L'epopea del bravo ragazzo e il bastardo maledetto


Non va più… il bravo ragazzo non va più…  probabilmente non è mai andato,  anzi togliamo pure probabilmente:  il bravo ragazzo non è mai andato. 
Sì… le mamme c’hanno provato e ci provano a cercare di venderlo come occasione da non perdere, sia le mamme dei presunti “bravi ragazzi” che le mamme delle presunte “aspiranti fidanzate di bravi ragazze”, tutte coalizzate per favorire il maritazzo, con le mamme di lui a spiegare: “Guarda che è un’ occasione, tu sei un po’ semplice, se non la prendi al volo mica ti ricapita, non fare lo scemo, devi dire sì” e le mamme di lei a insistere: “Guarda che è un’occasione, lui è un po’ semplice, se tu non fossi mia figlia ti direi che sei un po’ zoccola, però fidati, non lo lasciar scappare, che tanto poi fai quello che ti pare dopo il secondo figlio…”.  E si badi…  molte storie si sono pure formalizzate in fidanzamenti ufficiali, qualcun’altra è servita a far recuperare la storia precedente, qualcuna ha partorito pure matrimonio e figli,  mica per l’intervento delle mamme no...  è chiaro, ma perché lei (lei… la parte femmina della futura coppia) una sera che era triste e sconsolata e disperata,  perché l’altro, il maledetto-bastardo-figlio di brava donna-con il male di vivere che gli scorre nelle vene ha preferito uscire con la sua migliore amica (sua di lei intendo…), ecco una sera di quelle, dopo aver detto in bagno, piangendo e guardandosi allo specchio: “basta, adesso basta, vado con il primo che capita”, che non è una novità in assoluto ma in quella situazione fa atmosfera, ecco dopo aver detto questo, ha incontrato fuori dalla porta di casa il “bravo ragazzo”.
Il bravo ragazzo c’ha normalmente l’impermeabile. Beige. E la sciarpa… grigia. E le scarpe con la suola di gomma che così non scivola pure se c’è ghiaccio, e il fazzoletto di cotone nella tasca del jeans a vita alta, e la riga da una parte, oppure il gel sul capello corto senza eccessi. E lo sguardo buono, e la voce bassa, pacata, modesta, non invadente.  E quando il bravo ragazzo vede la ragazza “lacrimante”, le offre il suo fazzoletto per consentirle di asciugarsi le lacrime, e aggiunge: “Fa freddo, non è bello piangere per strada, andiamo a prendere un the così mi racconti cos’è successo ché non lo sopporto di vederti in questo stato…”, e lo dice delicatamente, in un buon Italiano, sintassi genuina ma discretamente forbita, rassicurante.

La ragazza sulle prime si lascia pure avvolgere da questo inaspettato tocco di dolcezza, sincero eh… attenzione! Mica un paraculo maledetto,  semplicemente e sinceramente preoccupato di quelle lacrime.  E oltre a farsi avvolgere si crogiola pure, sì, delicatamente crogiolata, che sarà  un po’ il the caldo, un po’ le lacrime amare, un po’ la zoccola della sua ex migliore amica, che normalmente, subito dopo, si lascia pure andare in un: “sai che si sta molto bene con te? Sai che è stata una fortuna averti incontrato proprio oggi? Sai che non mi era mai capitato di provare una sensazione del genere”.
Ecco a questa frase, “…non mi era mai capitato di provare una sensazione del genere…”, il bravo ragazzo perde ogni tipo di razionalità. Ci crede, ci crede davvero il poveretto, perché il bravo ragazzo è sincero, se lui dice una cosa la dice perché la pensa, se lui fa una cosa la fa perché la vuole davvero, e poi ha voglia di sentirselo dire, ha voglia di sentirsi dire “..non mi era mai capitato…” da una splendida ragazza mora con gli occhi vissuti e le labbra carnose, ha voglia di pensare: “ecco me l’avevano detto che quando meno te l’aspetti arriva…”, ha voglia di pensarci e di crederci. Il bravo ragazzo è semplice, l’abbiamo già detto, e in quanto semplice crede, crede nella giustizia del mondo, nel bene per il bene, nell’amore per l’amore… (ah crede nell’amore il tapino!!) e nei miracoli. Sì, crede nei miracoli… San Bravo Ragazzo.  

