Il PRINCIPE AZZURRO NON PORTA LE PALLADIUM

Non fatevi ingannare dal titolo, le Palladium non c’entrano quasi nulla, è solo un modo per fare pubblicità pro domo mia che non si sa mai che c’è una ragazza che le adora, si incuriosisce, ci crede e mi chiede il numero di telefono.

Comunque il punto non è questo, il punto è un altro, è successo che qualche ora fa una donna, una di quelle che potenzialmente potrebbero avere un 10 su 12 (per i dettagli di questa cosa vi rimando al mio dodecalogo di qualche mese fa – nda) , mi dice più o meno così:“…credo ancora nel principe azzurro… e se mi dovesse capitare di incontralo, anche solo tra le pagine di un libro … io perderei il contatto con l’intorno…. e pensa potrei pure credere nel lieto fine”.

Fantastico, dopo “perdere il contatto con l’intorno” è arrivata a 10,5 su 12, e dopo “il lieto fine” ha raggiunto gli 11 su 12.

Però ahimè devo deluderla, il principe azzurro non esiste, e lo dico nonostante io stia indossando una calzamaglia blu, un corpettino dorato, una corona d’argento ed una spada d’oro, e il tutto solo per calarmi nella parte!

Il principe azzurro non esiste, non esiste perché sarebbe troppo facile, pensate a questo giovinotto
d’altri tempi proiettato ai giorni nostri, sarebbe certo bello slanciato, aitante, ricco, potente, moderno, una bella macchina, un padre che sa sempre tutto lui, il sorriso splendente, il look giusto, generoso, intelligente, presente quando serve e assente quando non serve, premuroso, molto premuroso, passionale… no anzi..., passionale no, passionale meno, uno così non è passionale, è pulito magari, ecco pulito sì, ma non passionale…
Comunque, torniamo sul pezzo, uno così sarebbe una favola ma, e dico MA, con un enorme difetto: sarebbe un “banalmente noioso”, un facile in altre parole.
E i facili, si sa, non vanno.
Si è così, non vanno…, la storia racconta di uomini facili, e io posso aggiungere di aver conosciuto personalmente anche qualche donna facile (che detta così fa un po’ puttaniere, ma qui facile sta per “non complicata” e non la si deve confondere con il più gettonato “generosa”!), che al di là del genere era tutto perfetto, non una sbavatura, non un difetto, non un rumorino fuori posto, non una sera fuori a vedere la partita, l’uscita con le amiche massimo due volte al mese, non una volta che lui non fosse comprensivo, non una volta che lei non fosse dolce e, nonostante tutto questo, lui che si chiedeva: “ma perché diavolo non riesco a… no, ecco, non riesco a… tipo.. sì insomma non ce la faccio che… uffa!!”;e lei che spesso si trova a pensare: “amici, stiamo diventando amici, lo sento, è il mio migliore amico, gli voglio bene… se perdessi la testa per un altro a lui andrei a chiedere consiglio su come fare!”.
E lui che inizia a distrarsi per un'altra lei e lei che inizia a pensare ad un altro lui, magari un po' meno azzurro e pure un po' meno principe.

Ecco questo è il destino dei principi azzurri e delle principesse rosa: perdersi in facili storie già finite sul nascere. Solo questione di tempo.

Sì lo so, ora i ben-pensanti diranno che sono un cinico qualunquista, e aggiungeranno “tu e il tuo amico Luì cazzeggiate, siete dei delusi che vedete tutto negativo, le storie azzurre esistono!!“ E poi chioserebbero con un “Confondi l’innamoramento con l’amore, la passione con l’amore, l’ormone con l’amore… il letto con l’amore, il cofano della macchina con l’amore, non può essere tutto come all’inizio, le cose cambiano, si matura, ci si evolve…”, e tutta una serie di scemenze del genere.

La passione da sola non è amore, è vero, ma l’amore è certamente passione....

“Agata ma quante volte hai fatto l’amore con il tuo ragazzo nell’ultimo mese?”

“Luì ma sei invadente! Ma.. non so, non ricordo, credo, cinque volte, fammi pensare… allora… lunedì 16, sabato 21, mercoledì 25 e domenica 29, il 29 due volte, dalle 22.30 alle 23.15, dopo ho fatto la doccia. E tu Luì quante volte, ora tocca a te?!”

“Io? Ah io mi ricordo perfettamente Agata, l’ho fatto ogni volta che ne abbiamo avuto voglia… una volta era un giorno che lei è arrivata ed era bellissima e profumava di buono; e poi un’altra volta che lei mi è saltata addosso in cucina mentre preparavo la cena; poi quel giorno a pranzo che la sono andata a prendere all’uscita del lavoro, e ci siamo infilati in auto nel primo filare di fianco ad un campo, con una mucca che ci guardava dal finestrino; poi due volte nella vasca da bagno, una nella nostra ed una a casa di amici che in salotto c’era un gran casino e non ci sembrava il caso; e poi una sera che io ero triste perché era stata una giornata molto difficile ma fingevo di essere felice, e lei mi ha abbracciato sul divano e mi ha chiesto di addormentarmi sulle sue ginocchia, che la giornata sempre difficile è rimasta ma io non ero più triste! E poi anche quella volta che ci siamo incazzati come le bestie e siamo rimasti con il muso tre giorni senza rivolgerci la parola”.

Capito la differenza??
Agata è innamorata del principe azzurro, Luì è innamorato di…. di… di adesso non lo so come si chiama ma è innamorato; Agata tra qualche mese sarà single per poi innamorarsi di un nuovo principino, Luì tra qualche decennio sarà con il lieto fine; Agata porta le ballerine, Luì porta le Palladium.
E il principe azzurro di Agata svanirà semplicemente perché non è mai esistito, non era un principe era uno che voleva fare il fidanzato, voleva il lunedì, il giovedì, la domenica e voleva pure la macchina pulita, e vicino alla mucca non si tromba e in bagno a casa di amici non si va, in cambio dava comprensione, perfezione, un tono sempre pacato e rassicurante, faceva regali e sorprese, ma non dava la smania.... non dava quel tutto all’improvviso o quel niente se necessario.

Ecco allora amica mia che a volte “perdi il contatto con l’intorno”, lascia stare i principi azzurri che sono noiosi, cerca il lieto fine, se la strada per arrivarci è tortuosa, costellata da mucche al pascolo, da errori, da un po’ di orgoglio, da “ma che cazzarola devo fare?”, non fa niente, chissenefrega, continua a seguire l'istinto che è più profumato e lascia stare la ragione e soprattutto ascolta me che lo so, che conosco molto bene quell’esperto di Luì, che non ne azzecca una ma certo non si annoia, perché Luì, testardo, fugge ogni compromesso con se stesso e pure con gli altri se necessario!!

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