolamentarsi, di regolarsi (anche di sregolarsi alle volte), perché in fondo se sai cosa sei magari è più facile.


Tra le coppie note la più semplice è il single, ho già scritto paginate su questo argomento, non mi dilungo, sintetizzo, dico solo che il single è uno che decide di fidanzarsi con se stesso. 

Perché? Svariate possono essere le ragioni, si va dall'incapacità di vivere il due, alle allergie, alla timidezza congenita che non riesci a dire neanche "ciao", alla sfacciataggine lussurieggiante che di "ciao" ne fa dire fin troppi, all'abitudine di stare soli, alla voglia di stare in tanti ma senza impegno, alla casa piccola, oppure la macchina cabriolet due posti che se poi nasce un figlio dietro non ci sta e alle cose bisogna pensarci prima.

La coppia single non litiga quasi mai, anche se può capitare in realtà, un bel conflitto interiore alla cazzo.


Poi c'è la coppia evergreen, quella che non tramonta: i morosi. 

I morosi sono impegnati ma protesi soprattutto al futuro, quello di "quando siamo a posto", escono il martedì, il giovedì, il sabato e la domenica dalle 15.00 alle 23.00.

Non convivono ma si stimano, fanno le vacanze insieme, sono quasi sempre fedeli (soprattutto col pensiero), vivono i problemi piccoli in comune e le tragedie da soli. 

Hanno una sessualità timida ma soddisfacente, non si abbandonano agli eccessi di coppia ma vivono la routine del rapporto come l'ineluttabilità di uno stato, ed è un peccato, perché potrebbero darsi molto di più. 

Si mollano in media dopo dieci/dodici anni, quando scoprono l'eccesso della porta accanto, di solito è mora e per niente timida, oppure castano con la giacca nera.


E quindi si arriva ai fidanzati.

I fidanzati sono quelli che dopo tre settimane dal primo bacio con la lingua hanno già messo a budget il matrimonio. 

Sono dei programmatori del sentimento, del sesso e del quotidiano. 

Tutto è finalizzato, sono loro stessi dei finalizzati, si risparmia per la casa che sarà, per il party di nozze che sarà, per il figlio viziato che sarà.

Le vacanze, sono le stesse che ha fatto quella invidiosetta della migliore amica di lei, scelte last-minute appena questa è rientrata.

Fanno l'amore con passione, se la godono pure, ma è un calando programmato, l'esagerazione del primo anno, quella autoreggenti e perizoma interdentale, si avviluppa gradualmente nella routine del rapporto da fine settimana, pigiama e pantofole, calzettoni e piumone.


E i trombamici? 

Anche di questi ho già scritto, ma negli ultimi tempi mi sto convincendo che in realtà non esistano. 

O trombi o sei amico.

Il trombamico moderno tende sempre più a sconfinare nel sentimento, perché senza l'appesantimento della routine l'amore è più facile, e a quel punto finisce l'amicizia e scatta la voglia di stare.

Di stare insieme, di stare bene, di stare incastrarti.

Il sesso disincantato e pseudo disinteressato degli inizi lascia il posto alla passione arroventata, letto-auto-bagnodelristorante-prato-spiaggia-cucina e lavatrice. 

Non più amici diventano dei professionisti del lato gioioso, del sorriso, delle tante cose da dire, dell'eccesso appassionato.

La storia spesso degenera nel fidanzamento.


E poi il cliché per antonomasia: gli amanti.

Gli amanti prima di tutto sono dei falsi fuggitivi dalla coppia, sono due che accecati dalla routine cercano riparo nella passione della relazione parallela.

Confondono la felicità con le uscite senza mutande, la sintonia con i baci rubati perché di più non si può, la voglia di stare insieme con le camere ad ore. 

9 volte su 10 hanno ben chiaro il proprio obiettivo: il lui/lei casalingo/a non dovrà mai sapere e se saprà si negherà.

Gli amanti sono dei laureati in "lo mollo domani".

Il sesso è spietato, tanto, eccitante, con pretese di assoluto, peccato che sia così ogni volta.

Gli amanti sono recidivi, ripetitivi, insoddisfatti prima e dopo, con sprazzi di gioia nel picco del durante.


I separati in casa.

Le coppie di separati in casa sono figlie della crisi e della mancanza di coraggio, dei figli, dei genitori, degli amici, delle delusioni reciproche, dell'insoddisfazione, dei sogni bruciati, del mutuo trentennale, del comodo di una convenzione che comunque tutela, ma soprattutto della scusa per non andarsene.

I separati in casa sono dei tristi, dei repressi, fanno un sesso svogliato all'esterno e per sbaglio all'interno. 

Godono poco, non sorridono mai, bevono birra e mangiano pizza senza mozzarella. Allevano figli e costruiscono vie di fuga, sono psicologicamente distrutti, con divani letto molto comodi.


E per finire ci sono loro: gli sposati.

Ecco , mi fermo qui, ho detto che avrei parlato solo di coppie

Nessun commento:

Posta un commento