Comunque mi dice: “Ci si innamora sempre delle persone
sbagliate…”, ma in realtà voleva dirmi che “ci si innamora sempre della persona
sbagliata..”. Il dialogo a seguire è stato
questo:
“No. E ora andiamo e per favore paga tu.”
“Come no??? No e basta? Non hai altro da aggiungere??”
“Sì, hai pagato?”
“Non puoi dirmi no e basta! Adesso pago!”
“Posso invece. Adesso è subito, andiamo che ho sonno”
“Hai sonno? Ma se non dormi mai ultimamente?!”
“Appunto, a forza di non dormire ora ho sonno”
“Tu sei strano…”
“Forse, grazie per il Montenegro!”
“Figurati, è sempre un piacere!”
Non sono stato scortese, semplicemente non avevo altro da
aggiungere, perché ad affermazione assoluta, scontata ed inesatta, si deve necessariamente rispondere in modo
perentorio con tono fermo e piglio deciso, il Montenegro aiuta.
Perché dico scontata e inesatta? Semplicemente perché è falso. Prima di
tutto è falso che ci si innamora sempre,
anzi non ci si innamora quasi mai, spesso ci si convenziona, o ci si
circonvenziona, capita di incontrarsi in momenti di reciproco bisogno e si
fanno accordi, spesso accordi sottobanco, l’uno all’insaputa dell’altra perché così
si può credere che sia tutto vero, in realtà non lo è. Poi, seguendo sempre il
filo logico dell’affermazione errata, non esistono le persone sbagliate,
esistono i singoli momenti sbagliati, i posti sbagliati, le compagnie
sbagliate, ho qualche dubbio sul tempo fuori dal momento, perché essendo questo relativo, si può sempre
tornare indietro o andare avanti, e=m*c al quadrato, basta un po’ di energia.
Dicevo sopra “affermazione assoluta, scontata ed inesatta..”, quindi al di là della premessa l’inesattezza
è proprio figlia dell’assolutezza (bruttissimo da scrivere e anche da leggere,
ma vale la regola dello scrivere di getto per evitare di mediare le idee!), non
esiste uno stesso tipo di amore, nemmeno uno stesso tipo di innamorato, e
tantomeno stesse regole o stesse storie, esistono nella banalità del
convenzionamento, ma non nell’irrazionalità della storia d’amore. Tranquilli,
non sono Alberoni, ora vado al terra terra, mi è venuta voglia di descrivere
dal mio punto di vista (di teorico in concordato preventivo) i vari tipi di
innamorati…
Il più comune è “l’innamorato perso”, normalmente è cieco,
non vede altro, fisso sull’obiettivo, non mangia, non dorme, non lavora, vaga,
ondeggia, barcolla, non ascolta, straparla o sta zittissimo, può essere “perso”
corrisposto o “perso” a senso unico. Il “perso corrisposto” è quasi sempre un
convenzionato, lui non lo sa, lei sì, lei dice sempre: “ok, va bene come dici
tu, però..”, e lui: “ma a pensarci bene, sai che hai ragione…”, a volte non se
lo dicono ma succede così, soprattutto dopo qualche anno, quando la storia è
rodata e siamo in presenza “di innamorato perso corrisposto cronico”. Il “perso
non corrisposto” è invece un folle, tutte
le caratteristiche di cui sopra ma da solo, da ragione a lei senza che ci sia
bisogno e lo fa perché è convinto che lei abbia ragione, offre drink, long-drink, aperitivi, cena, dopo cena, a volte vacanze,
a volte se è “innamorato perso non corrisposto di ragazza innamorata persa
corrisposta da altro”, arriva a dar ragione anche all’altro, e offrire drink e
long-drink anche all’altro. Non confondetelo con lo zerbino di qualche racconto
fa, è un’altra cosa. L’innamorato perso (corrisposto o no non importa), si
innamora più volte nella vita, molte volte a dire il vero, perché
caratteristica di ogni storia o non storia è la temporalità limitata, e lui
però sopravvive re-innamorandosi dopo circa un quarto d’ora dalla fine.
Ed ecco che si introduce la figura dell’ “innamorato
bulimico”, personaggio mitologico che si innamora almeno trentacinque/trentasei
volte nell’arco di un anno. Ma si innamora davvero! Cioè si innamora con le
farfalle, i grilli, le cicale e tutto il resto, per sempre ogni volta! E’ che
il suo per sempre sono tre giorni. L’innamorato bulimico è veloce, non
necessariamente eiaculatio precox, spesso
perché il suo amore è platonico, ma lui vorrebbe portare subito dentifricio,
spazzolino, accappatoio, scarpe da ginnastica e talco mentolato a casa di
ognuna di loro, sì perché l’innamorato bulimico vorrebbe trasferirsi a casa di
lei, non il contrario, non so perché, questo non l’ho ancora analizzato. L’innamorato
bulimico spesso fa un lavoro dipendente.
Poi c’è “l’innamorato Vorrei che fosse amore ma amore quello
vero…”, Mina – Ri.Fi. Records 1968 – che è l’innamorato che ci crede, che “questa
volta mi innamoro davvero e neanche guarda…. faccio per bene che non sbaglio..”.