Ecco allora per un attimo ritorniamo invece al maledetto in compagnia della migliore amica, che lui al contrario del bravo ragazzo “va sempre”, il bravo ragazzo non va, il maledetto va sempre, ripetuto due volte per dare enfasi.  Il maledetto di solito appena ha finito di occuparsi dell’amica la scarica, non la scarica nel senso de  “la molla”, la scarica nel senso di la porta sotto casa e la fa scendere, oppure se era in casa di lei è lui ad allontanarsi con finto e struggente dolore, dicendo in entrambi i casi una frase che fa più o meno così: “…bene, sono stato bene stasera, come non mi succedeva da troppo-tanto-tantissimo tempo… però… sai… è terribile, è  terribile… è dura…”, e lei: “Dimmi, cosa è dura? Sono qui per ascoltarti…”, e lui: “Guarda no, non potresti capire adesso, non voglio rovinare questa splendida serata…. sei troppo speciale… sei troppo unica… sei troppo importante, non voglio rovinare tutto…. ne parleremo… ora vai, vai e pensa a me, io resterò un po’ solo… ho bisogno di pensare…”, e lei: “capisco a domani… amor… scusa, dicevo solo… a domani…”, e lui: “…ti chiamo, notte…”.
Appena lei è scesa (o lui è uscito), scatta il messaggio maledetto all’altra (l’amica del the con il bravo ragazzo): “…ho provato a fare a meno di te, non ci riesco, lo so che è troppo tardi, però è giusto che io te lo dica…”.

Il bravo ragazzo è già morto. Affogato nel the. Il bravo ragazzo il giorno dopo scrive a lei: “Come stai? Passata?”, e lei risponde all’altro: “Stasera ci sono, passi da me?”. Il bravo ragazzo dopo un po’ insiste: “So che stai lavorando e sei impegnata, però volevo solo dirti che ti penso”, e lei risponde all’altro: “Stasera ti rovino, dovrai implorarmi di smettere”. Il bravo ragazzo in pausa pranzo, dopo sei ore di mancate risposte: “Ehi, tutto bene? Io sono qui… se vuoi, ti ascolto”, e lei risponde, mentre è già in macchina con il maledetto: “Ciao, oggi giornata difficile, sto pensando, sei davvero dolce, però ora ho bisogno di stare un po’ sola, devo ricaricarmi, ci sentiamo nei prossimi giorni, ti chiamo io, grazie eh? Grazie davvero”. E il bravo ragazzo: “Quando vuoi, capisco, è dura, tu sappi però che io ci sono”.
Il bravo ragazzo indossa l’impermeabile beige e scende al bar di sotto a mangiare un panino, lei invece toglie l’impermeabile e sale in casa di lui (il maledetto)… non ha fame…

I bravi ragazzi non vanno più….

8 commenti:

  1. E succede che la brava ragazza diventa cattiva, o semplicemente più consapevole..
    Ogni lasciata è persa sia da buoni che da cattivi..
    Le brave ragazze vanno in paradiso.. Le cattive ragazze vanno ovunque..
    Non è obligatorio scegliere una strada, l'importante sarebbe percorrerla facendo qualsiasi cosa senza essere bastardi..

    J.

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    1. Cattivi si nasce non si diventa, si può diventare cinici, disillusi, illusi, ma cattivi no... Cattivo devi esserlo dentro!
      Poi è vero ogni lasciata è persa ma qualche volta perdere qualcosina non sarebbe neanche un peccato....

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  2. “Io sono una strega e, un giorno, il mio travestimento cadrà e voi mi vedrete quale sono realmente: vecchia, brutta, cattiva e perduta. Guardatevi da me, finché siete in tempo. Vi ho avvertito. Ora amatemi a vostro rischio e pericolo.”

    Louisa May Alcott - Dietro la maschera
    attimi-rubati

    J.

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    1. Se una ragazza mi dicesse "amami a tuo rischio e pericolo" ecco che probabilmente non si libererebbe più di me!

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  3. Il bravo ragazzo può andare benissimo...per quelle che vogliono accasarsi e figliare. Il maledetto invece può andar bene... quando una è veramente molto giovane. Dopodiché si spera che, con un po' di esperienza alle spalle, una donna non sia ancora così scema da continuare a fare figure ridicole dietro a uomini stronzi. Perché il maledetto può anche andar bene...se magari sei un po' maledetta anche tu, se per esempio di accasarti e figliare non ti importa nulla, e magari non credi troppo nemmeno alla monogamia. Ma parliamo del bravo ragazzo. Definirlo semplice mi sembra riduttivo... io direi proprio stupido! Il mondo non è sufficientemente pieno di ragazze? Deve proprio tampinare quelle in lacrime in fuga dal bagno, con amiche stronze e amori maledetti? Se uno non fosse stupido qui ci sarebbe da darsela a gambe levate, i campanelli d'allarme ci sono tutti! C'è un attimo in cui, prima che la stupidità ci travolga, si può ancora fuggire...anche se le sirene sussurrano "non mi era mai capitato"...Certo che ti è capitato, capita a tutti e continuerà a capitarti...è proprio sempre la solita storia, trita e stantia.
    F

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  4. Trita e stantia esatto! Concordo con te, io, infatti, mi limito ad osservare la realtà e quello che succede lì attorno. Poi qualche volta la realtà mi ha travolto, ma questa è un'altra storia!!!

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    1. ...ora però devi parlare del bravo ragazzo dal cuore spezzato che diventa un maledetto!
      F

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  5. Perché poi lo chiedi a me?!? :-)) Prossimo post! Promesso!!!

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