Hai mai provato a raccontare il fuoco?

Bruciano le passioni, bruciano le emozioni, brucia la rabbia, bruciano i sogni, c'è chi dice bruci pure il vino rosso rubino, in calici absolutely di media ampiezza.

Brucia il mare mentre lo guardi da un muretto mangiando gamberetti, sardoncini fritti e battiti di cuore.
Brucia il viaggio di ritorno in autostrada, bruciano gli afrori umidicci di un amore romanticamente irriverente.

Ho visto abitacoli di comode auto diventare incandescenti, letti esplodere e specchi rifletterne le fiamme.
Ho sentito parole farsi carezze e poi abbattersi con la forza di un uragano.
Ho sentito orgogliosi non detti sgretolare dialoghi a cuore aperto che manco Barnard avrebbe fatto meglio (o peggio).

Bruciano i ragazzi e le ragazze, così come bruciano gli uomini e le donne, non tutti con la stessa intensità, non tutti con lo stesso crepitio e non tutti nello stesso momento, fuochi asincroni si potrebbe chiamarli... quelli fuori tempo.

Ho visto pulsioni evaporare nel giro di un niente, dal tramonto all'alba, quasi che il calore sprigionato fosse troppo intenso per superare indenni la notte.
Ho visto fiamme ardere per anni, sotto e sopra la traccia, la traccia del sentimento, la traccia del perché, la traccia del come, ah sì... la traccia del come è la più fetente di tutte, fetentemente ineluttabile o quantomeno autoimmune,  che logora lentamente sotto la gragnuola degli anticorpi del raziocinio.

Brucia il tempo, bruciano gli impazienti travestiti da saggi, bruciano le urla ma sono certo brucino di più certi silenzi.

Ho visto sorrisi ardere per poi spegnersi tra le lacrime, ho visto l'irrazionalità diventare padrona del tempo, coppie scoppiate tra troppi lui-lei-essa-egli.
Ho visto "i bastioni di Orione" di fianco al rudere dell'Hotel Savioli Spiaggia e anche lì faceva un caldo della madonna, il fuoco non risparmia proprio nulla, diteglielo agli umani.

Il fuoco... ah è fantastico il fuoco, è fantastico osservare le fiamme mentre fanno l'amore, ché è così che nascono le scintille.

Ho visto illusi ricercare il calore di quella fantastica volta in altre dieci-cento-mille volte, sarebbe meglio non affannarsi consci del fatto che se tutto fosse unico nulla sarebbe unico.

Giocare con le parole, scaraventandole a caso tra pensieri indecisi, è un po' come accudire le braci di un rogo depresso da troppi però.

Ho visto dandy coi jeans sorseggiare sambuca ghiaccio e mosca come fosse Martini, in locali fuori dal tempo, avvolti dal fumo di un toscano a metà, tra giocatori di ramino e una languida dama al bancone, tutta charme-cervello-perizoma e intensità.

Ho raccontato storie e continuerò a farlo, perché mi diverte dar forma al niente e pur anche al tutto, così... tra una scintilla rabbiosa e un dolce spasimo della mente.



2 commenti:

  1. Quello che fa più male è il bruciare del tempo...in un soffio...
    Bellissimo e intenso,come sempre.Grazie

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  2. Sai qual’è il “dramma” Doranna? La potenza con cui il fuoco brucia è inversamente proporzionale al disastro che lascia una volta domo.

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