A fregarmi è sempre stato whats app, na roba
(leggasi “na” così come si scrive) che ti chiedi: “ma prima… come facevi a
sopravvivere con l’sms?!”. Sì whats app, con le sue chat, un flag, due flag,
tra poco tre flag, è on-line o non è on-line, nascondi il line e rimetti il line, archiva o
elimina, stampa, invia a mezzo mail, aggiorna la tua App… e poi…. e poi alla fine lo “Stato”.
Ahh lo “stato”, quella cosa che in 139 caratteri, compresi gli spazi, devi
raccontarti, devi raccontare come stai, o chi sei, o che cosa fai, e dove vai,
cosa vuoi, cosa vorresti, perché lo vuoi. In che “stato” sei? In che stato
sarai, devi raccontarlo o la chat perde la propria ragione di essere…
“Lo stato”. C’è un mondo dietro
ad ogni ”stato”, anzi c’è un mondo dietro ad una sequenza di ”stati”, e allora
capita che ci siano sequenze più sequenze di altre, “stati” che come dicevo
incuriosiscono, e questi, quelli che incuriosiscono, quelli scritti da persone
molto interessanti, li leggo, li leggo per capire... anche se spesso non capisco nulla... o capisco poco,
ma anche stavolta non importa, è lo “stato” che conta.
“Maresciallo ciao, tu sei inglese
madrelingua è vero?”
“Ehh!! Madrelinguissima per l’esattezza”
“Allora mi traduci questa cosa
che non capisco!”
“Questa cosa, cosa?”
“The “earth” without “art” is just “eh”… e Jooo
i a…. e schlafen… e Monty Monty Python…”
“Sei scemo? Che roba è?”
“Va bè se non sai l’inglese non
ti arrabbiare con me Maresciallo, ho chiesto”
“Ma non ha senso, mi hai sciorinato
una serie di frasi in lingua mista che non hanno senso fuori dal contesto!!”
“Ma sì che hanno senso, allora
ascolta… adesso te lo traduco io, non letterale, ma sostanziale, ti faccio una
traduzione sostanziale, leggi con attenzione, a volte toglierò le virgolette
che mi piace di più ma sappi che sarò ugualmente io a raccontare”.
Quelle frasi parlano di una
ragazza…, una giovane donna, quasi bambina (!) con lo sguardo da grande che si
interroga sulle scelte che non ha fatto, che poi come sai altro non sono che
scelte ben precise, scelte appositamente non fatte, ma lei si interroga
ugualmente, ha comprato pure un manuale… un manuale per capire, per capire se
può fermarsi e tornare indietro, oppure andare avanti, rammaricarsi o essere
soddisfattissima. Ha comprato un manuale, un “manuale distruzione” come lo
chiama lei, perché è una precisa, almeno nelle intenzioni, non lascia nulla al caso,
sempre nelle intenzioni, ed è per questo
che si documenta, per decidere, anche per non decidere se serve. Ma c’è un
problema, il manuale l’ha scritto una
donna triste, una donna che oggi non c’è più e io le ho detto che non lo deve
leggere, perché lei è felice, ha il sorriso dentro, e non deve leggere cose
tristi, scritte da scrittrici tristi che sono evaporate prematuramente. Ma cosa
vuoi, lei è caparbia….e lo leggerà nonostante il mio consiglio.
Sai Maresciallo lei è una ragazza
che dice di voler bene a tutti, ma ci sono giorni in cui ne ucciderebbe almeno
un paio di quei tutti, che si sforza di rincorrere pensieri superficiali e
qualche volta ci riesce pure, li trova in mezzo ad un sacco di altri pensieri profondi. Pensieri
superficiali nascosti dietro ad un orecchino vintage molto chic che si abbina a tubini neri molto corti e
stivali aggressivi… entrambi indossati per noia, la noia che usa come scusa per
non doversi cambiare d’abito il martedì
mattina rispetto all’uscita del lunedì sera, ma in realtà il tubino nero e lo stivale
aggressivo nascondono la voglia di affascinare con semplicità .
“Mahh, e tu sei sicuro che quelle
quattro frasi raccontano una storia del genere?”
“Certo Maresciallo, lascia fare e ascolta,
lo sai che ne so, ascolta ancora cos’ho da raccontarti…
Questa ragazza pensa che ci siano
persone che “non sono di questa terra”, che detta così non vuol dir nulla e ti
sembra pure scontato se vuoi, ma se la ascolti quando ti racconta che l’apparenza
inganna, e spesso anche tanto, capisci che non è scontato, e lo capisci nonostante
lei sia una grandissima ciozzara, una ciozzara con la faccia da fidarsi, una della
peggior specie insomma, e capisci che non è di certo a se stessa che pensa quando dice ste cose, sì perché
lei è terrena e ha molto chiaro in testa che il tempo è una bugia e anche se
cerca di non esagerare con la razionalità, ripetendoselo spesso, quando aforismando ti dice: “se il dito indica
il cielo e l’imbecille guarda il dito” sai che vorrebbe aggiungere, “l’imbecille
non ha capito un cazzo..”, ma non lo fa, perché è educata, educata dentro.
Educata dentro e razionale fuori,
fascinosa di fianco, semiseria sopra, ciozzara tutto intorno. Un puzzle insomma,
un puzzle a colori che corre sul lungo mare, galoppa sul cavallo e perde
sei-uno sei-uno a tennis, ma quando la mattina si sveglia adora far colazione
sul terrazzo di casa con le valige sempre pronte, perché tra l’altro ha un
sacco di ferie, molte più di qualsiasi altra persona normale, ferie che ama
trascorrere non solo rilassandosi sul tappetino del pilates ma pure indossando
oro alle caviglie, vista mare su telo “rosa killer”, perché è attentissima al
particolare, a tutti i particolari, e soprattutto perché…. the “earth” without “art” is just “eh”.
“Vedi maresciallo che tutto
torna??”.
“Mmmh, a te non è la curiosità
che ti frega e nemmeno whats app…”
“Dai maresciallo, non essere sempre
così razionale….”.
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