L'uomo tipo non è complicato, è solo un tipo di uomo.

Quando quattro ragazze nella stessa sera ti dicono, quasi accusandoti, “Ma come siete complicati??!!”,  qualche certezza vacilla.

E tu che hai sempre sostenuto il contrario inizi a farti domande, non dovresti ma lo fai.

Ed ecco allora che è bene fissare qualche paletto e fare un po’ di chiarezza.

Facciamo un minimo di premessa, quasi una legenda: semplice non è sempre sinonimo di basico, normale non è una bestemmia anche se fa schifo, è bene distinguere tra medio e banale.

Di chi parlo? Dell’uomo chiaramente. Sì, le quattro ragazze di questo si lamentavano, della complicatezza dell’uomo, quasi un’accusa di “femminizzazione” caratteriale del maschio tipo.

Accusa tra l’altro che sempre più spesso viene gettata sul tavolo, la femminizzazione del sesso ex-forte intendo, e non solo caratteriale, ma anche fisica (l’uomo depilato e botulinizzato), e femminizzazione di tempo (l’uomo che impiega più di trenta minuti per prepararsi prima di uscire), e anche di modi e abitudini (l’uomo che sempre più spesso si siede per fare la pipì), e poi di emozioni (anche gli uomini piangono).

Bene, sappiate che non è vero, l’uomo non è complicato.

Parlo dell’uomo normale è chiaro, del maschio tipo per intenderci, quello sui quaranta e qualcosa, professionalmente attivo, jeans e Tods, camicia e maglioncino oppure giacca e cravatta, capello corto ma non asimmetrico, barba curata ma non troppo anzi quasi al limite della circostanza, circonferenza vita (quella che una volta era la pancia) leggermente accennata ma rassicurante, orologio al polso, che legge almeno un quotidiano al giorno, che dice parolacce ma solo quando è arrabbiato o quando vuole sintetizzare, che ama cenare al ristorante ma crede pure che si possa mangiare a casa senza necessità di imitare ogni volta Carlo Cracco.
Quello che dice buongiorno-grazie-prego, quello a cui piace un sacco guardare le donne, quello a cui piace fare l’amore e qualche volta pure scopare, quello curioso, che ascolta volentieri ma vorrebbe pure intervenire nella conversazione, quello sposato-fidanzato e con l’amante e pure quello single.
L’uomo medio insomma,  quello che fa statistica.

E’ chiaro che se ci spostiamo sull’uomo omologato allora è un’altra cosa, non è complicato neppure lui, ma per altre ragioni.
L’uomo omologato è quello col pantalone corto e le scarpe lucide che poi va a letto col pigiama di flanella quando è solo o col boxer aderente quando è in compagnia, a volte vegano, ama il sushi anche se non l’ha mai assaggiato, si disegna le sopracciglia,  mangia il prosciutto crudo senza grasso, si guarda allo specchio in palestra non per la postura ma per vedere se la maglietta cade sul punto giusto.
L’uomo omologato a volte prende pure la via del politicamente corretto, clarks e pantalone di velluto, giacca non abbinata e barba trasandata con cura, ma poi va a letto pure lui col pigiama di flanella quando è solo e con lo slip anni settanta leggermente sovrabbondante quando è in compagnia.
L’uomo omologato è  sposato-fidanzato e con l’amante e a volte single, in questo cosa non si distingue da quello tipo, diciamo che qui tutto il mondo è paese, cambia forse la tipologia di partner ma poi nemmeno tanto.
L’uomo omologato non fa statistica, fa massa.

Anche l'uomo omologato non è complicato, spiegare il perché è inutile, diciamo solo che non è complicato perché non ha capito che cosa significa essere complicato, l’ha cercato pure su Wikipedia, ha digitato “uomo complicato” ma niente, non si è aperta nessuna pagina e quindi è andato subito in bagno a radersi i peli sotto le ascelle e puoi fuori in piazza a manifestare per la pace nel mondo.
L’uomo tipo invece non è complicato perché è  soltanto logico.
Un logicamente semplice, un lineare a modo suo se proprio vogliamo caratterizzarlo.

L’uomo tipo è curioso di vivere la propria vita, anzi azzarderei una provocazione: l’uomo tipo è un uomo alla ricerca di una felicità strutturata.

Felicità strutturata… che bella cosa. La felicità strutturata è semplice una volta trovata, e quindi l’uomo strutturalmente felice è semplice, e mi ripeto proprio perché voglio dar forza al concetto.

Ma attenzione, ed è forse qui che le quattro ragazze si ingannano nel loro giudizio, essere alla ricerca di una felicità strutturata non significa affatto non complicarsi la vita!!
Anzi, nove volte su dieci l’uomo tipo proprio questo fa: si complica la vita.

Allora amiche mie, datevi e dateci una possibilità, se incontrerete ancora uomini tipo sulla vostra strada non tacciateli di “complicatezza” a prescindere, fermatevi un attimo ad ascoltarli...

E quando vi dicono che non sono pronti perché sono usciti da una storiaccia ma purtroppo la storia non è ancora uscita da loro, magari è vero, non è tanto difficile da capire, è così. Punto.
Due le alternative per voi: avete la voglia e la pazienza di aspettare col rischio di restare deluse? Sì o no, una sola risposta. E’ desolante forse, ma è semplice.

Quando l’uomo tipo vi dice "ti amo", magari lo dice perché le parole sono gratis e gioca questa carta pur di portarvi a letto, ma magari è vero, e questo, per inciso, non toglie che voglia portarvi a letto ugualmente. Però punto, nessun retroscena.
Due le alternative per voi: gli credete o non gli credete, ci finite a letto oppure no, ma non è complicato, è semplice, sì o no. E’ disarmante forse, ma è semplice

Quando l’uomo tipo è arrabbiato e non ve lo dice non ha necessariamente qualcosa da nascondere, magari vuole solo evitare una discussione per una banalità che sul momento gli ha fatto girare le balle ma che passerà dopo due sorsi di Brancamenta. E quando invece l’uomo tipo è arrabbiato e ve lo dice, non vi cerca perchè è un bambino capriccioso incapace di arrangiarsi da solo, magari vuole proprio discutere per qualcosa che davvero ritiene importante. Punto, è tecnicamente umano, non altro.
Due le alternative per voi: vi rendete conto che effettivamente attribuire diversi livelli di importanza ad una stessa cosa non è solo possibile ma pure normale, quindi fomentate la discussione oppure la assecondate, sì o no. E’ pericoloso, ma non è complicato.

Quando un uomo tipo non vi dice subito ma poi diventa meno presente ed infine se ne esce che ha bisogno di una pausa di riflessione, due sono le alternative: ha bisogno di una pausa di riflessione, ha un’altra. Punto, terzo non datur.
Due come sempre le alternative per voi: lo aspettate, accettate l’invito di un altro uomo tipo che vi sta massacrando di messaggini-mail-telefonate e caffè da tre mesi a questa parte strafottendosene dello stato “impegnata” su FB. Sì o no. E’ cinico, ma non è complicato.

Bene, la chiudo qui... così, tranciando, ma consentitemi una cosa ancora, una piccola chiosa per chiarire il concetto: l'uomo tipo non è complicato ma è solo uguale alla donna tipo, una donna che a ben vedere non fa altro che cercare la felicità, anzi diciamo pure una felicità strutturata, che probabilmente questa... ecco...  diciamolo pure, questa sì che con ogni probabilità è un po' più complicata da trovare.
E la donna omologata? La donna omologata è andata a comprare la ceretta per il suo toy boy, ci racconterà un'altra volta.

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