Il mare e le genti

La luna, il mare, l’uomo.
Quando il giorno che si spegne fa posto alla sera, lo sciabordio si confonde e ci confonde, i ricordi camminano sulla sabbia, le conchiglie, l’ormeggio, la barca e la vela, e pensare che il Mare quella volta non mi piaceva.
A due passi da te un cane rincorre il gabbiano che se ne frega bellamente di quel quattro zampe senza le ali, “che cosa rincorri cosa?? Io volo!”, metafora perfetta che racconta la condanna di ogni sognatore.
La ragazza e il ragazzo si tengono per mano, aggrappati all’amore adolescente, quello che un giorno crescerà facendosi disillusione, o illusione... come vi piace di più.
La chiatta fa da sfondo a selfie improbabili, romanticismo che sa di cherosene direi.
La salsedine combatte con il Fahrenheit 32 della giovane con i tacchi a spillo.
Il tramonto nasconde storie di vite diverse che attraversano lo sguardo di chi si diverte ad osservare raccontando.
Succede cosi, per caso.


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