Inizialmente è corrisposto, osservato ma corrisposto, corrisposto perché è
fondamentalmente un personaggio interessante, spesso imprenditore o libero
professionista o dipendente di concetto, curioso, tuttologo, affascinante al
punto giusto, affascinante non maledetto, la camicia la porta sotto il
pantalone ma attillata che non ha la pancia, perché va spesso in palestra. Non
pensiate che questi siano particolari insignificanti, l’abito fa il monaco,
soprattutto dopo i 40! L’innamorato vorrei che fosse amore è romantico, è
piacevole, dice quello che una donna vuol sentirsi dire, lo dice quando serve,
al momento giusto, è presente quanto basta, di più all’inizio oppure quando lei
da segni di cedimento, gioca a calcetto ma il giovedì, esce con gli amici un venerdì sì e uno no, risponde al
telefono e manda almeno tre sms al giorno. E’ un discreto amatore. C’è solo un
difetto, non è innamorato. Per questo la
storia finisce dopo un periodo di tempo variabile che va dalle 6 settimane agli
8 mesi. E’ così dal 1968.
Poi c’è “l’innamorato una volta sola”, a dodici anni, non ne
è più uscito, conserva ancora il grembiulino delle elementari di lei, è riuscito a comprarlo dalla madre di
lei quando lei si è trasferita a vivere in Sudan con un ragazzo di colore che
faceva il cestista per la locale squadra di basket. Il grembiulino gli è
costato 1.680 euro, un affare. Non ha più conosciuto l’amore. Ma come ha fatto
ad innamorarsi così? Lei un giorno le ha detto:
“….CIAO!”, ma l’ha fatto con un sorrisetto che emmm.. niente male.
Poi c’è “l’innamorato che dura”, o meglio, “gli innamorati
che durano”, sono quelli più forti, non necessariamente fedeli, anzi spesso no,
alti e bassi, bassi e alti, si completano, non potrebbero fare a meno l’uno
dell’altra, oppure possono farlo ma per un periodo di tempo limitato, hanno
figli, sono belli, loro e i figli. Fanno un amore intenso, spesso sfrontato,
irriverente direi. Non hanno le farfalle, lo stomaco, l’acidità l’insonnia, no,
tutto molto più maturo. Si sono trovati e non si lasceranno mai, la ragione l’ho
letta su di un Bacio Perugina bianco: “…gli ingranaggi sono come le persone,
dopo tanto tempo insieme si attraggono per tutta la vita”. Coppia inossidabile.
Poi c’è “quello che si è innamorato due volte”. E’ un
personaggio strano, non come gli altri, la prima volta si innamora dopo un po’, e si rende conto di essere innamorato quando si
accorge che è in procinto di perderla, e allora a quel punto inizia a correre,
fare e disfare, disfare e fare, e adesso ”ti do tutto quello che vuoi e che mi hai
sempre chiesto, e non ti do quello che non vuoi…”. E’ già tardi, solitamente si assiste ad un
tentativo, anzi ad un “ritentativo” che abortisce in un fallimento. Tempo
previsto di recupero: un numero di anni pari alla durata del rapporto, non per
dimenticare ma per metabolizzare. Poi ecco si innamora la seconda volta, è peggio, si innamora subito stavolta, non si innamora di stomaco e di farfalle, ma di testa e di cuore, testa poca cuore tanto, un innamoramento insensato, spesso senza diritto, corrisposto un po’, bello, a tratti fantasmagorico con i contorni dell’esagerazione. Solitamente il sesso è qualcosa di mai provato né prima né dopo (perché è una componente mica da ridere!). Il problema della seconda volta è che di solito dice: ma allora esiste? Sì, forse esiste. La seconda volta dura molto di meno però, non c’è una ragione sola, dipende… può finire perché ci si spaventa di troppo amore (l’altra non lui..); perché si credeva fosse amore ma invece (l’altra non lui…); perché non è mica un ingranaggio e non c’è stato il tempo e poi gli ingranaggi veri sono pochi e come abbiamo detto sopra si attraggono; perché c’è un tot di intensità da consumare nella vita e se fai tutto subito rimani a secco; perché il tempo è relativo ma i momenti no (questa non l’ho capita nemmeno io però credo sia così!). I tempi di recupero dalla seconda volta non sono noti, perché è difficile recuperare quello che entra contemporaneamente nella testa e nel cuore.
L’innamorato che si è innamorato due volte tra una volta e l’altra
fa spesso una cazzata colossale e una
cosa bellissima. La cazzata é perché l’innamorato che si innamora due volte tra
la prima e la seconda scappa, e mentre scappa si sa che non si guarda troppo per
il sottile e spesso si prendono lucciole
per lanterne, la cosa bellissima è un caso, ma.... almeno una nella vita... la vorrà
azzeccare?? O no?
Quindi amica mia, non ci si innamora sempre della persona
sbagliata, a volte semplicemente ci si innamora.
Ciao.
Una volta quello delle affermazioni assolute eri tu... ti ricordi? nessun dubbio, solo granitiche certezze...ma meglio così, solo gli stupidi non hanno mai dubbi e non cambiano mai idea.
RispondiEliminaLe persone cambiano continuamente nel corso della propria vita e le idee cambiano con loro.
Quando ero piccola credevo nei folletti, ma poi crescendo ho capito che erano solo favole.
Quando avevo vent'anni credevo nell'amore, ma poi crescendo ho capito che erano solo cavolate...
cmq hai ragione, a volte semplicemente ci si innamora...oggi per esempio c'era un figo che faceva capoeira sulla battigia, come fai a non innamorarti?! di testa e di cuore, eh! (seeeeeee...)
F.
E chi l'ha detto che i folletti non esistono??
RispondiEliminase non vedo non credo...portamene uno!
RispondiEliminaF.