Agro-dolce

Ora dico io, cena con misticanza di campo, tonno, zenzero, bacche di goji, poche gocce di Sangiovese riserva, una festa di contrasti alle 21.28 in un calice di media ampiezza.
Contrasti, sì... e pensi tipo caldo-freddo, bello-brutto, alto-basso, passione-apatia, zucchero-sale, dodici-ballerina, notaio-operaio, agro e dolce, la passione e la responsabilità, saliva e scendeva, l'amore e l'indifferenza (pensavi odio eh??), le coincidenze e le occasioni (perse o colte?), la soddisfazione e l'insoddisfazione.
Dici sì quando dovresti dire no, e poi forse per dire sì, e poi noi, e sì, e no, e "poi adesso vediamo", ma cosa stai a vedere cosa che sai già tutto???
È tutto molto labile, un confine sconfinato, "oltremodo interessante", come quando diventi grande e continui a sentirti giovane, e ti rifugi nell'abitudine e nell'impulsività, a volte pensi troppo e a volte troppo poco, e i pensieri si rincorrono, verso dove poi è tutto da capire, e sarebbe sempre bene andare e mai restare.
E si continua a giocare con le parole, perché è divertente in fondo, scrivere è il rifugio della fantasia e leggere ne è cibo.
Da grande oltre che il cuoco vorrei fare lo scrittore.

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